LA POTENZA DI RE GIORGIO - L'ESERCITO DI UOMINI DI NAPOLITANO AL COLLE CI COSTA 40 MILIONI. E SUL "CORRIERE" AINIS, SAGGIO NOMINATO DA LETTA NIPOTE E NAPO-SENIOR, ELOGIA IL LIBRO DI NAPO-JUNIOR...

1. L'INTRIGANTE GIULIO FIGLIO DI RE GIORGIO
Da ‘Il Fatto Quotidiano'

All'insaputa dei più, si aggira per le librerie un nuovo capolavoro. L'ha scritto Giulio Napolitano, casualmente figlio di Giorgio. Lo recensisce nella pagina Cultura del Corriere Michele Ainis, casualmente nominato "saggio" costituente da Letta jr e Napolitano sr. Vergin di servo encomio, Ainis scrive che "il libro t'intriga fin dal titolo". Questo: "La logica del diritto amministrativo", roba da farsi le pippe.

L'intrigato Ainis cita l'Illuminismo, Rousseau e Napoleone per dimostrare che Napolitano jr (buon sangue non mente) "cerca un logos" e "lo scopre nell'impasto del diritto amministrativo con altre discipline: economia, politologia, studi sociali". Com'è il suo sguardo? "Disincantato, e insieme curioso delle esperienze altrui". E il suo approccio? "Multidisciplinare". E le soluzioni? "Innovative". Tipo l'idea, mai sentita prima, di "sveltire la burocrazia con una page l l a ". L'innovazione, nella Famiglia Reale, è ereditaria.

2. 793 UOMINI AL COLLE L'ESERCITO DI NAPOLITANO CI COSTA 40 MILIONI
Silvia D'Onghia per ‘Il Fatto Quotidiano'

La Polizia stradale rischia di rimanere a piedi, ma il presidente della Repubblica può senz'altro sentirsi al sicuro. A fronte dei paventati tagli al comparto, infatti, che tanta maretta stanno generando tra gli operatori delle forze dell'ordine, esiste un servizio che non conosce crisi.

Quattordici milioni e 300 mila euro di stanziamento nel bilancio di previsione 2014; 793 unità, tra poliziotti, carabinieri e corazzieri, il cui stipendio "grava in misura largamente prevalente sulle amministrazioni di appartenenza", quindi costa allo Stato almeno altri 30 milioni di euro l'anno, considerando una retribuzione media di 40 mila euro lordi. E i 14 milioni a che servono? A pagare al personale le indennità supplementari, come vedremo.

Le cifre sono facilmente verificabili : come ogni anno, all'inizio di febbraio, sul sito del Quirinale è apparsa la nota illustrativa del bilancio di previsione 2014. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha sempre voluto evidenziare i risparmi operati sotto la sua gestione, e la nota non ne fa mistero: i 228 milioni di euro a carico dello Stato "sono pari a quelli del 2008, con una riduzione in valore reale di circa il 12 per cento, tenendo conto dell'inflazione".

Cifra che viene confermata anche per i prossimi due anni, "grazie a ulteriori misure di riduzione della spesa adottate nel corso del 2013". Sicuramente un segnale positivo. Eppure, quando poi si passa al comparto sicurezza, le cifre relative ai tagli appaiono ben poca cosa: "La consistenza del personale distaccato per esigenze di sicurezza - si legge ancora - si è ridotta nel corso del 2013 di 26 unità, passando da 819 a 793", corazzieri compresi. Il numero è stabilito da un decreto interministeriale e non dalla Presidenza, fa sapere il Colle.

Ma a che servono tutti questi uomini? La risposta viene dal passato. "È istituito presso la Real Casa un Regio commissariato di pubblica sicurezza per la tutela dell'augusta persona di sua maestà il re e della reale famiglia nell'interno delle reali residenze e fuori di esse... eccezion fatta per quella parte del palazzo ove il servizio è disimpegnato dai carabinieri Guardia del re": così recitava il regio decreto del 6 novembre 1900 che istituiva quello che sarebbe diventato l'Ufficio presidenziale della Polizia di Stato.

Un ex direttore dell'Ispettorato, Vito Rizzi, ha spiegato così qualche anno fa le ripartizioni dei compiti: "Inizialmente il servizio di vigilanza all'interno della residenza era svolto in parte dagli uomini del commissariato e in parte dai carabinieri Guardia del re. Oggi invece tutti i compiti di rappresentanza e di sicurezza all'interno del Quirinale sono completamente assicurati dai corazzieri, mentre i servizi esterni di protezione e di scorta del presidente, nonché di vigilanza e di presidio di tutti i siti presidenziali, sono svolti dal personale del nostro ufficio insieme ai militari del Reparto Carabinieri Presidenza della Repubblica". Naturalmente se Napolitano si reca in visita in qualche città, a loro si aggiunge il personale del posto.


Coloro che lavorano per il presidente hanno diritto a un'indennità, che appunto grava sulle casse del Colle (i famosi 14 milioni di euro) e che varia dai 400 euro per gli agenti agli oltre 1600 per i dirigenti. L'indennità si somma allo stipendio e alle ore di straordinario, che spesso sono oltre 50 in un mese. Un posto di lavoro decisamente ambito. "Consideriamo che le squadre mobili non hanno indennità e che la stessa Direzione investigativa antimafia ne ha una di soli 200 euro al mese per gli agenti", sottolinea Gianni Ciotti, segretario nazionale del Sed, sindacato nato da pochissimo dopo una travagliata scissione nel Silp Cgil.

"Noi siamo assolutamente d'accordo con Renzi sulla necessità di tagliare, ma se si vanno a toccare le sezioni della Polstrada si fa un danno ai cittadini, è come lasciare scoperti 200 km di autostrada. Bisogna invece intervenire sui palazzi istituzionali, che hanno un numero esorbitante di personale, spesso sovrapagato. Per dare un messaggio agli italiani, cominciamo dal Colle".

 

Presidente Giorgio Napolitano GIORGIO NAPOLITANO CON CHECCO ZALONE GIORGIO NAPOLITANO AL TELEFONO Michele Ainis Giulio Napolitano giulio napolitano foto mezzelani gmt enrico letta x

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)