LA SCISSIONE DELL’ATOMO - MICHELE BOLDRIN SVELA UN MISTERO CHE STA ANGOSCIANDO L’ITALIA INTERA: PERCHE’ NON HA FIRMATO IL MANIFESTO DI ITALIA FUTURA INSIEME AI SUOI AMICI DI “FERMARE IL DECLINO” - GIANNINO AVEVA CHIESTO DI INSERIRE LA “ROTTAMAZIONE” DEI PARLAMENTARI CON DUE MANDATI E UN RICHIAMO A “RIDURRE CONSIDEREVOLMENTE LA SPESA PUBBLICA” - NIENTE DA FARE: PROPOSTE RIFIUTATE E GLI OSCARINI MOLLANO I LUCHINI…

Michele Boldrin* per il "Fatto quotidiano"
*professore alla Washington University in St Louis e membro fondatore di Fermare il Declino

Frazionismo degno dei gruppuscoli extraparlamentari degli anni Settanta, votati a una pretesa purezza che genera solo minoritarismo? Personalismi istrionici di aspiranti capipopolo, confusi sia sul loro ruolo che sulla situazione concreta? Infantile desiderio di protagonismo? Di spiegazioni sul perché i sette fondatori di Fermare il Declino, fra i quali il sottoscritto, abbiano preferito non firmare il manifesto che, su impulso di Italia Futura, l'associazione ispirata da Luca Cordero di Montezemolo è stato pubblicato la settimana scorsa auspicando l'avvento di una Terza Repubblica, se ne sono lette di tutti i colori.

Può darsi siano vere, o che siano false: lasciamo siano i fatti a deciderlo nei mesi che verranno. Per parte mia proverò solo a spiegare perché, con il senno di poi ma anche con quello di prima, ritengo che non apporre la mia firma all'appello in questione sia stata la scelta giusta.

Nel manifesto che ha portato alla creazione del movimento Fermare il Declino avevamo scritto poche cose, tutte molto esplicite. Fra di esse ve ne erano due fondamentali. La prima: questa classe politica, salvo poche eccezioni individuali, ha fallito e deve farsi da parte per essere sostituita da personale politico nuovo selezionato secondo criteri nuovi e trasparenti.

Le elezioni siciliane sono lì a ricordarci questa urgenza nel modo più esplicito possibile: con quale legittimità si può governare (scordiamoci riformare) una Regione (o un Paese) quando si sa di rappresentare al massimo il 13 per cento dei cittadini? Il giorno in cui accadrà qualcosa di simile per il governo nazionale, dovremo accettare di essere governati da delle persone che non ci rappresentano?

Seconda cosa fondamentale: i problemi dell'Italia son tanti e così gravi che è assolutamente necessario evitare le guerre ideologiche e la retorica altisonante attraverso cui usualmente si svolgono, per concentrarsi sui problemi concreti e le cose da fare. Gli italiani hanno il bisogno e il diritto di sentirsi dire la verità sia sulle condizioni reali del Paese sia sulle misure necessarie per ricominciare a crescere e ad avere speranza. Non ho firmato il manifesto di Italia Futura perché non soddisfa queste condizioni fondamentali e perché i suoi promotori non hanno neanche segnalato di volerle soddisfare.

Per cercare di rendere palese il primo punto avevamo chiesto di inserire la seguente frase: "Chiediamo un passo indietro ai parlamentari in servizio da più di due legislature onde permettere quel salutare ricambio che da troppo manca. Chiediamo a chi si fa avanti d'impegnarsi a rispettare questa regola e di agire perché i leader degli schieramenti vengano selezionati attraverso meccanismi aperti e trasparenti come, per esempio, le elezioni primarie". Potete constatare la sua assenza nel testo finale.

Soddisfare il secondo requisito, ossia abbandonare la retorica e impegnarsi a fare cose concrete, è meno facile quando si sta semplicemente redigendo un appello. Ma si può, in buona fede, tentare. Anche in questo caso la decisione di non inserire una serie di parole chiave è risultata sorprendente.

Ecco dunque che la frase che suonava "Dobbiamo ridurre considerevolmente la spesa pubblica e concentrare le risorse sui compiti fondamentali dello Stato Sociale [...]" ha perso le cinque parole in corsivo mentre, per rimanere sui fondamentali, la richiesta di ridurre il debito pubblico attraverso dismissioni di immobili e imprese pubbliche è sparita assieme alla seguente affermazione: "Occorre una profonda riforma del settore pubblico, e in particolare della giustizia, con l'introduzione di criteri meritocratici e, dove possibile, l'abbandono dei vecchi monopoli pubblici per passare a più dinamici modelli di concorrenza nel o per il mercato. Le dismissioni di società pubbliche sono, in questo senso, funzionali non solo ad aggredire il debito pubblico, ma anche a creare condizioni favorevoli alla competizione".

Lascio al lettore giudicare se il testo che ne è risultato è più o meno adeguato alla bisogna. A mio avviso, chiaramente, non lo è. Non si riforma il Paese e, soprattutto, non si soddisfa l'ansia di cambiamento che viene dalla popolazione senza avere il coraggio di dire ai cittadini ciò che si vuole davvero fare, prendendo con essi impegni chiari e verificabili.

A questa regola intendo attenermi nel futuro come ho fatto in passato: i responsabili politici del declino devono farsi da parte e chi ha a cuore le sorti del paese deve avere il coraggio di dire cosa intende fare. Altrimenti ci si prende in giro e si prendono in giro gli elettori i quali poi, giustamente, s'incazzano. E il voto siciliano è lì a ricordarci cosa questo implichi.

 

OSCAR GIANNINO OSCAR GIANNINO Luca Cordero di MontezemoloLUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO Michele Boldrinnicola rossi lapCARLO CALENDA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...