Mario Giordano per “Libero Quotidiano”
Ho una notizia importante da darvi: Renzi lunedì sera non era in Tv. Lo giuro: né La7 né Retequattro né Gruber né Vespa né Lineanotte né Tiki Taka. Nemmeno una discussione sull'off side con Mughini, nemmeno un'intervista esclusiva al Tg1 nemmeno un'apparizione dietro le spalle del colonnello dell'aeronautica, fra isobare e vortici polari, nel tradizionale appuntamento con le previsioni meteo. Niente di niente. Astinenza totale.
E mentre decine di conduttori s'interrogavano smarriti (potremo andare ancora in onda?
L'oroscopo di Unomattina sarà efficace lo stesso? Alla Prova del Cuoco sapranno cucinare la ribollita senza di lui?), mentre qualcuno suggeriva di guardare dentro il Gabibbo (che quel buontempone di Matteo si nasconda lì?) e altri proponeva di chiamare “Chi l'ha visto?” (AAA Aiutateci a ritrovare premier catodico improvvisamente scomparso dal video), Renzi che faceva? Semplice: stava celebrando quella sua insolita serata libera da passaggi Tv nell'unico modo possibile.
Cioè, guardando la Tv. E qui nasce il problema perché, evidentemente, un conto è stare dentro la Tv, un conto è starci davanti. Quando Renzi partecipa ai talk show, per dire, sembra sempre a suo agio. Appena li guarda da fuori, invece, ecco che gli fanno schifo.
E, pur essendo presidente del Consiglio, pensa bene di comunicare al mondo questo suo personale indice di gradimento attraverso un tweet : «Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retro pensieri», scrive. «Basta una sera alla Tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia». Che è un po' come se il prezzemolo, di colpo, volesse spiegare al mondo che ha capito la crisi dell’insalata.
Non che Renzi, nella sostanza, abbia torto. Quello del talk show, lo sanno anche i sassi, è un genere abusato e che mostra la corda. Ma, santo cielo e Sant'Oro, bisognava aspettare proprio lunedì 26 gennaio alle ore 22.45 per accorgersene? Sull'argomento sono stati scritti tomi che in confronto la Treccani è un opuscolo pubblicitario: Renzi non è stato informato? E come mai? Forse che era troppo impegnato ad andare ai talk show per rendersi conto che i talk show erano in crisi? O forse stava lavorando troppo? Può darsi.
Un lancio dell'Adnkronos di ieri pomeriggio segnala, infatti, le fatiche del premier stakanov: «Lavoro tantissimo», avrebbe confidato Matteo, «anche 14 ore al giorno». La vita di stenti a Palazzo Chigi. E poiché nel «duro tabellino di marcia imposto dalle consultazioni per il Quirinale» non c'è tempo nemmeno per mangiare, non resta che affidarsi alla frutta fresca.
«Mi mantengo con due banane al giorno», avrebbe raccontato Renzi, non senza intima sofferenza. Ora vi chiedo un attimo di misericordiosa partecipazione al doloroso sacrificio: voi capite la vita d'inferno che fa il nostro premier? Sempre al lavoro, sempre sveglio, la luce che non si spegne mai, nemmeno il tempo per riposare, nemmeno il tempo per nutrirsi. Quando alla fine riesce, con mille peripezie, a ritagliarsi un attimo di pausa, e si mette lì sul divano, in una mano la banana nell'altra il telecomando, zac, che cosa trova in onda?
La crisi dei talk show. Ma non è proprio una sfortuna immensa? Poteva girare sull'Isola dei famosi, per dire. O sul Processo di Biscardi. Magari un film romantico. Invece no: proprio la crisi dei talk show. Con «le trame, i segreti, i finti scoop, le balle spaziali e i retro pensieri», tutte cose che, sia chiaro, lo scandalizzano di brutto.
Come non capirlo, povera anima candida? Lui che le trame non sa che cosa siano, lui che è salito al governo senza mai fingere, lui che di bugie non ne racconta, lui che di segreti e di retro pensieri non ne ha mai avuti, lui che è sempre stato limpido e immacolato, da Enricostaisereno alle manovre per il Colle, come può sopportare che in Tv si raccontino balle spaziali? Soprattutto come può sopportare che si raccontino in sua assenza? Come si permettono di rubargli il copyright? Pensano forse di essere meglio di lui? Dunque avanti: smentire, smentire, smentire tutto.
Così dopo il tweet di lunedì sera per smentire a tambur battente le ricostruzioni di Corrado Formigli, ieri pomeriggio è arrivata la nota per smentire le ricostruzioni delle agenzie di stampa. Tutto sbagliato quanto riportato, sia per quanto riguarda il profilo del capo dello Stato, sia per quanto riguarda la durata della legislatura, sia (persino) per quanto riguarda le abitudini alimentari del premier. Soprattutto non è vero, dicono le autorevoli “fonti del Pd”, che Matteo si mantiene con due banane al giorno. Eureka: finalmente dopo settimane di confusione è arrivata una parola chiara sulla politica italiana.
Riguarda le banane, ma che ci volete fare? Bisogna sapersi accontentare. Se non altro stavolta l'affermazione è plausibile: che il premier mangi solo due banane non ci crede nessuno, almeno a giudicare dal suo girovita…. Ma dopo la smentita Chiquita, la prossima su che cosa sarà? Sull'orario in cui il premier sogna la pastasciutta alla carbonara? O su quello in cui trova il tempo per fare pipì?
Per sapere le nuove riflessioni di Matteo Renzi sulla crisi dei talk show, invece, non vi preoccupate: basterà aspettare la sua prossima partecipazione a Ballarò. Oppure a Porta a Porta. Oppure a Otto e mezzo. O meglio ogni sera, alle 20.30, su Raiuno, nella trasmissione Tv che più di tutte lo rappresenta. Quella dei pacchi, ovviamente.