Paolo Giovannelli per “la Verità”
L' ex capo del governo, Matteo Renzi, che l' ha voluta nella segreteria nazionale del Pd, nel ringraziare sui social Giusi Nicolini, da ieri sera ex primo cittadino di Lampedusa, le ha promesso di «lavorare ancora insieme». Antonella Boralevi su La Stampa ha descritto così il sindaco sconfitto: «Appassionata, educata, colta, bella, efficace, lavoratrice è da anni praticamente dappertutto: sui media, con interviste, ritratti, copertine, servizi fotografici, interventi, talk show, commenti, convegni; a ritirare il premio Unesco per la pace; con Matteo Renzi a cena da Obama alla Casa Bianca, come simbolo dell' eccellenza italiana».
In tanti, sia nei media, sia nel mondo della politica, non si capacitano della sconfitta della Nicolini. Alle amministrative, si è però scoperto che quell' essere «dappertutto» non coincideva con l' umore dei lampedusani.
La Verità ha raggiunto Salvatore «Totò» Martello, sessantenne neosindaco di Lampedusa, già eletto dal 1993 al 2002, proprietario di un hotel dell' isola, figlio di pescatori. Uno che si definisce «di sinistra». Ex Pci, bersaniano, ha gettato a mare la tessera del Pd. Poi ha votato Cuperlo e non Renzi perché, spiega, «vorrei un partito plurale e non personale, dove confrontarsi apertamente. Altrimenti sto a casa e parlo da solo». Ha trionfato a capo della lista civica «Susemuni», che significa «Alziamoci».
giorgio armani cantone giusi nicolini
Martello, come ha fatto a battere un sindaco così famoso in Italia e nel mondo, amato dai media, asceso a Roma nella segreteria nazionale del Pd grazie a Renzi?
«Non l' ho battuta solo io. Anche il candidato dei 5 stelle l' ha superata. La Nicolini non ha saputo amministrare il territorio, ha snobbato i cittadini. Tanta gente le è andata a votare contro. A Linosa e a Lampedusa mai avevano votato 4.400 persone. C' è stato un plebiscito contro di lei, ha preso meno voti di quando era stata eletta: un migliaio di voti allora, oggi calati a 908».
GIUSI NICOLINI SINDACO LAMPEDUSA
Cosa le hanno fatto pagare i lampedusani?
«Le troppe tasse. Sotto la giunta Nicolini, le spese sui servizi sono aumentati in maniera vertiginosa. I rifiuti sono lievitati da 2.750.000 euro a 3.170.000. Con la Regione Sicilia, il Comune ha aderito ad un progetto di finanza per realizzare due dissalatori. Però non abbiamo completato ancora la rete idrica, né tutte le case hanno un contatore. Mi chiedo: finora come ha fatto l' amministrazione comunale a riscuotere le tariffe dell' acqua efficacemente ma soprattutto equamente? Oggi c' è chi paga 400, 500 euro all' anno per l' acqua dissalata: una follia. Il vecchio impianto di depurazione, pur sottodimensionato e che, a volte, funzionava male, è stato abbandonato dalla giunta Nicolini. Da cinque anni siamo senza depuratore. Le strade, infine, sono distrutte, in un' isola a vocazione turistica. E il trasporto marittimo verso la costa siciliana? Si sono fatte le gare di appalto per avere più traghetti della Siremar ma, di fatto, ce n' è sempre uno solo».
Molti media definiscono la Nicolini il sindaco dei migranti. Ha ricevuto un premio Unesco per la pace insieme all' Ong francese Sos Méditerranée «per il loro lavoro nel salvare la vita dei rifugiati e dei migranti e per accoglierli con dignità». Qui è stata brava, no?
«Chi pensa che a Lampedusa non si debba fare accoglienza sbaglia. Siamo al centro che Mediterraneo, la nostra storia parla d' accoglienza. Sono stato imbarcato sui pescherecci. La regola è del mare è: soccorrere tutti. Mica si chiede il colore o la religione, quando si tira a bordo chi sta per annegare. Il salvataggio è sacrosanto, ma l' accoglienza va riorganizzata».
LAMPEDUSA PROTESTA DEGLI IMMIGRATI AL PORTO
Come?
«Rispettando quelle regole che la giunta Nicolini ha disatteso per prima. Il nostro centro di contrada Imbriacola ha quasi 300 posti disponibili. Se metto dentro altri 700 stranieri o più, come si fa poi a proclamare al mondo che a Lampedusa facciamo una buona accoglienza? Portare altri migranti con il centro già pieno, non ha senso. Eppure, finora, è sempre accaduto. Inoltre c' è un aspetto che, da sindaco, vorrei capire bene: prima il nostro centro era gestito dalle Misericordie, ente inquisito perché infiltrato dalla 'ndrangheta. Oggi il nostro centro di accoglienza è gestito al 51% dalla Croce rossa e al 49% ancora dalle Misericordie. È normale questo?».
Al Corriere della Sera, l' ex sindaco Nicolini ha dichiarato che adesso «svuoterà la sua stanza e fotocopierà le carte a sua tutela». Che vuol dire?
«Non lo so».