Filomena Greco per www.ilsole24ore.com
«Se fossi in Conte convocherei i due vicepremier e gli chiederei di togliere due miliardi per uno visto che per evitare la procedura d'infrazione bastano 4 miliardi. Se qualcuno rifiutasse mi dimetterei e denuncerei all'opinione pubblica chi non vuole arretrare». Ha concluso così, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, la manifestazione alle Ogr per il Si Tav a Torino . «Una promessa a Di Maio: se ci convoca tutti non lo contamineremo. A Salvini, che ha preso molti voti al Nord, dico di preoccuparsi dello spread».
Nelle ex Officine Grandi Riparazioni sono intervenute almeno 3mila imprenditori. Rappresentano una dozzina di categorie produttive, tra loro gli industriali della Confindustria, gli artigiani di Cna e Confartigianato, il mondo delle cooperative, i commercianti, le imprese edili dell’Ance. Una parte consistente di quel “partito del Pil” che da settimane chiede interventi per sostenere lo sviluppo, gli investimenti, le grandi opere.
«Se siamo qui significa che siamo a un punto quasi limite di pazienza, per mettere insieme 12 associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro. Se siamo qui tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché», aveva già detto Boccia, a margine della manifestazione. «La politica è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai politici. Noi stiamo facendo proposte di politica economica per evitare danni al Paese».
A Torino il tema centrale è e resta quello della Torino-Lione. Le infrastrutture come volano di sviluppo rappresenta l’idea intorno alla quale è stata costruita l’iniziativa nel capoluogo del Piemonte, una tappa della mobilitazione iniziata dopo il voto del Consiglio comunale di Torino contro la tav.
«Siamo 12 associazioni che rappresentano 3 milioni di imprese, oltre il 65% del Pil, un segnale importante che si vuole dare al governo del Paese. Si parte dalla Tav chiaramente, si pone la questione infrastrutture, in senso largo, grandi e piccole infrastrutture per il Paese, e si pone un auspicio, che è quello di un'attenzione alla crescita», spiega ancora Boccia.
A Torino la prima piazza Si Tav con almeno 30mila persone, il 10 novembre scorso, mentre sabato prossimo, 8 dicembre, saranno in corteo le voci di chi è contrario all'opera.
Quello delle infrastrutture non è l’unico dossier aperto. «Chi è contro all’industria è contro il Paese» ha detto Boccia intervenendo lunedì mattina all’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Torino. Sullo sfondo, il Pil che smette di crescere, anche se di poco, e gli interventi messi in campo dal Governo che, secondo Boccia, «sta trascurando il motore della crescita». La manovra, aggiunge Boccia, è tutta spostata sulla spesa corrente senza però strumenti per sostenere la crescita. Tra questi anche il credito di imposta a favore degli interventi per Industria 4.0 e più in generale degli investimenti. Il presidente di Confindustria ha sottolineato l’importanza della formazione: «Dobbiamo formare giovani con capacità imprenditoriale 4.0 - ha detto –, ma non basta. Serve formare gli imprenditori: meno imprese nascono meno sviluppo si crea».
Entra nella partita anche il tema della formazione. È trasversale la richiesta di mantenere ad esempio la struttura dell’alternanza scuola-lavoro, ridimensionata nell’ultima proposta dell'Esecutivo. Proprio gli interventi a sostegno della formazione e della implementazione delle competenze rappresentano poi un pasaggio importante per Industria 4.0.
SALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA EUROPE THE FINAL COUNTDOWN