“IL DECRETO DIGNITÀ VA CORRETTO: GLI EFFETTI SULL’OCCUPAZIONE SARANNO PEGGIORI DELLE STIME” – CONFINDUSTRIA TORNA ALL’ATTACCO E SCATENA LA REAZIONE DI DI MAIO: “FANNO TERRORISMO PSICOLOGICO. SONO GLI STESSI CHE GRIDAVANO ALLA CATASTROFE SE AVESSE VINTO IL NO AL REFERENDUM, POI SAPPIAMO COME È FINITA
Gli effetti saranno peggiori delle stime. Confindustria torna a criticare il decreto dignità e nella relazione preparata per l’audizione che si tiene oggi in Commissione Lavoro alla Camera, lo ribadisce a chiare lettere. «Il ritorno delle causali (contenuto nel decreto, ndr) comporterà un aumento del contenzioso, che le riforme degli anni scorsi avevano contribuito ad abbattere (le cause di lavoro sui contratti a termine sono passate da oltre 8mila nel 2012 a 1.250 nel 2016, ndr)».
«Il fatto che per contratti tra i 12 e i 24 mesi sia richiesto alle imprese di indicare le condizioni del prolungamento — spiegano gli industriali — esponendole all’imprevedibilità di un’eventuale contenzioso, finisce nei fatti per limitare a 12 mesi la durata ordinaria del contratto a tempo determinato, generando potenziali effetti negativi sull’occupazione oltre quelli stimati nella Relazione tecnica al Decreto» in cui si fa riferimento a un abbassamento della durata da 36 a 24 mesi.
Salta la causale per i contratti stagionali
Ma non solo. Secondo l’associazione «la sola abolizione dei voucher sembrerebbe spiegare una quota consistente, attorno al 15%, dell’aumento del lavoro a termine intervenuto dal secondo trimestre 2017. Il recente aumento dell’occupazione temporanea - ha osservato direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, nel corso dell’audizione - deve essere letto altresì alla luce delle modifiche normative intervenute in materia di lavoro negli ultimi anni, ovvero l’abrogazione dei contratti di collaborazione a progetto e del lavoro accessorio regolato tramite voucher».
Secondo Confindustria, «i dati non sembrano quindi supportare la preoccupazione di un aumento della precarietà del lavoro legata a comportamenti opportunistici da parte delle imprese. Al contrario, la quota di aumento del lavoro temporaneo spiegato dalla corrispondente riduzione di collaborazioni e lavoro accessorio è verosimilmente associata a una diminuzione della precarietà, anziché al temuto aumento».
La replica di Di Maio
Ma Luigi Di Maio, che già nei giorni scorsi si era scagliato contro le critiche evocando addirittura sabotaggi nei confronti del governo, replica su Facebook: «Confindustria oggi dice che con il Decreto Dignità ci saranno meno posti di lavoro. Sono gli stessi che gridavano alla catastrofe se avesse vinto il no al Referendum, poi sappiamo come è finita. Sappiamo come finirà anche in questo caso» ha scritto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. «Non possiamo più fidarci - aggiunge - di chi cerca di fare terrorismo psicologico per impedirci di cambiare.
Il Decreto Dignità combatte il precariato per permettere agli italiani, soprattutto ai più giovani, di iniziare a programmare un futuro. Cioè permette di creare quelle condizioni che sono la base per fare impresa, per rilanciare i consumi e per creare un circolo virtuoso». «Dopo anni di precariato, e di leggi che hanno massacrato i lavoratori, è ormai evidente che queste politiche non hanno aiutato nessuno: né i lavoratori, né gli imprenditori. Sono convinto che gli effetti del Decreto Dignità porteranno anche Confindustria a questa conclusione», osserva il ministro che conclude il post dicendo «siamo dalla parte dei cittadini, e non faremo nessun passo indietro. Stateci vicino!».