morgan mcsweeney sue gray keir starmer

“HOUSE OF CARDS” A DOWNING STREET – SI È DIMESSA SUE GRAY, CAPO DELLO STAFF DEL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, CONSIDERATA “LA DONNA PIÙ POTENTE DEL REGNO UNITO” – DIETRO ALL'ADDIO C’È LA FAIDA CON IL GURU DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DEI LABURISTI, MORGAN MCSWEENEY, CHE ORA PRENDERÀ IL POSTO DELLA 67ENNE – PESA ANCHE LA POLEMICA PER IL MEGA STIPENDIO DI GREY DA 200 MILA EURO L'ANNO, SUPERIORE ANCHE A QUELLO DI STARMER…

https://www.repubblica.it/esteri/2024/10/07/news/golpe_a_downing_street_keir_starmer_ha_silurato_la_donna_piu_potente_del_regno_unito-423539888/?ref=RHLF-BG-P4-S1-T1

 

Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per www.repubblica.it

 

Keir Starmer Sue Gray

[…]  Il “golpe” di ieri, come lo ribattezza qualcuno a Downing Street, contro Sue Gray, la ex potentissima capo dello staff del primo ministro britannico Sir Keir Starmer, è un altro capitolo di quella straordinaria saga e dei machiavellici giochi di potere che si intrecciano dietro il portone nero di “Number 10”.

 

Fino a qualche giorno fa, Sue Gray, 67 anni, misteriosa ex funzionaria a capo del dipartimento etico di Downing Street e a capo dell’inchiesta interna sul Partygate che innescò la caduta di Boris Johnson, era considerata la “donna più potente del Regno Unito”.

 

sue gray 6

Almeno così asserisce l’ex ministro liberaldemocratico David Laws nel suo libro di memorie, in cui ricorda che un collega un giorno gli disse: “Ci ho messo esattamente due anni a capirlo, ma ora so chi governa davvero questo Paese. Il nostro glorioso Regno Unito è di fatto guidato da una signora che si chiama Sue Gray. Niente si muove, se lei non dà l’approvazione”.

 

In effetti, Gray aveva un controllo quasi totale su Starmer, che l’aveva scelta per gestire la delicata transizione dall’opposizione, dove il Labour ha vegetato per 14 anni, al governo britannico […]

 

Del resto, la donna ha enorme esperienza nei palazzi del potere di Whitehall: la sua carriera da funzionaria governativa inizia negli anni Settanta, e immediatamente si fa notare per risolutezza e intransigenza. Tanto che scala molte posizioni, fino ad entrare nel Cabinet Office, ossia l’ufficio del gabinetto di governo, e ricoprire vari ruoli, incluso quello di "capo del dipartimento etico”.

 

[…]

 

Morgan McSweeney

Sue Gray doveva essere il cuore pulsante della macchina di governo di Starmer. Invece, è presto diventata una zavorra. Gray ha iniziato a centralizzare molte operazioni e decisioni su di lei, inclusa quella del segretario privato del primo ministro che aveva individuato in ambito tory, cosa che aveva allarmato in molti a Downing Street.

 

Decideva lei i pochi che avevano il permesso di vedere il primo ministro. Addirittura, racconta il Times, durante i meeting con lo staff chiamava alcuni giornalisti “canaglie”, per lo stupore dei presenti. E quando qualche “leak” di Downing Street arrivava alla stampa, lei requisiva i cellulari dei sospetti, li analizzava e poi interrogava i loro proprietari. Tutte cose che hanno ingrassato, giorno dopo giorno, il fronte contro di lei a Number 10.

 

Keir Starmer Sue Gray

Ma, soprattutto, nel controverso caso dei 100mila euro di regali a Starmer e signora Victoria, sotto la guida di Sue Gray Number 10 ha lasciato crescere e agitare la questione in pubblico, senza intervenire con il pugno di ferro. Lasciando così il primo ministro in una zona grigia di mezze ammissioni e mezze giustificazioni, per cui è stata scalfita l’immagine di Starmer, ex integerrimo procuratore generale della Corona e alfiere in campagna elettorale contro “lo scandaloso clientelismo e familismo” dei tories.

 

[…]

 

Morgan McSweeney

Ma, a quanto si apprende da varie fonti, Gray ha pestato i piedi al capo di gabinetto uscente Simon Case e soprattutto a Morgan McSweeney: 47 anni irlandese di Cork, consigliere supremo di Starmer altrettanto misterioso e riservato, geniale e spietato guru dietro il successo elettorale del primo ministro britannico e la svolta centrista del Labour post Corbyn.

 

In queste settimane si sono rincorse voci, non confermate, di Gray che avrebbe spostato più volte la scrivania di McSweeney al Numero 10, sempre più lontana dal grande capo. Da allora, a Downing Street c’è stata una guerra tra bande.

 

E sono iniziati a confluire sulla stampa diversi leak che hanno affossato la reputazione di Sue Gray, in primis la rivelazione che guadagnava persino di più del primo ministro: 170mila sterline all’anno (circa 190mila euro) contro 166.786. E, secondo le talpe, si sarebbe rifiutata di abbassarsi lo stipendio di qualche migliaio di sterline, cosa che avrebbe evitato questa imbarazzante classifica.

 

sue gray 5

Così, dopo settimane di tensioni a Downing St e trattative tra le parti, Starmer ha silurato Sue Gray. Che ora sarà inviata speciale del primo ministro per i rapporti con le nazioni e regioni del Regno. Un chiaro declassamento, anche di stipendio, clamoroso per il potere che lo stesso Starmer aveva concesso negli ultimi mesi a Gray. Che ieri ha commentato così: “È stato per me un onore essere capo dello staff e aver fatto la mia parte nel governo laburista. Tuttavia, nelle recenti settimane, è diventato sempre più chiaro che i continui commenti sulla mia posizione rischiavano di diventare una distrazione dalla vitale missione di cambiamento di questo esecutivo. Per questo, ho deciso di fare un passo indietro”.

 

keir starmer a downing street

Ora Gray, che pure lei ha uno stretto familiare eletto deputato Labour (il figlio Liam), sarà sostituita proprio da McSweeney: stakanovista, ex muratore, nonno Michael premiato dall’Ira per il suo impegno nella guerra di indipendenza del 1916 contro gli inglesi, occhialini e capelli rossi, sposato con Imogen Walker appena eletta deputata laburista nel seggio di Hamilton & Clyde Valley, è entrato due decenni fa nel quartier generale del Labour come portiere e ne è uscito da guru e geniale architetto delle campagne elettorali, seppur senza alcuna esperienza di governo pregressa. McSweeney è anche colui che ha ridimensionato e fortemente marginalizzato l’ala sinistra del Labour, secondo lui controproducente alla causa del partito. […]

sue gray 4KEIR STARMER - ILLUSTRAZIONE DEL FINANCIAL TIMESsue gray 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...