juncker salvini di maio

“SIAMO SICURI CHE UNA GUERRA ALL’ITALIA CONVENGA ALL’EUROPA?” – BELPIETRO: “LO SCONTRO IN ATTO NON È GRATIS. NOI ABBIAMO DA RIMETTERCI, MA ANCHE BRUXELLES CORRE SERI RISCHI. NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI UN NOSTRO CRAC TRAVOLGEREBBE L’EURO E CONTAGEREBBE ALTRI PAESI” – TANTO CHE ANCHE “BLOOMBERG” E IL “WSJ” “COMINCIANO A DUBITARE DELLA STRATEGIA DEI BUROCRATI EUROPEI…”

1 – SE BRUXELLES FA LA GUERRA ALL’ITALIA SALTA L’EURO

Maurizio Belpietro per “la Verità”

 

juncker dombrovskis

Che all' Italia non convenga andare alla guerra con l' Europa e subire come conseguenza l' effetto di una crescita dello spread, lo capisce anche un bambino. Anzi, lo capisce perfino Gianni Riotta, quello che non sa che la sovranità appartiene al popolo.

 

Lo scontro in atto non è gratis e alla lunga è pagato con fior di interessi sul nostro debito.

Tuttavia, quale altra strada è consentita all' Italia? Il rigore che per anni è stato imposto da Bruxelles, come cura di tutti i nostri mali? Beh, dal novembre 2011 a oggi ci siamo attenuti alle direttive dell' Ue, la quale ha approvato e condiviso tutte le decisioni dei governi di sinistra, senza respingere mai il Documento di economia e finanza. Risultato: in sette anni abbiamo accumulato circa 200 miliardi di euro di debito in più, vale a dire oltre il 10 per cento di quello che detenevamo all' inizio della medicina che ci è stata somministrata, cioè quando fu fatto fuori Silvio Berlusconi.

CARTA IGIENICA SALVINI DI MAIO

 

Colpa della mancata crescita o per lo meno di una crescita troppo bassa, spiegano i cervelloni che a giorni alterni si affannano in tv a illustrare le ragioni della crisi. Ma se tartassi di imposte un Paese e lo costringi a tirare la cinghia all' infinito che crescita ci può essere? Se tu un debitore lo strozzi, in breve lo porti al fallimento.

 

DI MAIO SALVINI

E se per grazia non fallisce, riesce al massimo a tirare a campare. Se poi lo costringi a versare il 4 per cento del Pil, cioè 70 miliardi, per salvare altri Paesi, come può finire? È quel che ci è capitato in questi anni. Infatti, insieme ai 200 miliardi di debito in più, abbiamo 6 milioni di persone che non hanno un lavoro (è la somma dei disoccupati e degli inattivi, ovvero di coloro che un posto neppure lo cercano) e oltre 5 milioni di poveri. La cura ha insomma dispiegato i propri effetti e insistendo nella profilassi esiste la concreta possibilità che la prossima statistica ci dica che il numero di chi non ha mezzi per vivere è in aumento.

 

CONTE DI MAIO SALVINI

Che si fa a questo punto? Se una pillola non funziona, ma anzi provoca danni collaterali quando non aggrava la malattia, di solito si cambia medicina. Io non so se quella prescritta da Luigi Di Maio e Matteo Salvini sia davvero la ricetta giusta per risolvere i nostri mali. Come ho detto ci sono cose che mi convincono e altre che mi lasciano più che perplesso. In particolare temo che il reddito di cittadinanza rischi di produrre danni invece che sollievo, mentre fosse stato per me avrei ampliato i tagli alle tasse. Tuttavia mi rendo conto che i grillini hanno il doppio dei voti dei leghisti, oltre che il doppio dei parlamentari, e lasciarli a bocca asciutta non si può, pena la caduta del governo.

weber juncker

 

Dunque bisogna fare buon viso a cattivo gioco, cercando di portare a casa ciò che si riesce. O pensate che per tranquillizzare i mercati e i parrucconi di Bruxelles sia preferibile una bella crisi politica nel bel mezzo della riscrittura della manovra? Credete che indire nuove elezioni per stabilire se dare la maggioranza al Movimento 5 stelle oppure alla Lega (il Pd e Forza Italia a guardare i sondaggi al momento li lascerei in panchina) sia la cosa saggia da farsi per attirare dall' estero gente pronta a comprare i nostri titoli di Stato? Ovvio che no. E allora che altro si può fare se non andare avanti, negoziando una soluzione?

 

CONTE JUNCKER

Dicono i soliti intelligentoni: le regole sono regole e si devono rispettare, altrimenti si è fuori. A parte che le regole prevedono il 3 per cento di deficit e non l' 1,6, ma siamo sicuri che la guerra all' Italia convenga all' Europa? Già, perché se è vero che noi abbiamo da rimetterci, anche Bruxelles corre seri rischi.

 

BLOOMBERG: LA MANOVRA ITALIANA NON E' COSI' FOLLE COME SEMBRA

Nella peggiore delle ipotesi un nostro crac travolgerebbe l' euro e contagerebbe probabilmente anche altri Paesi, aprendo la strada a una situazione incontrollabile. Ma anche senza immaginare scenari nefasti, dallo scontro emergerebbe l' impotenza a governare casi come quello che stiamo vivendo. Di fatto si scoprirebbe che l' Ue è stata fondata senza prevedere meccanismi sanzionatori per chi non si adegua e senza neppure la possibilità di espellere il reprobo dal consesso di Paesi virtuosi. Insomma, l' architettura europea ballerebbe un po', rischiando di venir giù in un colpo.

 

SALVINI DI MAIO

Traduzione, andare alla guerra vera e propria non conviene a nessuno: a noi, ma nemmeno a Jean-Claude Juncker e compagni, perché altrimenti si scoprirebbe che il re è nudo. Che i mandarini di Bruxelles debbano riflettere un po' di più alla ricerca di un' intesa lo ha lasciato capire il governatore della Bce, Mario Draghi, il quale, al di là delle critiche, ha dichiarato di essere fiducioso nella possibilità di un' intesa.

IL 'FINANCIAL TIMES' SULLA MANOVRA ITALIANA

 

Ma soprattutto, a cominciare a dubitare della strategia arrogante dei burocrati europei, sono i principali organi di stampa stranieri, dal Wall Street Journal al Financial Times, per finire a Bloomberg.

 

Quest' ultima agenzia ha pubblicato un commento dal titolo: «La manovra non è così folle come potrebbe sembrare». E se il principale quotidiano economico americano spiega che i vertici Ue stanno facendo la guerra sbagliata, quello britannico, pur criticando il governo italiano, si spinge a scrivere che non tutta la manovra è da buttare.

Insomma, qualcuno comincia a tirare il freno, perché nello showdown in tanti potrebbero farsi male.

 

 

2 – “NON È COSÌ FOLLE COME SEMBRA” – “BLOOMBERG” CAMBIA IDEA SULLA MANOVRA: “I LEADER EUROPEI HANNO CRITICATO L’ITALIA, MA UN PICCOLO STIMOLO POTREBBE ESSERE QUELLO DI CUI HA BISOGNO. L’INSISTENZA DELLA COMMISSIONE È IRRAGIONEVOLE” – E PURE IL “FINANCIAL TIMES” DÀ UNA CHANCE AI GIALLOVERDI: “NON TUTTE LE IDEE SONO SBAGLIATE” – I MEDIA PREFERITI DALL’ÉLITE FINANZIARIA SI STANNO RIPOSIZIONANDO CONTRO BRUXELLES, CHE FARANNO ORA I MERCATI?

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ldquo-non-cosi-folle-come-sembra-rdquo-ndash-186427.htm

 

http://m.dagospia.com/bloomberg-la-manovra-italiana-non-e-cosi-folle-come-sembra-e-pure-il-financial-times-186427

 

 

3 – ''I MANDARINI DI BRUXELLES HANNO SCELTO LA GUERRA SBAGLIATA CONTRO ROMA'': IL 'WALL STREET JOURNAL' SI SCHIERA COL GOVERNO GIALLOVERDE. E I NOSTRI GIORNALONI CHE IN GENERE VENERANO (E SCOPIAZZANO) LE TESTATE ANGLOSASSONI, FANNO FINTA DI NIENTE - NON SOLO: OSPITA L'EDITORIALE DI MARCELLO MINENNA, ECONOMISTA GIÀ ASSESSORE GRILLINO: ''COME PUÒ LA UE RIFIUTARE UNA MANOVRA CHE RISPETTA I PARAMETRI DI MAASTRICHT?''

 

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/39-39-mandarini-bruxelles-hanno-scelto-guerra-sbagliata-contro-186413.htm

 

 

http://m.dagospia.com/il-wall-street-journal-si-schiera-col-governo-gialloverde-sulla-manovra-e-ospita-minenna-186413

 

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…