maria giovanna maglie

“LA STRISCIA POST TG1? NON CI HO CREDUTO NEMMENO PER UN SECONDO, NON SONO CRETINA” – MARIA GIOVANNA MAGLIE A “UN GIORNO DA PECORA”: “SAREBBE STATA COME LA FACEVA BIAGI, MA FATTA DA ME. SI DOVEVA CHIAMARE ‘CHIARO E TONDO’, ANCHE SE IO AVREI VOLUTO FARE ‘FORTE E CHIARO’" – “NEL 2018 HO VOTATO LEGA. MA NON VOTAVO DAL 1993. IL SOVRANISMO DI SALVINI È PIÙ ANNACQUATO DI QUELLO CHE HO IN MENTE IO, IO SONO TRUMPIANA…”

Da “Un giorno da Pecora – Radio 1”

maria giovanna maglie 2

 

“La striscia che avrei dovuto fare il Tg1? Non ci ho creduto nemmeno per un secondo, perché non sono cretina. Il direttore di Rai1 De Santis mi aveva chiesto di fare questa striscia di 5 minuti subito dopo il Tg, riteneva che un personaggio politicamente scorretto come me potesse fare ascolti. Io l'ho ringraziata, le ho detto che mi sarei riservata di accettare se fosse diventata una cosa più seria ma la mia opinione era che non si sarebbe mai fatta”.

 

MARIA GIOVANNA MAGLIE A UN GIORNO DA PECORA

A parlare è la giornalista Maria Giovanna Maglie, che oggi è stata ospite di Un Giorno da Pecora, la trasmissione di Rai Radio1 condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Come si era immaginata questa striscia quotidiana? “Sarebbe stata come la faceva Biagi ma fatta da me: sigla, un minuto di introduzione dell'argomento, a cui sarebbero seguiti 3 minuti di intervista e la chiosa finale. Il programma si doveva chiamare 'Chiaro e Tondo', anche se io avrei voluto fare 'Forte e Chiaro', titolo che non era piaciuto perché ritenuto troppo militaresco”.

maria giovanna maglie 1

 

C'era qualcosa che aveva già preparato? “L'unica cosa che avevo già fatto era trovare la sigla: 'I am What I am', cantata da Shirley Bassey”. Si è detto che a non volerla in quello spazio siano stati i 5S. “Chi lo sa che fossero solo i 5S...ma non riesco a capire quale potesse essere eventualmente la loro paura”. Matteo Salvini, invece, che lei sappia era favorevole? “Penso di si, lui aveva dichiarato che come lettore mi stimava e apprezzava, quindi penso gli avrebbe fatto piacere”.

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

 

Facciamo un gioco: se Salvini le proponesse un incarico al governo, quale ruolo le piacerebbe ricoprire? “Dipende da quale incarico, deve essere una cosa che io so fare. Io sarei uno straordinario Ministro degli Esteri: certo, con me faremmo la guerra a mezzo mondo”, ha scherzato la Maglie a Rai Radio1. D'altra parte, lei viene identificata come sovranista doc.”Ho simpatie per il sovranismo da tanti anni”.

 

maria giovanna maglie 3

Quello dell'attuale governo è lo stesso sovranismo che ha sempre avuto in mente? “Quello attuale è più annacquato di quello che ho in mente io, io sono 'trumpiana'”. Quindi lei è più salviniana di Salvini. “Diciamo che Salvini e meno 'magliano' di me...” Alle ultime elezioni ha votato Lega? “Si, ho votato Lega. Ma non votavo dal 1993, l'ultima volta avevo votato per il Psi craxiano, poi non ho più votato dal 1994. E non ho mai votato Berlusconi”, ha concluso la giornalista a Rai Radio1.

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...