L’ETERNO RITORNO DI LUCHINO! APPENA VEDE IL CAV ANNASPARE, A MONTEZEMOLO TORNA VOGLIA DI FARE POLITICA (MA SBAGLIA SEMPRE L’USCITA DAI BOX)
Giorgio Meletti per "Il Fatto Quotidiano"
Rieccolo. L'acida parolina, che Indro Montanelli dedicava all'alternarsi di sconfitte e rivincite di Amintore Fanfani, torna in mente di fronte al ciclico riproporsi di Luca Cordero di Montezemolo. Che guarda ai marosi della politica con la stessa determinazione del bagnante freddoloso. Ogni tanto decide che è il momento di buttarsi, e il momento si rivela sempre sbagliato.
Si avvicina alla battigia, si bagna le caviglie, poi si immerge fino alle ginocchia, quindi rabbrividisce, e prova a insistere finché arriva l'ondina carogna che gli congela il basso ventre e lo fa precipitosamente ritirare verso l'ombrellone. Fateci caso, in Montezemolo la voglia di tuffarsi esplode sempre quando, scrutando il mare della politica, vede Silvio Berlusconi che annaspa.
Mal consigliato, lui non si tiene, e parla. Mandando in bestia per primo l'annaspante, ma anche i suoi avversari. Insomma, fa sempre Bingo, si mette contro tutti gli schieramenti politici, poi dice che non aveva mai pensato di fare politica. Rieccolo, dunque. Poche settimane fa il presidente della Ferrari aveva solennemente annunciato il ritiro dalla politica di Italia Futura, destinata nella sua "versione 2.0" solo a "promuovere il dibattito civile e politico sul futuro del Paese".
Ma appena la Cassazione ha reso definitiva la condanna di B. per frode fiscale Montezemolo ha ripreso la sua danza arabescata. Primo passo: le sentenze non si commentano e "debbano essere sempre rispettate". Alla riga dopo però bisogna al più presto mettere mano alla riforma della giustizia, che è "per un verso, tra gli ostacoli principali sulla strada di una crescita sostenuta e, per altro verso, fonte di insostenibili disparità ". Il giorno dopo, sempre dal sito del pensatoio a lungo termine, il nostro si immerge fino alle ginocchia, e, mentre i berluscones parlano di guerra civile, lui riappacifica gli schieramenti nel comune giudizio sui suoi tentennamenti. Prima tenta il carpiato con avvitamento: "Non vogliamo entrare nel merito della vicenda giudiziaria che si è appena conclusa", certamente no, e infatti: "Che Berlusconi abbia subìto l'accanimento di alcune procure ci pare un fatto evidente". Ecco appunto.
Poi decide di insegnare a B. come si sta al mondo, e lo fa dall'alto dei recenti successi politici e imprenditoriali, tra i quali: i conti in profondo rosso del treno Italo, il pilota Fernando Alonso che dice che la sua Ferrari fa schifo, gli eletti-nominati di Italia Futura che si fanno gli affari loro in Parlamento e al governo.
Ed ecco la lezioncina: "Berlusconi può uscire bene da questa vicenda se saprà mantenere i nervi saldi, continuare a sostenere il governo Letta lealmente (come ha peraltro fatto sino a ora con persino maggiore convinzione del Pd) e lavorare alla rifondazione di un'area liberale e moderna di centro destra, di cui l'Italia ha grande bisogno. A questo progetto, se impostato seriamente, molti, fuori e dentro la politica, sarebbero interessati a dare un contributo.
Se viceversa Berlusconi deciderà di scatenare l'ultima ordalia contro le istituzioni e gli interessi del Paese, nessuna forza politica responsabile, o cittadino che abbia a cuore il futuro dell'Italia, potrà sostenerlo o rimanere indifferente". Apprezzabile l'eleganza del volteggio. Il nostro ha contribuito in modo decisivo alla lista Monti e ha fatto una campagna elettorale durissima contro Silvio Berlusconi, che così veniva liquidato: " Credo che sia inutile polemizzare con qualcosa che a mio modo di vedere rappresenta il passato e non il futuro".
Poi ha giudicato follia la proposta di abolire l'Imu. Adesso, liquidato in modo spiccio il professor Mario Monti, Montezemolo chiede che si sostenga il governo Letta che deve abolire l'Imu e vede in Berlusconi il rifondatore dell'area liberale e moderna. Naturalmente a patto che non scateni "l'ultima ordalia contro le istituzioni e gli interessi del Paese". Nel qual caso c'è pronto lui, Montezemolo. Giro di parole non abbastanza raffinato da sfuggire all'animalesco radar di Maurizio Gasparri: "Nessuno si illuda di avventarsi su una presunta eredità del Cavaliere", lo ha fulminato nella parte dell'ondina atta a procurare subitaneo gelo alle parti basse del nostro bagnante riluttante.
Che anche per questa volta tornerà sotto l'ombrellone della Ferrari, dove tanto fa gli stessi discorsi ("Alonso deve anteporre gli interessi della Ferrari a quelli personali"). E dove soprattutto corre lo stipendio quello vero, da 5 milioni all'anno, circa 20 volte quello di Obama.
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