LIBERTÀ DI PAROLA? LA DECIDE FACEBOOK - PER LA SUA BATTUTA ‘ALMENO HITLER I DISABILI LI ELIMINAVA GRATIS’, IL PROFILO DI ADINOLFI È STATO BLOCCATO PER UN MESE. LA MOGLIE: ‘CI HANNO RICOPERTO DI INSULTI E MINACCE, ANCHE CON FOTO DI NOSTRA FIGLIA. E' STATO FRAINTESO, E CI HANNO CENSURATO’ - "DJ FABO NON E' UN RIFUGIATO POLITICO, MA UN CLIENTE PORTATO A MORIRE DAI RADICALI’’
1. CASO ADINOLFI, PARLA LA MOGLIE: "DODICIMILA MESSAGGI DI INSULTI E MINACCE PER AVER DIFESO MARIO. SE LA PRENDONO ANCHE CON NOSTRA FIGLIA. LA FRASE DI HITLER? E' STATO FRAINTESO", DICE A RADIO CUSANO CAMPUS
Caso Adinolfi, parla la moglie. Silvia Pardolesi è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Silvia Pardolesi, moglie di Mario Adinolfi, ha parlato del blocco subito su Facebook dal marito: "Su Facebook può essere taggato ma non può rispondere né pubblicare. Ha espresso una opinione non conferme al politicamente corretto, diversa da quella che i grandi media ci propinano, ed è stato censurato.
Per aver preso le sue difese con un post sono stata sommersa da commenti di ogni genere, tra insulti e minacce sono arrivati dodicimila messaggi, anche con la foto di mia figlia. E' una cosa surreale, solo per il fatto che qualcuno esprima una opinione diversa rispetto al pensiero dominante prima viene censurato e privato della sua libertà di espressione e poi sommerso di insulti di ogni genere. Hanno scritto bestemmie, offese a me, hanno anche messo in mezzo nostra figlia".
Silvia Pardolesi, moglie di Mario Adinolfi, aggiunge: "Quando segnalo i messaggi a Facebook tante volte mi sento rispondere che il contenuto in questione rispetta gli standard della comunità. La frase di Mario su Hitler? E' stato travisata da tanta gente. Molti hanno scritto che ha fatto apologia di fascismo, ma è vero il contrario. Lui ha denunciato il fatto che le cliniche svizzere fanno queste cose a fini di lucro. La frase 'almeno Hitler lo faceva gratis' non era pro Hitler, ma tanti non lo hanno capito, denuncia semplicemente una similitudine nel voler eliminare le persone più deboli anziché aiutarle a stare meglio".
AUDIO http://www.tag24.it/podcast/silvia-pardolesi-insulti-ad-adinolfi/
MARIO ADINOLFI E SILVIA PARDOLESI
2. ADINOLFI CONTRO IL FATTO QUOTIDIANO: "DJ FABO NON E' UN RIFUGIATO POLITICO, MA UN CLIENTE PORTATO A MORIRE DAI RADICALI. COSTA PIU' CURARLI I MALATI PIUTTOSTO CHE AMMAZZARLI". POI ATTACCA ARDUINI E DI CIANCIO: "DITE CAZZATE, RAGIONATE COL CULO".
Mario Adinolfi è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi NIccolò Cusano, nel corso di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
adinolfi matrimonio a las vegas in tuta
Adinolfi ha detto la sua sul caso di Deejay Fabo: "La super campagna per l'eutanasia viene portata avanti utilizzando la storia tragica di questa persona che è stata accompagnata in Svizzera. Questa storia viene strumentalizzata in maniera clamorosa. Deejay Fabo viene portato in Svizzera, dai radicali, in un luogo in cui per sopprimere un disabile si pagano 18.000 euro con un principio attivo che costa 13 euro. I radicali hanno accompagnato un cliente, non un rifugiato politico come leggo sul Fatto Quotidiano, hanno accompagnato un cliente all'associazione Exit.
mario adinolfi pubblica la foto della moglie che gli massaggia gli zamponi
Io trovo questo agghiacciante, ricordo a tutti che ciò potrebbe accadere solo in Svizzera, perché negli altri Paesi del Mondo questa soppressione di disabili a listino prezzi è totalmente inaccettabile.Invece di leggere almeno mezza riga su un giornale che dica che questa cosa è inaccettabile, mi devo trovare il titolo del Fatto Quotidiano che parla di rifugiato politico e di Italia che nega i diritti.
Vogliono portarci all'approvazione di una legge che dica di sopprimere il deboli piuttosto che curarli, perché sopprimerli costa infinitamente meno che curarlo. Questo porta alle mattanze. Stanno solamente strumentalizzando il caso di Deejay Fabo per avere una legge ma le leggi non si scrivono sull'onda di un caso emotivo. Dobbiamo ragionare sulle norme e spiegarci perché in questo Paese non abbiamo una legge sull'eutanasia.
Non ce l'abbiamo perché il nostro è un Paese fondato sulla famiglia e nella famiglia si sostiene chi soffre. In Olanda, Belgio e Lussemburgo la legge dell'eutanasia il primo anno ha provocato 60 morti, nel 2015 invece i morti sono stati 15.000. Perché si passa in 14 anni da 60 morti a 15.000 morti? Perché ammazzare le persone piuttosto che curarle fa risparmiare una valanga di soldi al sistema. Che facciamo, sopprimiamo i malati perché costa molto meno che curarli? Il caso di Deejay Fabo serve solo a fare la legge".
mario adinolfi direttore di la croce quotidiano
Sulla questione obiettori di coscienza Adinolfi va su tutte le furie: "I medici dovrebbero essere tutti obiettori. Avete letto il giuramento di Ippocrate? Avete mai trovato un caso di una donna che non è mai riuscita ad abortire? Dicono che i casi sono in aumento, ma non c'è neanche uno! Non c'è nemmeno una persona che non è riuscita ad abortire in Italia. Hanno abortito 105.000 persone e mi dite che il problema è che in questo Paese non ci sono i medici che fanno abortire? Il problema è che non nascono i bambini, non che le donne non possono abortire!
Non capite un cazzo, avete capovolto le priorità. Fanno un bando incostituzionale contro i medici cattolici e voi non reagite, la discriminazione vale solo se c'ho le piume di struzzo addosso. Ma ragionate col culo? Non troverete mai una donna che vi racconti che non è riuscita ad abortire, perché ahimè la valanga di aborti viene tranquillamente gestita dal sistema sanitario nazionale. Questo degli obiettori è un finto problema. Trovatemi una cacchio di storia, fate i giornalisti seri, non fate quelli che copiano mille riassunti, ragionate con la testa vostra. Quelli sugli aborti clandestini sono dati farlocchi".