‘LA PIÙ GRANDE PRESA PER IL CULO DEL PARLAMENTO AGLI ITALIANI’, OVVERO IL TAGLIO AI VITALIZI DELLA LEGGE RICHETTI, PASSATA ALLA CAMERA TRA LE FANFARE RENZIANE E POI MORTA AL SENATO - LA IENA FILIPPO ROMA INSEGUE CHI INCASSA VITALIZI DA MIGLIAIA DI EURO SENZA AVER MAI LAVORATO IN PARLAMENTO, E CHIEDE CONTO AI SENATORI DI QUESTO COMPORTAMENTO ‘VERGOGNOSO’ (COPYRIGHT RICHETTI)

-

Condividi questo articolo


Dario D’Angelo per www.ilsussidiario.net

 

“La più grande presa per il culo del Parlamento agli italiani”, questo il titolo colorito del servizio della Iena Filippo Roma su vitalizi e pensioni d'oro ai politici. Il taglio auspicato dal deputato Richetti non è andato in porto, con conseguenti polemiche e non solo a livello politico. «Avevamo fatto di tutto per provare a sbloccarla», ha dichiarato l'inviato, che aveva raccolto il sì del Movimento 5 Stelle. «Il patto delle Iene tra Pd e M5S», così lo avevano chiamato Le Iene.

filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 5 filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 5

 

«Provo vergogna nel vedere il Senato che non dà corso ad una legge già approvata dalla Camera», il commento di Richetti. Stefano Esposito, sempre del Pd, rivela: «C'è una volontà di bloccarla anche nel mio partito, per me è una scelta errata». Aspre critiche nel frattempo sono arrivate dalla Lega Nord: «Un'altra bufala di Renzi e del Pd. Si sono accorti che il tempo è finito e non riusciranno a tagliare i vitalizi. Mi domando come mai ci sia ancora un 25% che si fida del Pd», ha commentato Matteo Salvini nei giorni scorsi. (agg. di Silvana Palazzo)

 

IL M5S CONTRO LO STOP DELLA "PROPOSTA RICHETTI"

filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 4 filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 4

Sarà la iena Filippo Roma a tornare sul tanto spinoso tema dei vitalizi ai politici dopo l'ennesimo tentativo del deputato Richetti di inserire nella manovra finanziaria la legge che avrebbe portato al taglio, senza tuttavia riuscirci. Il dibattito resta ancora molto aperto e proprio in contemporanea al salto dell'abolizione definitiva dei vitalizi avvenuto nei giorni scorsi, il Movimento 5 Stelle ha espresso il suo disappunto, come spiega Termometropolitico.it. I grillini, infatti, qualche giorno fa hanno presentato una istanza affinché il provvedimento possa essere inserito in modo urgente e nuovamente nel calendario dei lavori del Senato.

 

"Il MoVimento 5 Stelle ha depositato una istanza mediante la quale ha chiesto in via d’urgenza di inserire nel calendario dei lavori d’Aula l’abolizione dei vitalizi e dei privilegi dei politici", annunciava Giovanni Endrizzi, capogruppo del M5s a Palazzo Madama. "E’ l’ultima occasione per ripristinare giustizia, equità e dignità e il nostro regalo di Natale per gli Italiani", aveva aggiunto. Proprio lo stop su uno dei temi più cari ai grillini aveva portato ad uno scontro politico con i rappresentanti del Pd accusati di non voler rinunciare ai privilegi parlamentari. "Il Pd e i vecchi partiti non vogliono rinunciare ai privilegi. Renzi, Richetti e compagnia bella sono dei bugiardi", avevano tuonato i pentastellati. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 3 filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 3

 

BOCCIATA LA "PROPOSTA RICHETTI" SUL TAGLIO VITALIZI

Sono uno dei cavalli di battaglia della cosiddetta antipolitica e sono destinati ad esserlo ancora a lungo, a meno di clamorosi imprevisti. Stiamo parlando dei vitalizi dei parlamentari in pensione, che la cosiddetta "proposta Richetti", dal nome dell'esponente del Pd che aveva presentato l'emendamento alla Legge di Bilancio, sperava di tagliare. La proposta avrebbe interessato circa 2.600 ex parlamentari che ogni anno ricevono in tutto 193 milioni di euro netti di vitalizio, ma dopo aver superato l'esame della Camera nel mese di luglio è stata respinta dal Senato.

 

filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 2 filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 2

La speranza che la legge venga approvata dal Parlamento entro la fine della legislatura è appesa ad un filo: mercoledì 20 dicembre, infatti, il presidente del Senato Pietro Grasso ha convocato un consiglio di presidenza con all'ordine del giorno una delibera sui vitalizi. Se la proposta Richetti fosse stata approvata, lo Stato avrebbe risparmiato una cifra intorno ai 70 milioni di euro l'anno. C'è da considerare, infatti, che ogni anno gli ex parlamentari in pensione sarebbero passati dal ricevere una media di 56.830 euro a una media di 33.568 euro, mentre 117 ex deputati e senatori che hanno avuto carriere più lunghe avrebbero visto il loro assegno mensile aumentare.

 

CHI HA BOCCIATO LA PROPOSTA RICHETTI?

Come detto, la proposta sul taglio ai vitalizi è stata affossata al Senato (anche con molti voti contrari del Pd, stesso partito di Richetti). Vanno precisate almeno due cose, a parziale "difesa" di chi ha votato no al taglio. Non si potrà dire che i parlamentari hanno votato per mantenere i loro privilegi: i vitalizi per i politici attualmente in Parlamento, infatti, sono stati già aboliti. L'emendamento alla Legge di Bilancio riguardava i vitalizi dei politici già in pensione, motivo per cui ad esempio Ugo Sposetti, ex tesoriere del Pd e dato come vicino alla frangia scissionista che ha lasciato il partito, ha condotto una battaglia contro la proposta Richetti in nome soprattutto del principio dei diritti acquisiti. Secondo Sposetti, insomma, non è legale che un emolumento - come può essere un vitalizio - o un beneficio ottenuto in passato venga negato in seguito.

 

filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 1 filippo roma de le iene legge richetti sul vitalizio 1

Assomiglia, per certi versi, allo schema secondo cui una legge non può essere retroattiva, ovvero una data azione non può essere punita dall'introduzione, solo successiva, di una determinata legge. Dal canto suo Richetti tramite Facebook ha detto la sua:"Il punto è solo e semplicemente uno. Chiudere questo percorso compete al Senato. Che, lo voglio ricordare, non ha nemmeno adottato la delibera di taglio drastico del vitalizio che la Camera ha approvato mesi fa. Portando a motivazione che stava arrivando la legge. Si decidano: taglio o ricalcolo. Una delle due. L'immobilismo non è dato. Se non in un atteggiamento a dir poco vergognoso". Della vicenda si occuperà anche Le Iene Show, con l'inviato Filippo Roma che intervisterà al proposito diversi parlamentari tra cui lo stesso Richetti.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?