latorre girone maro

MA CHE DUE MARO’! – PITTI-BULLO RACCONTA CHE ANCHE IL PRESIDENTE MODI, QUESTA STORIA, “SE L’È TROVATA SUL TAVOLO” – SARÀ, MA INTANTO LE AZIENDE ITALIANE CONTINUANO A FARE AFFARI CON L’INDIA COME SE NULLA FOSSE E IL GOVERNO NON FA UN SOLO PASSO CONCRETO PER LIBERARE GIRONE E LATORRE

maria giovanna maglie e augusto minzolinimaria giovanna maglie e augusto minzolini

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Conferenza stampa di fine anno, parla Renzi: “Modi mi ha detto che questa vicenda dei marò se l’è trovata sul tavolo come me”. Se l’è trovata sul tavolo? Modi sulla retorica contro i marò, sulle accuse alla italiana Sonia Gandhi che consentiva a due assassini italiani di pescatori indiani di star nel lusso in ambasciata invece di marcire in una prigione del Kerala, ci ha costruito una fetta congrua di campagna elettorale durata due anni,e agitando il nazionalismo più becero contro l’italiana e l’Italia, ha  praticamente vinto le elezioni.

girone latorregirone latorre

 

Un solo episodio fra centinaia. Aprile del 2014, dalle agenzie: “l capo del partito nazionalista e candidato premier, Narendra Modi, durante un comizio nello stato di Arunachal Pradesh, ha accusato Sonia Gandhi, presidente del partito di governo, piemontese di origine, di favoritismo verso i due militari del suo Paese di origine.  «Signora Sonia, visto che lei ha sfidato il nostro patriottismo, vorremmo sapere in quale carcere sono detenuti i due italiani», ha chiesto con pesante ironia Modi, numero uno del partito Bharatiya Janata, governatore del Gujarat e favorito alla corsa per il premierato nelle prossime elezioni. “Quando due pescatori sono stati uccisi da militari italiani chi li ha aiutati, ce lo dica  per favore, a lasciare il Paese?» Ecco, e Modi appena nominato premier non ha cambiato la linea dura, anzi durissima.

 

girone latorre i due marogirone latorre i due maro

Perciò  meglio gufi che fessi, e soprattutto occhio a dire tante bugie, caro Pinocchio Renzi, perché magari in trionfale conferenza stampa di fine anno stanno tutti zitti, ma poi qualche temerario dalla memoria funzionante, e dalla dignità non ridotta a lingua strisciante, si trova. E’ andata proprio così, e non sarà la chiacchiera più grossa, ma è seria e spudorata, testimonia di metodo e stile. Domandina di prammatica al presidente del Consiglio: e i marò, che ormai sembrano un lontano sbiadito ricordo, due poveracci dimenticati nel porto delle nebbie, non dovevano essere a casa definitivamente tutti e due per Natale?

 

monti severino passeramonti severino passera

Aggiungo io: grazie alle panzane della linea giudiziaria indiana mai contestata dall’Italia, non è stato finalmente chiaro,una volta costretti a cacciare le carte  all’udienza preliminare della Corte dell’Aja, che i due militari sono proprio innocenti, nel senso che altri con altre armi da altra nave hanno sparato e sono scappati, e allora perché non fate il dovuto sia pur tardivo casino, chiedendo una procedura d’urgenza e l’immediata riconsegna all’Italia dei due?

 

PittiBullo non perde l’esprit. "Ci sono state diverse occasioni per chiuderla rapidamente, non lo si e' fatto. Io ho tentato un accordo politico con il premier Modi, che mi ha detto ' io come te questa vicenda me la sono trovata' sul tavolo", ma alla fine l' unica strada praticabile e' stata quella di sottoporre la questione a un tribunale internazionale”. Il governo, ha quindi assicurato il premier, garantisce il massimo impegno e "tutto ciò che si potrà fare per sostenere i due marò e' stato fatto e sarà fatto”. Eh no, è stato fatto poco, tardi, male, a voce bassa, nel sempiterno timore di danneggiare lucrosi affari, e l’argomento “me la sono trovata questa storia”, se è falso per l’indiano,è specioso sempre e comunque, a meno di non figurarsi uno statista che, appena seduto sulla poltrona,decida che cosa gli conviene tenersi e che cosa gli conviene mollare del passato.

maro girone e latorremaro girone e latorre

 

Renzi che davanti alle telecamere, il giorno dell’insediamento, telefonava a Delhi a LaTorre e Girone , non parlava di una rogna ereditata dai predecessori, gonfiava il petto e prometteva soluzione immediata.

 

Poche ore prima  della conferenza stampa il triste ministro degli Esteri Gentiloni comunicava che non ci sono novità e che i rapporti con l’India sono pessimi. Pessimi? Come un  contratto di cessione di tecnologia militare d’avanguardia per una decina di anni  fra Fincantieri,controllata dallo Stato italiano e  cantieri navali Mazagon, controllati dallo Stato indiano, per la consulenza alla progettazione di sette fregate  “stealth”,a bassa visibilità radar.  Come  la commessa della marina indiana alla società Wass di Livorno per 100 siluri da sommergibile Black Shark a 300 milioni di euro, o gli 8 cannoni navali OTO Melara da 127/64 per 250 milioni. Tutti accordi del 2015.

 

Paolo Gentiloni Paolo Gentiloni

Gli trasferiamo tecnologia preziosa a ogni acquisto,e in cambio  non chiediamo niente? Poi ci sono i bravi imprenditori civili, che vanno a produrre in India perché conviene:componenti auto per De Benedetti,impianti frenanti per Bombassei e Brembo,la Vespa di Colaninno, e vai per pagine e pagine di aziende italiane, fino a chi si compra l’Ilva di Taranto.

 

Giulio Terzi di Sant Agata Giulio Terzi di Sant Agata

Nessun pregiudizio contro gli affari, ma non si dovrebbero fare piegati a 90 gradi, no? I due poveri cristi sulla petroliera, un po’ per dovere un po’ per impinguare le quattro paghe per il lesso, non ne avevano idea. Devono invece sapere bene a chi non pestare i piedi i  parlamentari italiani che ieri tacquero, oggi  una commissione d’inchiesta su quei fatti proprio non ne vogliono sapere di farla. Chissà se conservano la letterina accorata che il capo confindustriale Squinzi mandò in giro nel 2013 scongiurando a destra e a manca di rimandare di corsa i marò in India. Per l’originale rivolgersi a Passera.

 

 

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