MA QUALE CORVO! UN POLLO! - INTERVISTA ALL’AVVOCATO DI PAOLO GABRIELE, CARLO FUSCO, ESPONENTE DI PRIMO PIANO DEI FOCOLARINI - “PAOLETTO VOLEVA AIUTARE IL PAPA, POI, LE BUONE INTENZIONI SONO SCIVOLATE SU ESITI DIVERSI” - “AVREBBE VOLUTO APPROFONDIRE ALCUNE SITUAZIONI PER CAPIRLE MEGLIO” - SICURO DEL RINVIO A GIUDIZIO DEL MAGGIORDOMO, L’AVVOCATO RAFFORZA LA TESI DEL “HA FATTO TUTTO DA SOLO” E CERCA IN OGNI MODO DI TENERSI BUONO BERTONE…

Angelo Agrippa Per il Corriere del Mezzogiorno

«Macché Corvo e Corvo. Paolo voleva soltanto aiutare il Papa: avrebbe voluto approfondire alcune situazioni per capirle meglio. Certo, è discutibile che si aiuti qualcuno, tantomeno il Santo Padre, prendendone i carteggi. Ha comunque scritto una lettera confidenziale a Benedetto XVI in cui immagino gli abbia spiegato il suo stato d`animo».

Carlo Fusco è l`avvocato di Paoletto Gabriele, il cameriere del Papa arrestato e ora ai domiciliari per il caso Vatileaks. Casertano di Sparanise, 48 anni, Fusco ha studiato Giurisprudenza alla Luiss e poi conseguito il dottorato in diritto canonico all`Università Lateranense, presso la quale ha ottenuto anche il baccelierato in filosofia e quello in teologia. E dopo aver lavorato come funzionario a Farmindustria, si è specializzato all`Istituto Mistyci Corporis di Loppiano e a Montet, in Svizzera. Dal `94 è socio dello studio legale Sciumé e dal `96 è avvocato della Rota Romana. Inoltre, dal 2001 è postillatore per le Cause dei Santi e professore alla Pontificia Università Urbaniana. Ma soprattutto è un esponente di primo piano del diffuso Movimento dei Focolarini, fondato da Chiara Lubich.

Avvocato Fusco, lei dice che Gabriele avrebbe voluto tutelare U Papa. Come, tradendo la sua fiducia? «Lui ha detto che avrebbe voluto fare qualcosa per il Papa, per aiutarlo. Almeno questa è stata la sua intenzione. Magari studiando aspetti poco conosciuti di alcune situazioni. Poi, le buone intenzioni sono scivolate su esiti diversi e la storia, come tutti sappiamo, ha preso un`altra piega».

Perché dice che avrebbe voluto aiutare il Papa? Benedetto XVI è in pericolo? «Ma no, che pericolo!».

E allora come ha spiegato questo aiuto non richiesto al Papa? «Ah, su questo ci siamo arrovellati per tutti i cinquanta giorni di istruttoria. Lui ha solo spiegato quale fosse la sua intenzione di partenza. Il resto sarà oggetto della valutazione della sentenza».

Si dice che Paoletto Gabriele sia un capro espiatorio. «Lo escludo».

Che sia strumento nelle mani di gerarchle che complottano contro altri porporati. «Nessuno vuole credere che Paolo abbia agito da solo. Ma la verità è più semplice di come viene interpretata e raccontata. Paolo si è assunto ogni responsabilità dell`azione: ha dichiarato e confermato di aver agito in piena autonomia».

Ora rischia il processo? «Sì, l`istruttoria è stata chiusa lo scorso 21 luglio. Ora si attende la requisitoria del pm, cioè del promotore di Giustizia. Dopodiché, tra qualche giorno, il 6 o il 7 agosto, il giudice deciderà per il proscioglimento o per il rinvio a giudizio. In questo secondo caso, che riteniamo probabile, si andrà a processo il prossimo novembre».

Lei oltre che essere l`avvocato del cameriere del Papa gli è anche amico? «Sì, conosco Paolo da decenni. Appena arrivai alla Luiss da studente conobbi alcuni suoi amici e costoro mi presentarono Paolo».

Il cardinal Bertone denuncia che le stanze vaticane vengono rappresentate come luoghi di penombra somiglianti più ai romanzi di Dan Brown che alla realtà. È così? «Sono d`accordo con il cardinale Bertone. Quando si parla del Vaticano la tentazione ricorrente è quella di osservare ciò che lì avviene non con l'ottica della fede, ma con quella della lotta tra poteri».

La realtà pare smentire questa versione. «Ci saranno anche diversità di vedute, non lo escludo. Io faccio lìavvocato, non il prelato. Tuttavia, i romanzi sono un`altra cosa». Quindi, è solo colpa dei mezzi di informazione? «Certo, se noi cristiani fossimo più coerenti: se testimoniassimo meglio la fede in Cristo, tante storie potrebbero essere evitate. Ci vorrebbero più don Bosco o san Francesco in giro: esempi di coerenza e di testimonianza autentica cui ispirarsi». La Chiesa cattolica è in difficoltà? "Il Papa ha individuato la necessità di sostenere un nuovo sforzo di evangelizzazione, tanto da creare un dicastero ad hoc, affidato a monsignor Rino Fisichella, per organizzare più aggiornate modalità di annuncio del Vangelo».

E' quella della pedofilia: le gerarchie mostrano ritardi a volte imperdonabili sulla denuncia di questi casi. Perché si preferisce la reticenza alla verità e alla difesa delle vittime? «La Chiesa, come altre istituzioni, ha cercato le soluzioni più idonee a questo problema terribile. Sia Papa Ratzinger che Papa Woityla hanno impresso una svolta radicale, definita Tolleranza zero, per arginare gli episodi di pedofilia che hanno coinvolto alcuni sacerdoti. Io stesso lavoro in cause di diritto penale canonico e so bene quale impegno profonde la Chiesa per arrestare questa piaga. In tutti i suoi viaggi, il Papa incontra le vittime dei preti pedofili e piange con loro».

Lei come si è avvicinato alla fede e al Movimento dei Focolarini? «Nel mio paese, a Sparanise. Frequentavo il parroco don Guglielmo Ricca, un santo sacerdote. Attraverso di lui mi sono avvicinato ai Focolarini e oggi vivo in una comunità del Movimento». Toma spesso a Sparanise? «Quando posso. Così, quando posso corro a vedere il Napoli al San Paolo. Da anni vivo a Roma, ma Sparanise è nel mio cuore: è lì che sono cresciuto. Ricordo anche momenti brutti: mio padre e mio zio gestivano due negozi e per ben due volte hanno subito le minacce e le bombe della camorra».

Torniamo a Paoletto Gabriele: ha ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari. Ora come sta? «È sicuramente pentito per quanto avvenuto e soprattutto per avere arrecato dolore al Papa. Ma ora sta molto meglio perché è circondato dall`affetto della sua famiglia». Lei sarà ricordato come l`avvocato del presunto Corvo del Palazzo Apostolico. «No, spero proprio di no. Spero di essere ricordato per aver cercato di vivere il Vangelo!».

 

 

PAOLO GABRIELE SOSIA DI GALEAZZO CIANO IL PAPA PADRE GEORG E PAOLO GABRIELE jpegPAPA E PAOLO GABRIELEPAOLO GABRIELE ASSISTENTE DI CAMERA DEL PAPAIL PAPA E PAOLO GABRIELE jpegIL PAPA E PAOLO GABRIELE jpegPAOLO GABRIELE COPRE LE SPALLE DEL PAPA jpeg

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…