venezuela guaido'

MADURO E PURO - VENEZUELA NEL CAOS, I MILITARI CON IL DITTATORE CHAVISTA CHE RICEVE UN ASSIST DA CINA E RUSSIA – TRUMP VUOLE TRATTARE LA RESA DI MADURO, GUAIDÓ, DOPO ESSERSI AUTOPROCLAMATO PRESIDENTE, PROMETTE: AMNISTIA ANCHE PER MADURO: LA REPLICA: "NON LASCERÒ MAI" - SALVINI: "MADURO? PRIMA SE NE VA MEGLIO È" - "IL SUO REGIME FONDATO SULLA VIOLENZA, SULLA PAURA E SULLA FAME"

Alfredo Spalla per “il Messaggero”

 

MADURO VENEZUELA

A due giorni dall' auto-proclamazione di Juan Guaidó come nuovo presidente del Venezuela, l' entusiasmo dell' opposizione comincia a diminuire davanti alle reazioni di Maduro, dei militari venezuelani e di alleati pesanti come Russia e Cina. Il sostegno di Trump all' opposizione resta un buon punto di partenza per convincere il regime chavista a trattare la resa, ma non è sufficiente. Intanto, le proteste proseguono e, nonostante gli inviti a una soluzione pacifica, in due giorni si sono registrati 16 morti e oltre 200 arresti. In queste ore, gli analisti latino-americani si sono soffermati sulle mosse di quattro protagonisti della vicenda: le forze armate venezuelane; la Russia; la Cina e gli Stati Uniti.

 

VENEZUELA GUAIDO'

LA FUERZA ARMADA NACIONAL «Io non rinuncerò mai» ha proclamato ieri Nicolas Maduro intervenendo alla cerimonia d' apertura dell' anno giudiziario. I militari sono ufficialmente al fianco del presidente, che a gennaio ha iniziato un nuovo mandato. La Fuerza Armada Nacional Bolivariana ha condannato l' auto-proclamazione di Guaidó, non riconoscendolo come nuovo Presidente della Repubblica: «La disperazione e l' intolleranza mettono a repentaglio la pace della Nazione. Noi, soldati della Patria, non accettiamo un presidente imposto da oscuri interessi, né autoproclamatosi al di fuori della legge. La Fanb difende la Costituzione e garantisce la sovranità nazionale», ha chiarito il ministro della Difesa del Venezuela, generale Vladimir Padrino Lopez. Julio Borges, ex Presidente del Parlamento e una delle voci più forti dell' opposizione, ha però contestato la versione ufficiale dei militari. Una parte di loro sarebbe infatti disposta a trattare con l' opposizione: «C' è paura, ma il muro sta crollando.

VENEZUELA PROTESTE 5

 

C' è malcontento fra le Fanb, tanti ci hanno già contattato», ha twittato Borges. La partita interna si gioca tutta sull' amnistia che Guaidó ha già promesso ai militari per incentivare le diserzioni. Ma non solo. Ieri, nella sua prima intervista dopo l' autoproclamazione, Guaidò ha detto di essere disposto a concedere un' amnistia «a tutti coloro che siano disposti a mettersi dalla parte della Costituzione per recuperare l' ordine istituzionale», compreso lo stesso Nicolas Maduro.

 

Ha poi prospettato tre fasi per il prossimo futuro: la «fine dell' usurpazione», cioè della presidenza Maduro, una fase di transizione, ed elezioni libere e trasparenti, il tutto accompagnato da una attenzione immediata all' emergenza umanitaria nel paese. Ieri Guaidò ha anche trovato il tempo per rispondere a tutti i tweet di sostegno venuti da leader e ministri di diversi Paesi. A Salvini ha scritto: «Apprezziamo il riconoscimento della volontà di tutto il popolo venezuelano, che continuerà a parlare pacificamente per le strade».

 

VENEZUELA PROTESTE 2

IL FRONTE ESTERNO Sul fronte esterno, invece, Putin si è sentito telefonicamente con Maduro. La Russia «sostiene le legittime autorità del Venezuela alla luce del deterioramento della crisi politica interna provocata all' estero. Le interferenze straniere - ha detto Putin - costituiscono una sfacciata violazione delle norme basilari del diritto internazionale». Mosca, attraverso il ministro degli Esteri, ha inoltre prospettato lo spettro di «una sanguinosa guerra civile» se non sarà rispettato il governo Maduro. La Cina, fra i principali partner e creditori del Venezuela, si è mossa sulla stessa linea filo-chavista: «La Cina ha consistentemente portato avanti il principio di non interferire con le politiche interne degli altri Paesi e si oppone all' ingerenza negli affari venezuelani di forze esterne», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying,.

 

VENEZUELA PROTESTA 1

Anche la Turchia di Erdogan e la Siria di Assad hanno esternato la loro vicinanza a Maduro. Invece il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha annunciato che Washington è pronta a offrire «oltre 20 milioni di dollari in aiuti umanitari per il popolo del Venezuela».Pompeo ha inoltre informato che i diplomatici Usa non lasceranno il Paese.

 

 

2. SALVINI: "MADURO? PRIMA SE NE VA MEGLIO È"

 

Alberto Maggi per www.affaritaliani.it

 

"Sto con il popolo venezuelano e sto contro tutte le dittature". Con queste parole il ministro dell'Interno Matteo Salvini, interpellato da Affaritaliani.it, interviene sul caos in Venezuela dopo che il leader dell'opposizione del Paese sudamericano e presidente del Parlamento, Juan Guaidò, si è dichiarato presidente.

 

Il leader della Lega afferma: "Sto col popolo venezuelano, sono in contatto con gli italiani in Venezuela e mi auguro che il governo faccia tutto il possibile perché soffrono da anni e sicuramente non sto con Maduro, che ha affamato il suo popolo".

 

VENEZUELA 10

Quindi ha fatto bene Donald Trump a riconoscere Guaidò? "Quello di Maduro è un regime fondato sulla violenza, sulla paura e sulla fame. E quindi quanto prima cade, senza altrettanta violenza, meglio è". L'Italia dovrebbe riconoscere Guaidò presidente del Venezuela? "Il ministro degli Esteri sa cosa deve fare, detto questo si è perso troppo tempo. E Maduro non è persona in grado di guidare neanche un condominio".

 

Venezuela, Conte: preoccupa escalation violenza, auspico percorso democratico - "Seguo gli sviluppi in Venezuela ed esprimo forte preoccupazione per i rischi di un'escalation di violenza. Siamo vicini al popolo venezuelano e al fianco della collettivita' italiana nel Paese. Auspico un percorso democratico che rispetti liberta' di espressione e volonta' popolare". Lo scrive su 'Twitter' il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

 

VENEZUELA, PATUANELLI (M5S): AUSPICHIAMO SOLUZIONE PACIFICA E DEMOCRATICA. TUTELARE NOSTRI CONNAZIONALI - "Esprimiamo profonda preoccupazione per la drammatica crisi politica in corso in Venezuela, auspicando che tutte le parti in causa evitino il ricorso alla violenza e che l'Europa adotti una posizione comune e responsabile a favore di una soluzione pacifica e non violenta della situazione che passi per un percorso politico e democratico". Così il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, commentando la situazione venezuelana. "Il Movimento 5 Stelle - prosegue il capogruppo - esprime in questo momento particolare vicinanza ai nostri 140mila connazionali che vivono in Venezuela, certi che la Farnesina garantirà loro il massimo sostegno in questo momento critico, a conferma dell'attenzione mostrata dal governo Conte anche con la recente iniziativa per la fornitura gratuita di medicine ai cittadini italiani residenti in Venezuela".

VENEZUELA 9

 

Venezuela, Renzi: Ue riconosca Assemblea nazionale con Guaidò e si voti - "La dittatura ha distrutto il Venezuela. Anche chi lo vedeva come modello oggi deve prendere atto della realtà: la gente muore di fame. L'Europa riconosca subito l'unica istituzione democratica: l'Assemblea Nazionale col suo Presidente Guaidò. E si tengano elezioni libere, vere". Lo scrive su Twitter Matteo Renzi.

 

Venezuela, Meloni: Italia riconosca Guaido' presidente Chi tace complice dittatore Maduro - "Crisi in Venezuela: chi tace e non riconosce Guaido' Presidente e' complice del dittatore comunista Maduro e della sanguinosa repressione del popolo venezuelano. Vergognoso il silenzio del Governo italiano, finora ostaggio dell'estremismo di sinistra del M5S schierato con Maduro. Fratelli d'Italia chiede al Governo di riconoscere Guaido' come Presidente del Venezuela e di difendere la piu' grande comunita' di italiani all'estero, riconoscendo immediatamente un permesso di soggiorno speciale per i cittadini venezuelani di origine italiana in grave difficolta'". E' quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

 

trump e putin 3

Venezuela, Fassina: non si legittimino atti forieri guerra - "Su #Venezuela il Governo Italiano condivide la posizione espressa da Tusk, Presidente del Consiglio Eur, a favore di atto eversivo contro Presidente Maduro? Le drammatiche condizioni del Venezuela non legittimano atti forieri di guerra civile". Cosi' Stefano Fassina su twitter.

 

VENEZUELA, CREMASCHI: 'COLPO DI STATO ORGANIZZATO DA USA COME IN CILE NEL 73' - "E' stato un colpo di Stato organizzato dagli Stati Uniti come quello in Cile contro Allende nel '73". Non ha nessun dubbio Giorgio Cremaschi ex Fiom, nella delegazione internazionale che osservò le elezioni in Venezuela che incoronarono Nicola Maduro presidente, ad attaccare duramente l'autoproclamazione di Juan Guaidò. "Che la situazione economica sia drammatica è vero anche dopo il boicottaggio internazionale", dice conversando con l'Adnkronos. "Ho partecipato alle elezioni come osservatore in una delegazione di cui faceva parte anche l'ex presidente del governo spagnolo Josè Zapatero e ho potuto constatare che sono state elezioni libere e regolari e che Maduro è un presidente regolarmente eletto a cui va tutto il mio sostegno", conclude.

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 28

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”