MAI DIRE FARNESINA – RE GIORGIO ROTTAMA RENZI: SI GIOCA LA “FIGURINA” QUARTAPELLE E NAPOLITANO LO MANDA DIETRO LA LAVAGNA - RE GIORGIO SPINGE PER PISTELLI (INVISO AL PREMIER) - E PER FARE PRESSIONE SU MATTEUCCIO TORNA A GIRARE IL NOME DI GIULIANO AMATO

Marco Gorra per “Libero Quotidiano

 

renzi mogherini napolitanorenzi mogherini napolitano

L’operazione Farnesina parte come peggio non si potrebbe. Il progetto di Matteo Renzi di operare la sostituzione di Federica Mogherini (che oggi entra ufficialmente incarica nel ruolo di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea) piazzando alla guida del ministero degli Esteri la solita figurina è andato a sbattere contro Giorgio Napolitano.

 

Succede intorno all’ora di pranzo,quando il premier sale al Quirinale per quello che nelle intenzioni doveva risolversi in poco più di un passaggio formale e che invece si rivela essere il primo round di uno scontro destinato a durare ancora.

RENZI E NAPOLITANORENZI E NAPOLITANO

 

Il nulla di fatto viene sancito dalle comunicazioni ufficiali e ufficiose che vengono diffuse ad incontro concluso: «Giro di orizzonti», «primo scambio di opinioni », «confronto a tutto campo » e via col resto del prontuario beneducato che in politica si usa quando c’è da nascondere le asperità sotto al tappeto.

 

E di asperità ce n’è quanta se ne vuole. Che la distanza tra Renzi e Napolitano sia siderale lo si capisce da subito. Il nome presentato dal premier, infatti, è quello di Lia Quartapelle, deputata trentaduenne alla prima legislatura e dal curriculum prossimo all’inconsistenza.

 

lia quartapelle 6lia quartapelle 6

Se la signorina in questione soddisfa ampiamente i requisiti del renzismo - giovane e donna onde far bella figura con l’opinione pubblica, inesperta e di scarso peso onde non fare ombra al premier - lo stesso non può dirsi per i paletti cari a Napolitano. Il quale già non vede di buon occhio il metodo del premier di circondarsi di ministri dallo spessore non eccezionale, ma che per i dicasteri-chiave (e la Farnesina, agli occhi del capo dello Stato è il ministero più importante che ci sia) non tollera avventurismi o scelte giudicate troppo sottogamba.

mogherini, pistelli e meriammogherini, pistelli e meriam

 

Così, la proposta di nominare ministro la Quartapelle viene bruscamente rispedita al mittente, e stessa sorte tocca poco dopo al piano B del capo del governo: Marina Sereni, che vanta sì maggiore esperienza (sia parlamentare sia di conoscenza della materia) rispetto alla prima scelta, ma che per Napolitano non offre sufficienti garanzie. Ci vuole altro che un posto di responsabile esteri dei Ds (incarico che peraltro risale a quasi quindici anni fa) per fare un buon ministro degli Esteri. Respinte le proposte di Renzi, il presidente della Repubblica avanza la propria.E qui la distanza con Renzi, se possibile, aumenta ancora.

 

Giuliano Amato Giuliano Amato

Per Napolitano, infatti, l’unica opzione sensata è la promozione di Lapo Pistelli. Viceministro sia con la Mogherini sia con la Bonino, gran conoscitore dei dossier e della macchina ministeriale e persona dalla riconosciuta esperienza nel campo delle relazioni internazionali, Pistelli offre il mix di competenza e continuità che al Quirinale viene ritenuto fondamentale onde evitare di dovere ripartire da zero in un settore cruciale come quello della politica estera.

 

Marina Sereni Marina Sereni

Il problema è che Renzi di Pistelli non vuole nemmeno sentire parlare: tra i due sussistono vecchie ruggini (il premier aveva mosso i primi passi in politica facendo l’assistente proprio di Pistelli a Firenze, e la sua ascesa al vertice era cominciata battendo l’ex mentore alle primarie per il candidato sindaco del capoluogo toscano nel 2009), e di promuovere il nemico non se ne parla.

 

Per uscire dal braccio di ferro si potrebbe virare su Elisabetta Belloni: ambasciatore ex capo dell’Unità di crisi ed attualmente capo del personale, la signora garantisce il bagaglio di competenze tecniche che Napolitano giudica imprescindibile.

 

Elisabetta Belloni Elisabetta Belloni

Se il capo dello Stato sarebbe disposto a sacrificare Pistelli per la Belloni, però, lo stesso non può dirsidi Renzi, che poco si fida del profilo integralmente tecnico di costei. E se la faccenda non si sblocca?

 

Allora c’è la carta fine del mondo. Ieri sera, infatti, nel toto-Farnesina ha iniziato a girare il nome di Giuliano Amato. Nome che, a dare retta ai soliti boatos, sarebbe stato messo in circolo proprio per fare pressione su Renzi e per suggerirgli che, a tirare troppo la corda, rischia davvero di ritrovarsi spalle al muro di fronte ad un’offerta cui non si può dire di no. Uomo avvisato,mezzo salvato.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...