grillo casaleggio di maio fico di battista m5s

DI MAIO IN PEGGIO! - L’EX FEDELISSIMO DI GRILLO E CASALEGGIO, MARCO CANESTRARI, PRIMO “PENTITO” M5S, SGANCIA UNA BOMBA: “ROBERTO VOLEVA UNA COMUNITÀ, ORA C’È SOLO UNA GUERRA PER IL POTERE. L’ASCESA DI DI MAIO, CHE GRILLO VOLEVA FERMARE, COLTIVA DI PER SÉ IL GERME DEL TRADIMENTO”

Jacopo Iacoboni per “La Stampa”

 

BEPPE GRILLO E MARCO CANESTRARI BEPPE GRILLO E MARCO CANESTRARI

«Sono stato per anni l’uomo che seguiva Beppe Grillo ovunque, dal colloquio con l’ambasciatore tedesco a quello con il presidente del Senato. Ho lavorato anni alla Casaleggio accanto a Gianroberto, ero il suo inviato agli incontri nazionali dei meet up, la cinghia di trasmissione tra loro, le cellule originarie del Movimento, e lui. Solo io e altre due persone sappiamo davvero cosa volessero Roberto e Beppe».

 

beppe grillo gianroberto casaleggiobeppe grillo gianroberto casaleggio

 Marco Canestrari oggi ha 33 anni. Sa tutto, del passato e del presente di quello che ormai è un’azienda-partito. Alla Casaleggio, dove fu chiamato dal fondatore, lo chiamano con lo sfottò appioppato da Grillo, «la mente grigia». Oggi vive a Londra, fa il programmatore informatico. Ha deciso di parlare e raccontare la mutazione genetica del Movimento, chi l’ha voluta e chi nonostante le lacrime ha tradito le volontà del fondatore dell’azienda.

 

Perché lo fa? Di solito chi è stato alla Casaleggio una cosa in comune ce l’ha: il silenzio. 

«All’inizio eravamo una comunità. Roberto amava quella parola. Ora non più. Era il mio capo, lo ricordo con molto affetto e professionalmente devo tutto a lui. Credeva davvero nel suo progetto, non aveva secondi fini. […]».

beppe grillo casaleggio  marcia perugia assisi beppe grillo casaleggio marcia perugia assisi

 

Che pensa del M5S oggi? 

[…] «Il Movimento […] è nato denunciando i politici che usavano la querela per minacciare i giornalisti, e ora spaccia robaccia sui siti legati al blog, e alimenta cultura della minaccia e diffamazione seriale in rete. Sono diventati la voce del nuovo oscurantismo. […]».

 

[…]

«L’ascesa di Di Maio, che Grillo aveva cercato di fermare dicendo ’non ci faremo imporre il candidato premier dalle tv’, è speculare all’ascesa di Renzi e coltiva di per sé il germe del tradimento. Davvero qualcuno pensa che l’onorevole Di Maio smetterà di far politica a 37 anni, dopo due mandati? Hanno già creato un patto e una casta di intoccabili: tutto quello contro cui Roberto ci spingeva a lottare».

DAVIDE CASALEGGIO ABBRACCIA LUIGI DI MAIODAVIDE CASALEGGIO ABBRACCIA LUIGI DI MAIO

 

[…]

 

Davide che persona è? È interessato alla politica? 

«Davide non ha nessuna passione politica, a differenza del padre […] vuole solo raggiungere gli obiettivi che si dà. Mancato Roberto, il Movimento rimane solo un asset dell’azienda […]».

 

Tutto questo continuerà a gestirlo Davide, non Di Maio? 

«Sì, da quello che mi risulta. Ed è il punto politicamente rilevante».

 

In che senso? 

luigi di maio dimartediluigi di maio dimartedi

«Chi ha i dati gestisce tutto. Per esempio, adesso c’è qualcuno in Casaleggio che può sapere chi dei parlamentari ha votato a favore del direttorio e chi contro. Siamo autorizzati a supporlo perché il codice di Rousseau non è pubblico. L’informazione è potere: se nell’ambito di una comunità alcuni hanno tutte le informazioni, e altri nessuna, questi guideranno i processi in base alle proprie esigenze. Lo dice sempre anche Davide».

 

Canestrari, Grillo può non vedere tutto questo? 

«Può non vederlo, sì. Non gli vengono dette cose molto importanti che succedono: per i referendum chiesti dal Vday 2 sarebbero potuti arrivare dei rimborsi referendari. Fui mandato dalla Casaleggio a chiedere una delega in bianco in favore di Beppe per la gestione di questi rimborsi. Il comitato referendario era composto da ragazzi del meet up di Roma. Chiesi a Davide di garantirmi che Beppe ne fosse al corrente. Non ricevetti risposta. Ci incontrammo all’hotel Ripetta, sottoposi il documento al comitato e ci fu uno scontro perché alcuni non volevano firmare. Fu chiamato Beppe, che arrivò e disse di non saperne nulla, e annullò tutto. Capisce? Grillo non sapeva ciò che stavano facendo».

luigi di maio alessandro di battista roberto ficoluigi di maio alessandro di battista roberto fico

 

[…]

 

Che farà Grillo adesso? È obbligato a occuparsi ora di ciò di cui forse non s’è mai occupato? 

«Beppe avrà un ruolo decisivo i prossimi mesi. So che di recente si chiede anche lui se la nostra gente volesse tutto questo. È molto dubbioso lui per primo sul M5S di oggi. Gli manderei un consiglio: pensa bene di chi fidarti, guarda il blog adesso, pieno di pubblicità, ricordati di quando mi chiedevi di convincere Roberto a togliere tutti i bottoni “compra” che non ti piacevano. Quello non è piu il Blog, è un asset aziendale. E nessuno voleva un Movimento così».

 

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