ignazio marino mangia

MARINO, QUI NON SI FA CREDITO - DEPOSITATE LE MOTIVAZIONI DELLA CONDANNA DELL’EX SINDACO DI ROMA PER LE CENE PAGATE CON LA CARTA DI CREDITO DEL COMUNE: I GIUDICI NON CREDONO CHE SI SIA TRATTATO DI DISORDINE, MA DI UNA STRATEGIA - QUELLE CENE FACEVANO PARTE DI UNA POLITICA DI PUBBLICHE RELAZIONI A VANTAGGIO DEL CHIRURGO…

Il.Sa. per il “Corriere della Sera – Roma”

 

IGNAZIO MARINO

Il disordine metodico, quasi scientifico, nella contabilità dell' ex sindaco Ignazio Marino, quel disordine che ha impedito di ricostruire in modo convincente la finalità istituzionale delle sue cene, era propedeutico a un uso strumentale della carta di credito capitolina.

 

I giudici non credono a un Marino naif, assorbito da impegni troppo alti per misurarsi con i problemi della contabilità.

 

L' intraprendenza dell' ex sindaco e la subalternità dei dipendenti del cerimoniale (che avrebbero dovuto controllare le spese ma non lo fecero) portarono a un abuso della carta di credito, utilizzata come il benefit che in realtà non era.

ignazio marino

 

Questo per un totale di circa 12mila euro spese in cinquantasei cene, teoricamente di rappresentanza. In realtà secondo il presidente della terza sezione penale della corte d'appello, Raffaele Montaldi, quei convivi furono l'estensione, ai tempi di un incarico istituzionale, di un' accorta politica di pubbliche relazioni a vantaggio del chirurgo.

 

«E che si sia effettivamente trattato di una metodica strumentale all' arbitrario e incontrollabile utilizzo personale della carta di credito comunale, del resto, è anche desumibile dal fatto che elementi specificativi e integrativi circa l' addotta finalità pubblicistica delle spese non sono risultati ricavabili neanche dall' agenda elettronica istituzionale del sindaco» scrivono i giudici.

maria elena boschi ignazio marino

 

L' inchiesta dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria avevano evidenziato diverse incongruenze nella massa di giustificativi addotti da Marino per motivare cene e pranzi. I giudici sottolineano la serialità dei comportamenti poco accorti: «La sistematicità delle incontrollabili e soltanto apparenti giustificazioni addotte dal Marino nella quasi totalità dei casi porta a concludere con ogni ragionevolezza» che non si è trattato di iniziale disorientamento.

 

ignazio marino renzi

Bensì di strategia. In questo senso il giudice del secondo grado la pensa diversamente dal gup che, in un primo grado, lo aveva assolto. «Lungi dall' essersi trattato, come ha invece ritenuto il primo giudice, di accidentali errori, discrasie o imprecisioni riconducibili ad un sistema organizzativo improntato, quanto meno inizialmente, ad una certa approssimazione e superficialità», Marino ha pianificato il suo comportamento.

 

ignazio marino in bici visto da spinoza

«Inimmaginabile sul piano logico esperienziale, neanche in via di astratta ipotesi argomentativa, che un professionista politico di così consolidata esperienza di primario livello nei più vari settori socioeconomici e culturali possa aver realmente curato l' essenziale aspetto della gestione delle proprie relazioni interpersonali con modalità talmente improvvisate ed estemporanee, quasi che egli "raccattasse" occasionalmente i suoi commensali per la strada, negli uffici capitolini o nei più svariati consessi in cui di volta in volta presenziava».

 

MARINO

Al contrario «si è trattato in realtà di una vera e propria metodica strumentale di compilazione dei giustificativi appositamente utilizzata, grazie alla ben scarsa incidenza dei controlli interni». A questo punto bisognerà capire cosa ne sarà del capitolo erariale.

 

IGNAZIO MARINO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO IGNAZIO MARINO PRIMA DELLA TINTAignazio marino su chi 6

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”