sergio mattarella mario draghi

MATTARELLA BIS - LA QUESTIONE "DRAGHI AL QUIRINALE: SÌ O NO" È IN BUONA MISURA UN FALSO PROBLEMA. DA TEMPO L’EUROPA, NONCHÉ GLI AMBIENTI ECONOMICI INTERNAZIONALI VOGLIONO DRAGHI A PALAZZO CHIGI ANCORA A LUNGO. STABILITÀ OGGI SIGNIFICA QUESTO E I PRIMI A SAPERLO SONO I PARTITI. NON A CASO IL GRANDE FAUTORE DI UN NUOVO SETTENNATO È IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. È LUI L'UOMO CHE PUÒ CONVINCERE IL CAPO DELLO STATO E FAVORIRNE LA RIELEZIONE

Stefano Folli per “la Repubblica”

 

mattarella draghi

In linea con lo stile "pop" che prevale nella politica, il tema della rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale è stato proposto al grande pubblico da un celebre attore comico, Benigni, e da un noto cantante, Mengoni. Probabilmente il capo dello Stato ne ha ricavato un certo imbarazzo, dal momento che in passato aveva fatto trapelare la sua contrarietà a un'ipotesi che, seppure non vietata dalla Costituzione, può apparire una forzatura dell'equilibrio istituzionale.

 

mattarella napolitano

Peraltro ciò che è inopportuno può diventare necessario in casi particolari, magari per superare una paralisi. È già accaduto con Napolitano, può accadere di nuovo con Mattarella. Forse è per questo che il presidente della Repubblica non ha escluso tassativamente, ossia in forma ufficiale, la disponibilità a un secondo mandato.

 

sergio mattarella e mario draghi

Dipenderà dalle circostanze. E ovviamente dal Parlamento, considerando che la stabilità continua a essere un'esigenza prioritaria negli anni del Recovery Plan. Senza dimenticare che l'Unione europea sta entrando in una fase di transizione non priva di incognite destinate a investire la Germania del dopo-Merkel, in primo luogo, e poi la Francia avviata all'elezione presidenziale. È stato già messo in evidenza che in questa Europa l'Italia è in grado di giocare un ruolo impensabile nel recente passato proprio grazie a Mario Draghi, senz' altro la figura più autorevole sulla scena continentale dopo l'uscita della cancelliera tedesca.

 

mario draghi in conferenza stampa

Ne deriva che la questione "Draghi al Quirinale: sì o no" è in buona misura un falso problema. Da tempo le capitali dei Paesi amici, nonché gli ambienti economici internazionali (vedi ad esempio gli interventi del Financial Times ) hanno fatto la loro scelta: vogliono Draghi a Palazzo Chigi ancora a lungo. Stabilità oggi significa questo e i primi a saperlo sono i partiti. Ma è solo la prima parte dell'equazione: la seconda conduce appunto a Mattarella.

 

sergio mattarella e mario draghi

Non a caso il grande fautore di un nuovo settennato è il presidente del Consiglio. È lui l'uomo che può convincere il capo dello Stato e favorirne la rielezione. Tutto in nome della stabilità e dei rapporti dell'Italia con partner e alleati. Ciò non significa che non esista un altro nome per il Quirinale: ce n'è anzi più di uno, ma è difficile che possa formarsi il consenso necessario all'elezione senza ripercussioni immediate sulla maggioranza di governo. E sappiamo che Draghi, fin dal primo giorno, ha inteso guidare un esecutivo di larghe intese, senza farsi ingabbiare in uno schema di parte.

 

sergio mattarella giuseppe conte 6

Ad esempio, non ha mai voluto essere il capo di una coalizione giallo-rossa del tipo già sperimentato: motivo per cui una parte del Pd fa intendere che "questo non è il nostro governo" (e sono note le riserve, per usare un eufemismo, dei 5S legati a Conte). Ne deriva che la permanenza di Mattarella al Quirinale oggi non è scontata, ma sul piano della logica è assai plausibile.

 

SERGIO MATTARELLA SI VACCINA - MEME

Tra l'altro sarebbe la garanzia che la legislatura arriverà alla scadenza del 2023. Ed è tanto vero, quest' ultimo aspetto, che chi vuole anticipare le elezioni, in primo luogo Conte e il suo gruppo per uscire dalla morta gora in cui si trovano, ha solo una carta da spendere: mandare Draghi al Colle al posto di Mattarella e attendere l'inevitabile scioglimento delle Camere. Sbocco che il Pd non può condividere, per le stesse ragioni interne e internazionali che impongono Draghi a Palazzo Chigi. E infatti il vero interrogativo è: cosa succederà nel '23, dopo le elezioni?

SERGIO MATTARELLA MEJO DI BERNIE SANDERSmario draghi riceve antony blinken 6mario draghi

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