giorgia meloni sergio mattarella

MATTARELLA SI È CUCINATO GIORGIA MELONI – NEL PRANZO “CORDIALE” DI MERCOLEDÌ IL CAPO DELLO STATO HA INVITATO DI NUOVO LA DUCETTA AD ABBASSARE I TONI, SOPRATTUTTO NEL RAPPORTO CON I MAGISTRATI, E SULLA QUESTIONE BANCHE – LA PREMIER, CHE DA GIORNI TRASMETTE AI GIORNALI VELINE SULLA SUA IRRITAZIONE VERSO IL COLLE (“HO TROPPI FRONTI APERTI CON IL QUIRINALE”), HA MANIFESTATO A MATTARELLA “FASTIDIO” VERSO GLI UFFICI DEL COLLE, CHE “CI BLOCCANO TUTTO” – LA PARTITA DEL DOPO FITTO: OK A MANTOVANO PER IL PNRR (MA PUÒ GESTIRE SERVIZI E RECOVERY?), FREDDEZZA SU ELISABETTA BELLONI AGLI AFFARI EUROPEI (LA CAPA DEL DIS ERA IL NOME IN PECTORE PRE SOSTITUIRE MATTARELLA NEL 2022)

1. DUELLO MELONI-COLLE SU LITIGI E POST-FITTO BELLONI O TERZI ALL’UE

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”

 

sergio mattarella giorgia meloni

Un pranzo, riservato, nel giorno più buio per il governo. Mercoledì, dopo che al Senato l’esecutivo era stato battuto due volte sul canone Rai e sulla sanità calabrese, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è salita al Quirinale per un incontro privato chiesto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

[…] A chiedere l’incontro è stato il Colle dopo il rientro di Mattarella dalla Cina e della premier dal G20 in Brasile. Quindi, è la tesi, il pranzo era fissato da tempo e non è legato alle fibrillazioni nella maggioranza di governo. Difficile però che i due non abbiano parlato anche di questo.

 

raffaele fitto giorgia meloni - foto lapresse

I rapporti tra Mattarella e Meloni sono freddi da mesi tant’è che la premier avrebbe proprio parlato di questo per provare a mettere a tacere i propri alleati litigiosi: “Ho troppi fronti aperti con il Quirinale, non potete farlo anche voi...”, ha detto mercoledì al suo vice forzista Antonio Tajani proprio pochi minuti prima di salire al Quirinale.

 

L’entourage della premier vede Mattarella come il leader dell’opposizione, soprattutto dopo gli ultimi interventi del Quirinale per bloccare l’aumento del finanziamento pubblico ai partiti, le modifiche chieste al ddl Sicurezza e l’uscita contro Musk che aveva attaccato i giudici italiani.

 

elisabetta belloni foto di bacco (4)

La premier, durante il faccia a faccia al Colle, avrebbe mostrato un certo fastidio nei confronti degli uffici del Quirinale “che ci bloccano tutto, non fanno passare niente in Parlamento”, è stata la tesi della presidente del Consiglio.

 

Mattarella ritiene che l’intervento sul finanziamento pubblico ai partiti sia stato dovuto […] e che il suo intervento, come quello su Fitto in Europa, abbia scontentato anche il Pd. Il presidente della Repubblica ha replicato con una sorta di richiamo generale alla premier: va bene la dialettica politica ma serve abbassare i toni dello scontro soprattutto evitando i litigi sulle questioni fondamentali.

 

SERGIO MATTARELLA E GIORGIA MELONI - MIGRANTI - VIGNETTA ELLEKAPPA

In primis la politica estera (vedi lo scontro tra Salvini e Tajani sulla sentenza della Cpi su Netanyahu), le banche (l’operazione Unicredit-Bpm) e la magistratura. Durante l’incontro si è parlato anche di legge di Bilancio, della nuova maggioranza in Europa e del nome per sostituire Raffaele Fitto che da oggi non sarà più ministro del governo Meloni e diventerà a tutti gli effetti vicepresidente della Commissione europea.

 

Il Colle è particolarmente interessato a quale sarà il successore del ministro meloniano e durante il faccia a faccia la premier avrebbe rassicurato che per il momento le deleghe al Pnrr […] resterà a Palazzo Chigi, nelle mani del sottosegretario Alfredo Mantovano.

 

giulio terzi di santagata foto di bacco

Il Quirinale non ha grosse obiezioni anche perché Mantovano è un uomo di raccordo col Colle pure se c’è qualche dubbio sulla mole di lavoro del fedelissimo della premier, che ha anche delega ai Servizi segreti. Per gli Affari europei il primo nome di Meloni è la sherpa del G7 e capo del Dis, Elisabetta Belloni, ma la diplomatica sconta la ritrosia di Tajani e anche i dubbi del Quirinale. Belloni era il nome in pectore proprio per sostituire Mattarell nel 2022.

 

Se non sarà lei la nuova ministra, il nome potrebbe essere quello di Giulio Terzi di Sant’Agata, già ministro degli Esteri del governo Monti e che garantirebbe un profilo atlantista, rassicurante dopo la vittoria di Trump negli Stati Uniti. […]

 

alfredo mantovano giorgia meloni

2. MATTARELLA A MELONI: EVITARE SPACCATURE E AL PRANZO SI PARLA DEL DOPO-FITTO

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2024/11/29/news/meloni_mattarella_pranzo_tajani-423760266/

 

[…] quando varca il portone del Quirinale, la premier è furiosa. Si è appena sfogata contro Antonio Tajani. Quelle tensioni tra alleati non possono svanire come d’incanto davanti al Capo dello Stato. La presidente del Consiglio si lamenta dunque dei duelli tra i suoi vicepremier, pur assicurando che non ci saranno conseguenze sulla stabilità dell’esecutivo. Sergio Mattarella ascolta. Prende atto.

 

SERGIO MATTARELLA CON ALFREDO MANTOVANO IN VATICANO

[…] L’auspicio del Capo dello Stato non può che essere quello di abbassare i toni, per il bene del Paese. E questo vale anche per la giustizia, o meglio: nel rapporto tra l’esecutivo e la magistratura. È uno dei passaggi più sensibili di un pranzo a suo modo complesso. Certo, dal Quirinale si farà sapere: è andata bene. È anche vero, però, che da settimane Meloni si lamenta con diversi interlocutori politici dell’attenzione riservata dagli uffici del Colle agli emendamenti e alla lettera dei testi del governo, giudicata eccessiva o troppo puntigliosa.  Una moral suasion che ha cassato diversi progetti, ma che ha alimentato i sospetti di Palazzo Chigi verso l’operato del Colle.

 

sergio mattarella e giorgia meloni

[…] Per gestire il Recovery, si apprende, ipotizza due possibili nomi: il più forte — e da sempre apprezzato al Colle — è quello del sottosegretario alla Presidenza con delega ai Servizi, Alfredo Mantovano (anche se non è tramontata la tentazione di lanciare Giovanbattista Fazzolari, però in rapporti meno fluidi con il Quirinale). L’altro profilo è il capo di gabinetto di Fitto. Ermenegilda Siniscalchi: per lei, però, è più probabile la riconferma alla guida della struttura, in modo da garantire continuità.

 

GIORGIA MELONI - LAURA E SERGIO MATTARELLA

Su Mantovano esiste solo un’obiezione di natura pratica: può gestire assieme Pnrr e intelligence? Per Mattarella, comunque, anche gli Affari europei sono un ministero di peso e da valorizzare. Al cui vertice promuovere, se possibile, una figura politica. Non sarebbe la prima opzione di Meloni, che continua a tenere in piedi l’opzione del capo del Dis Elisabetta Belloni. L’alternativa, pare non sgradita, è quella di Giulio Terzi di Sant’Agata, già ministro e ambasciatore. Con un dettaglio che potrebbe incidere: per formazione, è assai più atlantista che europeista.

 

raffaele fitto giorgia meloni - foto lapresse

Che quest’ultimo elemento possa favorire o meno Terzi dipende dalle priorità di Meloni. Certo è che il nodo del rapporto con la prossima amministrazione di Donald Trump — e l’enorme rischio sui dazi — viene discusso da Mattarella e Meloni durante il pranzo. […]

RAFFAELE FITTO - SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI - IGNAZIO LA RUSSA - SERGIO MATTARELLA

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”