MATTEO BATTI UN COLPO – RENZI HA LODATO PIÙ VOLTE IL MODELLO OLIVETTI, MA ADESSO CHE IL GRUPPO DI IVREA LASCIA A CASA OLTRE LA METÀ DEI DIPENDENTI NON DICE UNA PAROLA
DAGOREPORT
E meno male che Adriano Olivetti, per Pittibimbo, era veramente un faro. Un modello. Un mito. Anzi: «Un esempio per l’Italia di oggi». Così giurava Matteo Renzi a Novara, comizio ante-primarie, ottobre 2012. E insisteva, nel 2013, su Fb: «si può prendere al massimo dieci volte quello che prende l'ultimo lavoratore, è la regola di Adriano Olivetti»
Bravo Matteo. Impossibile non essere d’accordo. Infatti nell’aprile 2014 l’Adn Kronos annunciava il verbo trionfante del premier: «Noi applichiamo la 'regola Olivetti' alla Pa e mettiamo un tetto insormontabile di 240mila euro ai dirigenti della pubblica amministrazione ».
E adesso?
Adesso la Olivetti di Ivrea, la creatura del tanto amato e citato (da Renzi) ingegner Adriano, è a un passo dalla chiusura. Telecom ha annunciato l’ennesimo piano industriale di rilancio, stavolta basato sulla chimera del digitale; traduzione: la morte certa. Ben 330 lavoratori su 580 sono di troppo e verranno pietosamente ricollocati in qualche call center. Il sindacato denuncia la «chiusura mascherata». Quanto al sindaco Pd, tapino, ha scritto a Renzuccio una lettera accorata, supplicandolo di intervenire.
renzi elkann marchionne a melfi
E Matteo? Qualcuno per caso ha visto in giro, ultimamente, quel grande fan di Adriano Olivetti? Chiaro che il segretario del Pd ha molto da fare, alla vigilia di queste regionali in cui si gioca la ghirba. Ma se non lui, potrebbe battere un colpo almeno il ministro del Lavoro, altro esponente del Pd, tale Giuliano Poletti? Silenzio. Totale.
Il fatto è che il premier olivettiano qui rischia la figuraccia. Perché fino al 2001 la Olivetti aveva oltre 2 miliardi di lire di fatturato e 7 mila dipendenti. Poi, finita in mano a Tronchetti Provera dopo l'opa su Telecom voluta da Colannino, è stata incorporata in Telecom e delistata dalle quotazioni in borsa: tra un passaggio e l’altro ha perso qualcosa come 400 milioni di euro. Il fatturato è sceso del 90 per cento, tra i dipendenti sono sopravvissuti in 7 su 100. Insomma, i manager di Tronchetti e di Telecom non ne hanno azzeccata una.
E ora, un po’ d’attenzione.
MATTEO RENZI A QUINTA COLONNA DA PAOLO DEL DEBBIO
Chi è stato, negli ultimi anni, uno dei top manager più pagati di Ivrea, nonchè uno dei principali artefici del dissesto? Chi era l’amministratore delegato, poi promosso anche presidente, che ha avuto, per esempio, la geniale idea di abbandonare le tecnologie proprietarie dell’Olivetti per mettersi a fare concorrenza a colossi come Samsung e Apple sul mercato dei tablet (tra l’altro con prodotti non made in Ivrea, ma comprati nel Far East), e rientrare nel mercato dei pc dimenticando il precedente fallimento della Personal Computer Olivetti?
Ecco qua: una certa Patrizia Grieco. Una signora che tra stipendio e benefit è costata all’Olivetti tra gli 800 mila euro e il milione l’anno, ossia 25-30 volte lo stipendio di un suo impiegato di quinto livello (settore metalmeccanico). Altro che la regola del buon vecchio Adriano!
Patrizia Grieco è ora presidente dell’Enel. L’ha voluta Matteo Renzi, nell’aprile 2014, insieme a Luisa Todini alle Poste ed Emma Marcegaglia all’Eni, dichiarandosi «particolarmente soddisfatto per la forte presenza femminile, segno di un protagonismo che chiedeva da troppo tempo un pieno riconoscimento anche da parte del settore pubblico».
Perciò il suo bel riconoscimento la signora l’ha avuto. Nel 2014 è diventata anche direttrice di Anima Holding ed è entrata nel cda di Assonime. Andrà lontano. Ma ora Pittibimbo non potrebbe fare qualcosa pure per la vecchia e gloriosa Olivetti, che rischia di morire proprio nell’anno dell’Expo? Non potrebbe ricordarsi che il grande Adriano è stato «un esempio per l’Italia di oggi», come diceva un tale che ora sta a palazzo Chigi?
Ecco, magari potrebbe spendere una parolina, anche una sola, per salvare un pezzo storico di quel made in Italy che gli è tanto caro, al punto da far scucire a Padoan, per il rilancio della sola Lamborghini, ben 80 di milioni di euro. E si sbrighi, per favore, prima che a Ivrea, via Jervis 77, tel. 0125-7751, arrivino i soliti furbi cinesi a fare shopping.