renzi malago'

MEGALÒ-MALAGÒ SINDACO! - GIÀ ARCHIVIATO MARINO, RENZI PUNTA SUL NUMERO UNO DEL CONI CHE NON DISPIACE NEANCHE A BERLUSCONI - DAL PATTO DEL NAZARENO A QUELLO DEL CAMPIDOGLIO

malago e montezemolo renzimalago e montezemolo renzi

Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera - Roma”

 

Il gossip politico più «gettonato» nei palazzi del potere della Capitale è che Matteo Renzi avrebbe già individuato il successore di Ignazio Marino. E che non sarebbe un esponente del Pd, né un parlamentare in carica. Il premier, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe intenzionato a puntare su Giovanni Malagò, attuale presidente del Coni, numero uno del Canottieri Aniene, uomo dalle mille relazioni. Fantapolitica? Chissà. 

 

E, al momento, la voce che circola è poco più che una «chiacchiera» da bar. Eppure, tra Montecitorio e palazzo Senatorio, non si parla d’altro. Tanto che, secondo alcune ricostruzioni, l’idea sarebbe in campo già da un po’, rinforzata dalla corsa di Roma alle Olimpiadi 2024. 
 

renzi malago marino del rio foto mezzelani gmt330renzi malago marino del rio foto mezzelani gmt330

Candidatura che, anche per il cambio di regolamento del Cio, vede in prima linea non più la città (e il suo sindaco), ma il governo e lo stesso Coni. Chiaro che, oggi, ogni scenario è prematuro, tanto più che la «naturale» data di scadenza dell’attuale consiliatura è nel 2018. Ma il «piano B», invece, diventerebbe indispensabile nel caso in cui le comunali arrivassero prima: nel 2017 insieme alle politiche, come sostiene qualcuno, o addirittura nel 2016, per gli effetti di un eventuale nuovo contraccolpo giudiziario. 
 

Cosa fare, allora? Renzi potrebbe puntare su un candidato «esterno» al partito, che però ha un grande legame con Roma, è molto popolare ed ha buoni rapporti anche con un pezzo importante del centrodestra: non è un mistero, infatti, che Malagò sia amico di Gianni Letta e non dispiaccia persino a Silvio Berlusconi. 
 

Sarebbe, per il premier, il tentativo di ripetere l’esempio del «patto del Nazareno» in salsa romana. Molto, ovviamente, dipende dalle date: Malagò è stati eletto nel 2o13, il suo mandato scade col quadriennio olimpico che finisce nel 2016. E, nel 2017, c’è l’assegnazione delle Olimpiadi a Lima, in Perù.

RENZI MALAGO' RENZI MALAGO'

 

Sfida su cui la coppia Renzi-Malagò si gioca molto: «Siamo uno spartiacque del paese, dobbiamo dimostrare che c’è un’altra Italia e un altro modo di pensare», dice il presidente del Coni. Che poi aggiunge: «Se dovesse andare bene, l’Anac (l’autorità anticorruzione guidata da Raffele Cantone, ndr) non la facciamo montare a bordo in corso d’opera, ma sarà nostro partner fin dalla nascita del Comitato organizzatore». 
 

Già, e Marino? Per lui ci sarebbe già pronta un’ exit strategy : capolista «blindato» con l’Italicum, con la promessa di un incarico governativo. Pettegolezzi, per ora. 

RENZI E MALAGO coppa italia foto di stasi gmt RENZI E MALAGO coppa italia foto di stasi gmt RENZI E MALAGO coppa italia foto di stasi gmt RENZI E MALAGO coppa italia foto di stasi gmt RENZI E MALAGO'RENZI E MALAGO'

 

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI