IL MINISTRO TONINELLI UNA NE PENSA E CENTO NE FA. DOPO LA FIGURACCIA DOLOROSA DI GENOVA E QUELLA RIDICOLA DEL BRENNERO, IERI È RIUSCITO A FARSI INFINOCCHIARE DA UNO DEI SUOI DIRETTORI GENERALI DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE, VINCENZO CINELLI. L'UFFICIO LEGISLATIVO HA SBAGLIATO A SCRIVERE IL DECRETO, ED È SALTATA L'EROGAZIONE DEI FONDI PER GLI INTERVENTI ANTISISMICI SULLE AUTOSTRADE A24 (ROMA-L'AQUILA-TERAMO) E A25 (TORANO-VILLANOVA)
DAGONEWS
Il ministro Toninelli una ne pensa e cento ne fa. Dopo la figuraccia dolorosa di Genova e quella ridicola del Brennero, ieri è riuscito a farsi infinocchiare da uno dei suoi direttori generali del ministero delle Infrastrutture, Vincenzo Cinelli.
Avendo l’ufficio legislativo del Mit sbagliato la modalità (tecnicamente: si sono dimenticati la rimodulazione dei fondi) con cui è previsto nel decreto Genova lo stanziamento di 192 milioni per gli interventi antisismici sulle autostrade A24 e A25, Cinelli nella riunione che si è svolta ieri al Dipe (l’organismo guidato da Giorgetti che prepara le carte da portare in approvazione al Cipe) si è rifiutato di mettere rimedio all’errore e dar corso all’erogazione.
Erogazione di cui il ministro si era vantato pubblicamente nei giorni scorsi, fino a far arrivare le Iene a riprenderlo sotto i piloni della Roma-L’Aquila per annunciare la lieta novella.
Insomma, per Cinelli – già inquisito per il disastro del ponte Morandi – quei soldi per mettere in sicurezza le autostrade che attendono dal terremoto del 2009 di essere sistemate, non ci sono e pazienza se dovesse succedere qualcosa di grave. Il risultato? Tempi più lunghi per l’inizio dei lavori, anche se nella zona il rischio sismico non aspetta i tempi della burocrazia.