giuseppe sala

MISTERO BUFFO EXPO – CONTINUA L’EPOPEA DEL COMMISSARIO SALA ALLE PRESE CON IL NUMERO DEI VISITATORI – ADESSO VIENE FUORI CHE SPESSO I TORNELLI NON FUNZIONANO PER IL CALDO, OPPURE CHE I BIGLIETTI VENGONO STRAPPATI A MANO – E NATURALMENTE IL NUMERO DEGLI INGRESSI VIENE GONFIATO (A SPANNE)

Gianni Barbacetto per “Il Fatto Quotidiano”

 

EXPO ALBERO DELLA VITAEXPO ALBERO DELLA VITA

Giuseppe Sala, il commissario di Expo, nega di volersi candidare a sindaco di Milano. Ma lascia che il suo nome continui a circolare, non senza compiacimento. Mentre qualcuno va ripetendo che potrebbe essere Matteo Renzi, alla fine, a stoppare le primarie milanesi del centrosinistra – che rischiano di trasformarsi in una guerra intestina tra candidati deboli o debolissimi – per imporre Mr Expo, primo sindaco del Partito della Nazione. Vedremo come andrà.

 

Certo che già oggi è incredibile il credito che politici e giornaloni continuano a dare a Sala, il quale sul numero dei visitatori prima ha mentito, gonfiando le cifre, e poi per coprire le sue bugie ha inventato una storia incredibile ed esilarante con due argomenti che si contraddicono tra loro. Dice Sala: Non ho i numeri degli ingressi. Uno: perché il caldo blocca i tornelli. Due: perché i tornelli li blocco io, per rendere più veloce l’entrata, quando sotto il caldo si formano code troppo lunghe. Moltissimi hanno riso, naturalmente.

giuseppe sala giuseppe sala

 

Pochissimi si sono fatti vedere mentre ridevano. I giornali hanno fatto finta di credere a Sala. E perfino il prefetto di Milano ha dovuto mostrare di prenderlo sul serio. Il presidente del Consiglio comunale di Milano, Basilio Rizzo, gli aveva chiesto i dati di Expo. Francesco Paolo Tronca ha girato la domanda a Sala e poi ha risposto così: “La società Expo ha comunicato di avere compiuto una valutazione relativa agli ingressi che, al 15 luglio, ammonta a circa 7,4 milioni di ingressi”.

 

IN REALTÀ SONO molti di meno: 4,3 milioni. Ma il bello è la spiegazione che il povero prefetto, funzionario dello Stato, è costretto suo malgrado a dare: “Tale valutazione, pur basandosi sul controllo digitale ai tornelli, è caratterizzata da significativi livelli di incertezza e indeterminatezza”. Come mai? Parte la supercazzola. “A ciascuno dei varchi si manifestano situazioni operative differenziate, ricorrenti ma non riconducibili a un processo di verifica automatizzato degli accessi, che rendono difficile –se non impossibile –effettuare una rilevazione degli accessi effettivamente corrispondente al numero di persone presenti all’interno del sito espositivo”. Sedetevi e concentratevi.

CURIEL GIUSEPPE SALA CURIEL GIUSEPPE SALA

 

“La società Expo, quando si verificano picchi di afflusso, a volte permette l’accesso ai visitatori senza passaggio del biglietto sul lettore ottico, ma solamente ritirandolo; ciò è avvenuto, in modo particolare a maggio e giugno con l’ingresso mattutino delle scuole e sta avvenendo, a volte, in luglio per velocizzare gli ingressi ed evitare code sotto la calura anomala”.

 

Non basta: “Sempre in funzione delle altissime temperature, viene riferito che si sono verificati problemi di lettura, in quanto gli apparati digitali nelle teste dei tornelli hanno subito malfunzionamenti mentre, in generale, si sono spesso registrati problemi tecnici di lettura dei biglietti su smartphone (codice a barre non rilevabile, luminosità insufficiente etc); infine, nei primi dieci giorni di maggio i sistemi di rilevazione hanno funzionato male e la società Expo ha riferito di avere conseguentemente perso i files di lettura degli ingressi”.

EXPO ALBERO DELLA VITAEXPO ALBERO DELLA VITA

 

Da non credersi. Sala, per non dare i numeri veri, che smentiscono seccamente le previsioni, dice al prefetto che non ha i numeri e dunque li inventa e li aggiusta; e non li ha perché faceva troppo caldo, perché c’era troppa coda, perché ha aperto i tornelli, perché i tornelli non funzionano, perché i telefonini non vengono letti... E, infine, perché ha perso i files. Ricorda i bambini che non hanno studiato e alla maestra raccontano storie incredibili e troppo complicate. O John Belushi che nel film Blues Brothers spiega alla fidanzata perché l’ha abbandonata all’altare, in un crescendo di panzane megagalattiche. Peccato che Sala guidi una società pubblica: le sue scuse fanno ridere, ma non sono divertenti.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO