elena cattaneo renzi sala

IL MOSTRO DI FI-RENZI FINISCE KO - ELENA CATTANEO, LA RICERCATRICE ITALIANA PIU’ NOTA NEL MONDO, POLVERIZZA IL PROGETTO DI RENZI DI COSTITUIRE SULL’AREA EXPO UN SUPERPOLO DI RICERCA. “E’ SOLO PROPAGANDA CHE TUTTO DIVORA, COMPRESA LA SPERANZA DEI GIOVANI”

Gianni Barbacetto per il “Fatto quotidiano

 

elena-cattaneoelena-cattaneo

Elena Cattaneo ha polverizzato in un attimo il progetto "petaloso" di Matteo Renzi. Con il suo articolo, pubblicato ieri in prima pagina da Repubblica, ha distrutto in un sol colpo la mirabolante promessa del presidente del Consiglio di costituire da qui al 2040, sull' area Expo, un fantastico "polo di ricerca di rilevanza mondiale" su genoma, alimentazione, big data, malattie neurodegenerative, con sette centri e 1.500 ricercatori: lo Human Technopole.

 

ELENA CATTANEO ELENA CATTANEO

Puro storytelling, lo ha liquidato Cattaneo, che ha paragonato Renzi al pifferaio magico di Hamelin protagonista della favola dei fratelli Grimm. "Propaganda politica", "spettacolarizzazione che tutto divora, compresa la speranza dei più giovani".

Il fatto è che Elena Cattaneo non è un gufo qualunque. È la ricercatrice italiana più nota nel mondo, ha lavorato in Italia e all' estero proprio su genoma e cellule staminali e per i suoi meriti scientifici è stata nominata senatore a vita.

matteo   renzi giuseppe salamatteo renzi giuseppe sala

 

Le scelte di Renzi sono insensate, ha scritto ieri. Il polo scientifico sull' area Expo è solo "uno spot che svilisce la ricerca", uno sfavillante teatrino messo in scena da un governo che da una parte promette un miliardo e mezzo in dieci anni a un centro di diritto privato (l' Istituto Italiano di Tecnologia di Genova), senza gare pubbliche, senza valutazioni indipendenti, senza libera competizione,

 

expo milano fileexpo milano file

senza trasparenza sulle assegnazioni, senza controlli, trasformando il vertice di Iit in un Re Mida a cui ogni studioso, ogni centro di ricerca, ogni università dovrà pagare pegno se vorrà avere accesso ai fondi ed essere coinvolto nei suoi programmi; dall' altra rende agonizzante la ricerca pubblica, lesinando i fondi, disperdendoli in briciole, erogandoli a singhiozzo.

maurizio martinamaurizio martina

 

Una bocciatura senza appello allo schizofrenico sistema di finanziamento della ricerca italiana. Pochi soldi ai tanti ricercatori dei diversi progetti (Prin, Firp…) e tanti soldi a un centro che "deciderà a chi e come distribuire i finanziamenti, quali spazi assegnare e a chi". Mentre "le collaborazioni tra idee e gruppi sono abituali nella scienza e si sanciscono 'alla pari' senza svendere le proprie idee a intermediari dell' erogatore pubblico".

 

La verità che questa scelta è stata fatta perché era la più comoda: invece di dare vita alla "Agenzia nazionale della ricerca", attesa da dieci anni, è stato più facile coinvolgere Iit, che è un centro controllato direttamente dal governo e che dopo il primo decennio di vita era alla ricerca di una sua vocazione per diventare adulto.

 

Nasce per caso, lo Human Technopole, in uno studio di talk show televisivo. Il ministro Maurizio Martina era stato chiamato a parlare di Expo. Tra gli ospiti c' era anche Roberto Cingolani, il brillante direttore scientifico di Iit. Martina era, come tutti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche coinvolte in Expo - governo, Comune di Milano, Regione Lombardia - alla disperata ricerca di una soluzione per il dopo Expo. Per l' evento del 2015 erano state comprate aree private, per la prima volta nella storia delle esposizioni universali. Valevano 20 milioni, le avevano pagate 200.

marco carrai con la mogliemarco carrai con la moglie

 

I soldi dovevano rientrare rivendendo l' area ai privati, ma l' asta nel novembre 2014 era andata deserta. Che fare? Cingolani fa il suo mestiere, non si lascia sfuggire l' occasione. Strega il ministro con progetti futuribili e mirabolanti. Intanto a Renzi aveva parlato l' amico Marco Carrai, affascinato da Francesco Micheli. Ricerca, genoma, futuro: ecco l' idea per "mettere una toppa glamour al dopo Expo". A dirlo, ora, è Elena Cattaneo, mica un gufo qualsiasi.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)