MUOIA LA GRECIA CON TUTTI I VAROUFAKIS! UN CENTINAIO DI DEPUTATI DEL PARTITO DELLA MERKEL SONO CONTRARI A NUOVI AIUTI AD ATENE - GRANDE GELO TRA LA CANCELLIERA E SCHAEUBLE SUL DESTINO ELLENICO
Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”
Se la Grecia «non vuole fare le riforme - dice Hans Mittelbach - non ci sono i presupposti per farla restare nella Ue». Umori isolati nel partito di Angela Merkel? Nient’affatto. Per Christian von Stetten, «l’esperimento con i greci nell’euro è fallito e deve essere concluso». E secondo Michael Fuchs anche le ultime proposte avanzate dal governo Tsipras «non sono serie».
Da settimane tra i cristianodemocratici tedeschi sta montando la fronda contro un nuovo piano di aiuti per salvare la Grecia dal collasso. Secondo alcuni giornali, i contrari sarebbero addirittura un centinaio, circa un terzo dei parlamentari del partito della cancelliera.
Ma negli ultimi giorni qualcuno è uscito allo scoperto per un motivo ben preciso: nonostante le smentite dei rispettivi portavoce, tra Merkel e Wolfgang Schäuble, sarebbe scoppiato il grande freddo, sul destino di Atene. Da una decina di giorni Merkel ha preso in mano il dossier, esautorando di fatto il suo plenipotenziario delle Finanze, per trovare la quadra dell’ultimo minuto con Hollande e i creditori internazionali. Mentre Schäuble, secondo fonti autorevoli, si sarebbe ormai convinto che far uscire la Grecia dall’euro renderebbe l’euro più solido, in prospettiva.
Il portavoce di Schäuble ha sottolineato che i due «sono uniti nello sforzo negoziale» e quella di Merkel ha sottolineato che «lavorano insieme», ma è chiaro che il trasferimento del negoziato, mai veramente decollato ai livelli tecnici e ministeriali, nelle mani dei leader dei governi e delle istituzioni creditrici, può essere letto anche come un segnale di sfiducia nei due ministri più irrigiditi sulle loro posizioni, Schäuble e Varoufakis.
Il problema è che il nuovo piano di aiuti dovrà passare, entro fine giugno, per il Bundestag. Con chi si schiereranno, i parlamentari conservatori, con la Kanzlerin o il superministro?