NEW YORK PROVINCIA D'ITALIA - TRA I POMPIERI EROI DELL'11 SETTEMBRE ANDAVA DI MODA UN CLASSICO DELLA TRUFFA TRICOLORE: IL FALSO INVALIDO


Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"

Richard Cosentino sosteneva di soffrire di gravi turbe psichiche: non riusciva più nemmeno a uscire da casa, paralizzato dalle crisi di panico. E per questo riceveva una pensione d'invalidità. Poi, però, ecco spuntare sulla sua pagina Facebook le immagini delle battute di pesca in Costa Rica: Richard che emerge trionfante dalle acque caraibiche dopo aver preso un gigantesco marlin blu.

La «sbadataggine digitale» è costata cara a Cosentino, un poliziotto di New York, arrestato l'altra sera assieme a più di altri cento suoi colleghi - agenti di polizia e vigili del fuoco - tutti con la stessa accusa: truffa ai danni della collettività. Quello che è esploso non è solo un caso di ruberie ai danni del sistema previdenziale, come ne abbiamo visti tanti anche nell'Italia dei falsi invalidi. Quella che sta vivendo la metropoli americana è una vera e propria caduta degli eroi.

Da dodici anni la città ha una venerazione per i poliziotti e, ancor più, per i vigili del fuoco. Esattamente da quando, l'11 settembre del 2001, centinaia di loro rimasero uccisi mentre cercavano di soccorrere la gente rimasta intrappolata nelle Torri gemelle colpite dall'attacco terrorista di Al Qaeda.

Venerazione alimentata negli anni dagli stessi colleghi dei caduti: ogni caserma di quartiere dei pompieri, ogni distretto di polizia ha avuto le sue vittime. Le cui foto, esposte sulla strada, fanno somigliare questi presidi a dei santuari.
Alcuno osservatori disincantati sostengono che la tragedia dei caduti sia stata sfruttata dai sopravvissuti per spuntare trattamenti retributivi e previdenziali di favore. Negli anni dell'austerity americana, quelli venuti dopo la crisi finanziaria del 2008, poliziotti e pompieri - che pure godono di trattamenti previdenziali molto favorevoli, potendo andare in pensione a cinquant'anni o poco più - sono stati tra le poche categorie che hanno evitato tagli e sacrifici.

Come si fa a chiedere a degli eroi di tirare la cinghia? Solo che alcuni dei presunti eroi, anziché la cinghia, hanno tirato (troppo) la corda: sotto l'abile regia di Raymond Lavallee, un avvocato di Long Island ex agente dell'Fbi, di Thomas Hale, un consulente previdenziale, e di Joseph Minerva, un ex poliziotto che ora organizza l'associazione dei detective, decine di loro si sono presentati davanti alle commissioni mediche seguendo sempre lo stesso copione: sostenevano di aver perso la memoria e di essere preda di attacchi di panico per lo stress del loro lavoro, ma soprattutto per quello che avevano sofferto ai tempi del crollo delle Torri gemelle.

«Una sfacciataggine scioccante», ha detto il procuratore di Manhattan Cyrus Vance Jr dopo l'annuncio degli arresti di massa. E, in effetti, questi agenti dovevano davvero sentirsi al di sopra della legge se, ottenute le indennità da invalidi grazie agli organizzatori della truffa (che hanno ricevuto una ricompensa di 28 mila dollari da ognuno dei falsi disabili) si sono poi dati in massa all'hobby di mettere in rete un gran numero di immagini che equivalgono a una vera e propria autodenuncia: gente che si era dichiarata inabile per qualunque tipo di lavoro perché bloccata dal panico che adesso pilota elicotteri, scorazza sugli scooter d'acqua nelle acque della Florida, fa l'istruttore di arti marziali o, come nel caso di Joseph Morrone, vende cannoli ripieni di crema in strada, a Mulberry Street, durante la festa di San Gennaro.

Altri hanno scelto mestieri più discreti: guardie private, carpentieri, giardinieri. Adesso si indaga sulle possibili complicità perché i 106 agenti e pompieri arrestati hanno seguito schemi fin troppo simili durante gli esami da parte degli psichiatri della Social Security Administration: addestrati a fingere di non ricordare più nulla, di non saper fare nemmeno i calcoli più elementari, a restare in silenzio e a guardare nel vuoto dopo ogni domanda. Brutta fine per un pugno di eroi.

 

 

pompiere pompiere Anthony CorreiaGetty Images imag es attentati settembre vigili fuoco AP d ebe c f db f b d c a

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”