Aspirina per Dagospia
Tutto dipende da domani. Compresa la rivincita dell'economia reale sulla finanza. Se domani il terzetto Merkel-Renzi-Hollande provasse un colpo di reni, l'Europa potrebbe dimostrare di aver capito la lezione arrivata dal referendum britannico. Ed i "leave" finirebbero per farla pagare soltanto alle Borse.
Grillo, Le Pen, Farange esistevano anche 5 anni fa ma è stato il fiscal compact e l'ignavia sui migranti a scatenare le forze populiste in Europa. A far loro sfiorare le cancellerie. Un rischio che né la Merkel né Hollande possono rischiare il prossimo anno, con le elezioni politiche alle porte.
gasparri twitta su merkel renzi e hollande
Almeno dalle prime mosse, Angela sembra aver capito la lezione. Ma solo domani si capirà se vorrà cambiare rotta ad un'Europa che rappresenta ormai solo i burocrati che l'affollano.
Un primo risultato è stato già raggiunto sulla pelle degli inglesi. Difficilmente, nei prossimi mesi, la Commissione potrà più cavillare sullo "zero virgola" di deficit. Il rischio di nuovi referendum d'uscita (minacciati o reali) è troppo alto per prospettare procedure d'infrazione per deficit eccessivo o per aiuto pubblico.
Unico dubbio da sciogliere: l'Italia di Renzi avrà la forza politica di ottenere questi risultati (pur tra le maglie dei Trattati)? Oppure si sentirà soddisfatto solo per l'invito a pranzo di domani, e di essere entrato nel club franco-tedesco?
Per il premier sarebbe un'occasione unica e difficilmente ripetibile. Con un colpo solo potrebbe ottenere il via libera (politico, al momento) ad uno sconto fiscale di un punto di pil, pur restando nel 2017 sotto il 3 per cento di deficit. Si troverebbe a disposizione 16 miliardi da divide in tre capitoli: sconto fiscale, investimenti e salvataggio delle banche.
estrema destra protesta contro merkel migranti e islam 8
Il sogno di ogni premier. E potrebbe affrontare con maggiore serenità (magari dopo far slittare a fine ottobre la data) il referendum costituzionale.
Sarebbe la migliore risposta contro Grillo ed il populismo di Salvini. Ed a quel punto potrebbe anche far rientrare nel cassetto le aperture sulla modifica dell'Italicum.
Berlusconi, a quel punto, si troverebbe davanti ad un dubbio amletico: l'odiato Renzi, grazie ad un evidente "fattore C", riuscirebbe ad ottenere quel che lui da premier ha sempre cercato. Vale a dire, maggiore autonomia di bilancio. La stessa che proprio Berlusconi era riuscito ad ottenere nel 2005 con la modifica del Patto di Stabilità, con il parere contrario del presidente della Commissione UE dell'epoca, Romano Prodi.
incendio al centro profughi di dusseldorf 9
I risultati che possono uscire domani dal vertice a tre, infatti, sono stati il mantra di Berlusconi nel ventennio di suo governo. Infranti a Cannes e prima ancora con la delegittimazione innescata dalle feste di Casoria e dalle Olgettine.
COPERTINA DELL'ECONOMIST RENZI DRAGHI HOLLANDE MERKEL
Ha sempre respinto un'Europa dei parrucconi alla Juncker. Ed ora la Brexit e la mancata risposta ai populismi (alimentati dalle troppe tasse e dai troppi immigrati) gli sta dando ragione.
Ma a questo punto deve scegliere: assecondare le opportunità che sembrano aprirsi per Renzi in Europa o votare contro di lui. Chi lo dice a Brunetta?