NON “SYRIZA” PIÙ - L’ACCORDO LA TROIKA PER EVITARE IL DEFAULT, NON PIACE ALLA PARTE PIÙ A SINISTRA DEL PARTITO DI TSIPRAS: “USCIAMO DALL’EURO: SENZA DEBITO LE RISORSE ANDRANNO ALLA CRESCITA E NON AI CREDITORI”

Secondo molti analisti, l’intransigenza di Tsipras gli è imposta dal tandem Lafazanis-Lapavitsas, forse sotto-rappresentati al tavolo negoziale europeo, ma appostati al varco del passaggio parlamentare (alla “Piattaforma di sinistra” fanno riferimento tra il 30 e il 50 per cento dell’intera compagine dei deputati di Syriza)…

Condividi questo articolo


Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”

peristera betty batziana e tsipras peristera betty batziana e tsipras

 

In questi ultimi anni, l’argomento Grecia ha dato l’orticaria ai funzionari europei. Il debito, la corruzione, i bilanci truccati avevano lasciato il senso di un fastidio irrefrenabile. A gennaio i sintomi sono peggiorati con la vittoria di Syriza. Quindi è arrivato l’urticante Varoufakis, con quella supponenza professorale e i modi irrituali. Ora basta parlare di Piattaforma di sinistra perché le mani vadano tra i capelli.

 

Se Syriza è la coalizione di sinistra-sinistra che si è candidata anche in Italia alle ultime elezioni europee, Aristerì Platforma — la Piattaforma di sinistra — è la sua componente più estrema. I deputati che fanno riferimento a questa corrente sono tra il 30 e il 50 per cento dell’intera compagine di Syriza e non hanno pruderie a definirsi chi marxista, chi comunista, chi leninista e chi trotzkista. Fin qui è niente. La graffiata finale ai pendolari di Bruxelles arriva dalle posizioni anti euro degli aderenti alla Piattaforma.

Panayotis Lafazanis Panayotis Lafazanis

 

Panayotis Lafazanis e Costas Lapavitsas, le due figure di maggior spicco, non sono banali profeti del ritorno alla dracma e all’autarchia, ma ritengono che — date le circostanze — la Grecia crescerebbe meglio fuori dall’euro. Come stella polare hanno il fallimento islandese del 2008 e la sua successiva risalita. Senza più debito, è il ragionamento all’osso, le risorse andrebbero alla crescita e non ai creditori. Magari sbagliano, ma ci vogliono altri economisti per ribattere ai loro argomenti con serietà.

 

«Parto dal presupposto che troveremo un accordo» ha detto ieri il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. Se ci riuscissero, come farebbe il primo ministro greco Alexis Tsipras a far ingoiare qualche rospo amaro del compromesso alla sua ala sinistra?

 

Costas Lapavitsas 3 Costas Lapavitsas 3

Secondo molti analisti, l’intransigenza di Tsipras gli è imposta dal tandem Lafazanis-Lapavitsas, forse sotto-rappresentati al tavolo negoziale europeo, ma appostati al varco del passaggio parlamentare. «Quelli della Platforma — dice al Corriere la giornalista televisiva Eirini Zarkadoula — si comportano ancora come se fossero all’opposizione».

 

Periodicamente da Bruxelles e da altre capitali emergono ipotesi, suggerimenti, auspici che Tsipras si liberi dei due leader anti euro e si appoggi a una nuova maggioranza più eurofila con i resti socialisti del Pasok o dei riformisti di To Potami. Non ce ne sarà bisogno secondo il politologo Yannis Politis. «In realtà la Platforma ha una funzione importante perché mantiene legati al governo i settori più intransigenti della società».

 

VAROUFAKIS ARRIVA AL CONSIGLIO DEI MINISTRI VAROUFAKIS ARRIVA AL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Non è un caso, in effetti, che le piazze di Atene stiano vivendo il momento di maggior pace da molti anni a questa parte e che ieri, mentre la Borsa festeggiava l’ottimismo sui negoziati con rialzi record, in piazza Syntagma e nel quartiere anarchico di Exarchia bruciassero le bandiere blu dell’Ue e volassero le bottiglie molotov com’era abitudine fino a dicembre.

 

«L’atteggiamento di Tsipras è irresponsabile, sta perdendo un’occasione storica per modernizzare il Paese e farlo uscire dal clientelismo in cui affonda — dice Athanasios Kontogeorgis, ex consulente strategico di alcuni governi precedenti — . Rispettare le linee rosse dell’ala dura fa il male del Paese. Va bene difendere le pensioni, ma spieghi come sosterrà i pagamenti a medio termine».

varoufakis e tsipras 3 41b3 a6e4 dc494826e81d varoufakis e tsipras 3 41b3 a6e4 dc494826e81d

 

Ancora diversa la posizione del sindacalista della Federazione Ellenica di Lavoratori, Hristos Panagiotopoulos, molto vicino alle idee di Platforma. «Tsipras si è impegnato a cancellare l’austerità e a convincere gli europei a cambiare strada. Se sono loro a convincere lui, se proporrà nuove tasse, la vera opposizione la troverà in strada, non in Parlamento». Un accordo a Bruxelles non suona come la fine della storia.

 

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DA UNA PARTE, DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?