1. NON È VERO CHE RENZI PITTIBIMBO SI TRASTULLA BIRICHINO CON IL GELATINO IN MANO MENTRE LA BARCA EUROPEA AFFONDA, COME SBERTUCCIA LA COPERTINA ‘’L’ECONOMIST’’. SEMMAI IL NOSTRO PREMIER SOMIGLIA A UN CUOCO CON TROPPI MESTOLI E TROPPE PENTOLE SUL FUOCO. IERI HA DOVUTO CAMBIARE VERSO SULLA SCUOLA PERCHÈ NON C’ERANO LE COPERTURE E ANCHE IL DECRETO SBLOCCA-ITALIA HA RICHIESTO PESANTI CORREZIONI 2. IL PAROLAIO RENZI PORTERÀ IN EUROPA LO SBLOCCA-ITALIA E LA RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE, MA NON BASTA. ENTRO SETTEMBRE DEVE MANTENERE L’IMPEGNO SULLA RIFORMA DEL LAVORO, SULLA QUALE VERREMO GIUDICATI DA FRANCOFORTE E DA BRUXELLES 3. SI TRATTA DI UNA SOLA RIFORMA, CHE PERÒ ANDRÀ CUCINATA COME DIO COMANDA E SENZA FARE LE FIGURE RIMEDIATE SULLA SCUOLA. ALTRIMENTI È MEGLIO LECCARE IL GELATO
di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. AVVISI AI NAVIGATI
COPERTINA DELL'ECONOMIST RENZI DRAGHI HOLLANDE MERKEL
Non è vero che Renzi si trastulla con il gelato in mano mentre la barca europea affonda, come suggerisce la vignetta dell’Economist. Semmai il nostro premier somiglia a un cuoco con troppi mestoli e troppe pentole sul fuoco, nell’ansia di preparare quel menu di riforme che la Bce di Draghi e Bruxelles si aspettano da Roma.
Ieri ha fatto un bel pasticcio e anche una discreta figuraccia: dopo averla annunciata lui con gli squilli di tromba, ha rimesso in frigorifero la riforma della scuola e la strombazzata assunzione di 100 mila precari. “Mancano le coperture”. Insomma, non ci sono soldi. E anche il decreto Sblocca-Italia viene in gran parte riscritto in queste ore perché troppo caotico e anch’esso con problemi di coperture finanziarie.
Renzie ha bisogno di annunciare provvedimenti e portarli in Europa come “cose fatte”, anche quando si tratta di semplici leggi delega, oppure quando mancano i decreti attuativi (come per l’abolizione delle province). Domani porterà a Bruxelles lo Sblocca Italia e la riforma della giustizia civile, ma non basta. Il vero banco di prova è la riforma del lavoro e l’impegno di Renzie a varare il Jobs Act entro il mese di settembre. Si tratta di una sola riforma e di una sola pentola, ma andrà cucinata come Dio comanda e senza fare le figure rimediate sulla scuola. Altrimenti, davvero, è meglio dedicarsi al gelato.
2. PITTIBIMBO CAMBIA VERSO (SULLA SCUOLA)
Dunque retromarcia sulla scuola e gran casino sullo Sblocca-Italia, in attesa del consiglio dei ministri di oggi. “Scuola, Renzi costretto allo stop. Slitta la riforma. Oggi in consiglio dei ministri nemmeno le linee guida”. “La rabbia dei docenti. ‘Ma adesso le assunzioni le vogliamo lo stesso’. Poca fiducia nel rinvio: ‘Inaccettabili i metodi del governo’. I precari sul piede di guerra: ‘Le dichiarazioni e le indiscrezioni degli ultimi giorni avevano creato grandi aspettative fra i professori” (Stampa, p. 4).
Repubblica racconta lo scontro sul decreto preparato dal ministero delle Infrastrutture: “Sblocca-Italia, Renzi ferma Lupi: ‘Quel testo non va, devi riscriverlo’. Il rimprovero al ministro: ‘Decine di miliardi di mancate coperture e manca una visione”. Il Quirinale chiede al governo di procedere con calma” (p. 6). Più istituzionale il Corriere che scorre il menu del decreto: “Quattro miliardi per i cantieri. ‘Azzerate 1.250 municipalizzate’. Vertice Padoan-Lupi. Affitti, bonus casa più leggero. Il ministro dell’Economia: ‘Le coperture ci sono’” (p. 8).
Sul Messaggero, l’analisi politica complessiva: “Futuro e consenso, tutto in un week end. Matteo si gioca il 41% ottenuto a maggio. Tra Roma e Bruxelles parte la due giorni “da far tremare i polsi”. Annunci a valanga: #Italiariparte #lasvoltabuona. In ballo credibilità personale e capacità di leadership. Le invettive contro i gufi: ‘Vi smentirò’. Ma all’estero e nei partiti tanti lo aspettano al varco” (p. 4).
3. LA VITTORIA DI ALFANO SULLA GIUSTIZIA
Legge delega sulle intercettazioni e prescrizione più lunga soltanto per i nuovi processi. Sono queste le due vittorie che porta a casa l’Ncd di Alfano sulla riforma della giustizia, ritagliandosi uno spazio di manovra ai danni di Forza Italia. “Prescrizione congelata solo per i nuovi processi. Cambia in extremis il testo della norma. L’Ncd chiede di ammorbidire le norme. I procedimenti in corso tra cui quelli di Berlusconi non saranno toccati dalla regola che blocca i tempi di estinzione dopo la sentenza di primo grado. L’alfaniano Costa: abbiamo ottenuto ciò che era stato negato a Forza Italia. Novità sugli ascolti: torna in auge l’udienza stralcio su cosa è rilevante” (Repubblica, p. 8).
Anche la Stampa sottolinea la vittoria dell’Ncd: “Giustizia, Alfano porta a casa la stretta sulle intercettazioni” (p. 5). Mentre il Messaggero sottolinea il ruolo di Berlusconi: “Si allungano i tempi della prescrizione e Berlusconi tratta. Giustizia, Pd e Ncd trovano l’intesa anche sul processo penale. Intercettazioni, ci sarà una delega. L’ex Cavaliere ai suoi: vediamo il testo” (p. 10).
4. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
“Dal bonus nessun effetto, consumi ancora fermi a giugno. Istat: le vendite al dettaglio giù del 2,6% rispetto al 2013 nonostante prezzi bloccati. Cade la fiducia delle imprese, mentre nei magazzini sale il livello delle scorte. Stima Confesercenti; ‘Nei primi 6 mesi 2014 persi oltre 2,2 milioni di fatturato’. Confcommercio: niente ripresa fino al 2015” (Messaggero, p. 7). Più secco il Cetriolo Quotidiano: “80 euro, zero miracoli: a giugno consumi a picco” (p. 4). I famosi 80 euro per ora non funzionano, urne a parte.
beppe grillo al mare da novella 2000
5. UN, DUE, TRE, GRILLINO!
Sfida tra titani all’ombra del Colosseo. Anzi, del Circo Massimo. Il sindaco Sotto-Marino si trova la grana del raduno grillino e si comincia con i palleggi: “La tre giorni di Grillo. sfida a Marino per il Circo Massimo. Il leader M5S: si farà anche senza permesso. Il Campidoglio: via libera solo con il sì dei Beni culturali. La prima festa nazionale dal 10 al 12 ottobre. Costi oltre i 500 mila euro, sarà una sorta di manifesto” (Corriere, p. 15). Certo che Grillo che va a fare casino da Marino vuol proprio infierire.
il sopralluogo di ignazio marino tra i cassonetti dei rifiuti 1
6. SEBBEN CHE SIAM COMPAGNI
Prende il via la Festa dell’Unità nazionale di Bologna e si ritrovano tutti renziani, come racconta Repubblica in un reportaggio di Concita De Gregorio: “La Festa dell’Unità cambia menu tra tortellini, mojito e coltellate. Nella kermesse d’esordio dell’era Renzi sullo sfondo c’è la corsa alla presidenza della Regione Emilia Romagna: Bonaccini contro Richetti. Il primo era bersaniano convertito al renzismo, il secondo fedelissimo del premier ma da tempo nel cono d’ombra di Palazzo Chigi. Cofferati: ‘Rinnovamento nella continuità. A Matteo conviene così. Cerca tolleranza nelle roccaforti ex Ds’” (p. 15). I militanti della Festa non hanno mai avuto un segretario così visceralmente anticomunista.
7. TELECOM-MEDIA DO BRASIL
Alla fine la serpe in seno Alierta, socio di Telecom Italia, ha avuto la meglio nella partita brasiliana: “Vivendi sceglie Telefonica, no a Telecom. Il board francese accetta l’offerta di Alierta di 7,4 miliardi per la brasiliana Gvt. Tre mesi per trattare l’integrazione con Vivo. L’opzione sull’8% del capitale della società quotata a Piazza Affari”.
“I piani di Patuano per Tim Brasil e l’incognita sulla scelta di Bollorè. Parigi potrà restare a fianco di Alierta o sostenere i progetti italiani. Vivendi valuterà ‘opportunisticamente’ se stringere un’alleanza industriale con Telecom” (Corriere, p. 41).
Repubblica la mette sul patriottico e forse è giusto così, perché è anche una questione di “sistemi-Paese”: “Gvt, Spagna batte Italia nella partita delle tlc. Vivendi sceglie Telefonica. Trattativa in esclusiva sulla controllata brasiliana dei francesi. Il rilancio di Madrid da 7,4 miliardi mette fuori gioco Telecom”. La risposta degli italiani sarà questa: “Tim Brasil ora correrà per l’asta delle frequenze e farà partire un’offensiva commerciale contro Vivo”, l’operatore mobile brasiliano di Telefonica (p. 26). Invece il Giornale riferisce che “la Borsa scommette sulla vendita di Tim Brasil” (p. 17)
Il Cetriolo Quotidiano usa toni ben più drammatici degli altri giornali: “Schiaffo francese, Telecom umiliata. Nella sfida per la brasiliana Gvt, Vivendi sceglie di trattare solo con gli spagnoli di Telefonica. Italiani battuti. Sconfitta pesante per i vertici Recchi e Patuano oltreché per Mediobanca, illusi dall’amico Bollorè. Ora il gruppo è nei guai” (p. 9). Il Sole 24 Ore invece fa il punto sulle alleanze sfumate in Italia: “La rete italiana di Bollorè e il ruolo di Mediaset. Sfumato (per ora) il disegno di un polo nazionale che unisca tlc e media” (p. 1 del dorso Finanza & Mercati).
8. ULTIME DAL MONTE DEI PACCHI DI SIENA
Meravigliosa trovata per sbloccare il pasticcio del rimpasto ai vertici della banca senese: le dimissioni con rimborso. Lo racconta il Corriere: “Premio a chi si dimette’. L’offerta della Fondazione Mps. Clarich: un indennizzo per i mesi di mandato persi. I soci Btg Pactual e Fintech reclamano due posti nel board della banca” (p. 43). Saranno contenti gli azionisti, di pagare due volte una singola poltrona.