festa m5s

VIDEO! UNA NOTTE A 5 STELLE -  DISCO ANNI ’90, TRENINI IN PISTA E BRINDISI: A POCHE ORE DALL’ATTENTATO A STRASBURGO, A ROMA LA FESTA IN DISCOTECA DEI PARLAMENTARI PENTASTELLATI (SENZA IL CAPO DI MAIO) PER I 6 MESI DI GOVERNO – SI È CONCESSA QUALCHE ATTIMO DI RELAX ANCHE LA MINISTRA DELLA DIFESA TRENTA - IL DIVIETO TASSATIVO DI SCATTARE FOTO DA PUBBLICARE SUI SOCIAL - IL PD INSORGE, L'ATTACCO DI ANZALDI - VIDEO

 

 

 

Da ansa.it

 

michele anzaldi

Un party per festeggiare i primi sei mesi governo: l'hanno celebrato a Roma i parlamentari M5s in una discoteca nei pressi del Foro Italico. E il Partito Democratico insorge. "Nella terribile strage terroristica di Strasburgo sono morte 3 persone innocenti, una è in stato di morte cerebrale e ci sono 4 feriti gravi che in queste ore lottano con la morte, tra cui il nostro connazionale e collega giornalista Antonio Megalizzi. Una strage che ha visto decine di europarlamentari italiani costretti a rinchiudersi terrorizzati nei ristoranti per non finire sotto i colpi di pistola. Il Governo italiano, per la prima volta negli ultimi anni, non si è unito al lutto con le bandiere a mezz'asta sulla facciata di Palazzo Chigi, non ha scritto neanche una riga sull'attentato sul sito ufficiale 'Governo.it' e ha permesso che il suo partito di maggioranza, il Movimento 5 stelle, festeggiasse in discoteca con balli e trenini mentre tutta l'Italia seguiva con angoscia le notizie dalla Francia", scrive su facebook il deputato Dem, Michele Anzaldi. "Se tutto questo lo avesse fatto il Governo Renzi, cosa sarebbe successo sui social?", si chiede poi Anzaldi.

 

Nella serata M5s balli e musica anni '90 per una festa che doveva restare chiusa alla stampa e per la quale la comunicazione del Movimento aveva vietato di dare pubblicità sui social invitando tutti ad evitare di postare foto per rispetto ai morti dell'attentato di Strasburgo e vista la delicata fase internazionale con la trattativa a Bruxelles sulla manovra italiana. Proprio per questa seconda ragione, ai festeggiamenti, almeno fino a tarda sera, non hanno preso parte il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro Riccardo Fraccaro impegnati fino a poco dopo la mezzanotte in un vertice con il premier Conte e il vicepremier Matteo Salvini

 

festa m5s

 

2. PARTY M5s

LUCA MONACO per www.repubblica.it

 

Disco music anni ‘90 e brindisi, con consumazioni rigorosamente a pagamento, per festeggiare i primi sei mesi di governo. I senatori e i deputati M5S insieme agli uomini e alle donne che compongono i loro staff si sono dati appuramenti mercoledì notte alla discoteca romana “The factory” a quattro passi dallo stadio Olimpico a Roma.

 

Una festa blindata e su invito, con il diktat ai partecipanti di non pubblicare foto festose sui social, a poche ore dall’attentato di Strasburgo.

 

L’ordine è stato rispettato. Superato il doppio controllo e il riscontro del nominativo all’ingresso, in pochissimi i grillini che hanno azzardato il selfie in pista.

 

di maio

La festa “Un anno a 5 Stelle” voluta da Luigi Di Maio,  che però non ha potuto esserci per via del vertice di governo convocato in serata al rientro del premier Giuseppe Conte da Bruxelles, si è conclusa a tarda notte.

 

Si è concessa qualche attimo di relax la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, salutata dall’ovazione degli oltre 200 presenti, quando verso la mezzanotte ha abbandonato il locale.

 

Per tutti gli altri non sono mancati i brindisi (8 euro una consumazione) e i trenini in pista, dopo il buffet a base di bocconcini di pollo, fagiolini bolliti, riso venere alle verdure.

 

“È stata una bella festa, ogni tanto ci vuole”, racconta uno degli organizzatori. Annuiscono, tra gli altri, il senatore Sergio Puglia, il deputato Nicola Grimaldi. “In fondo - ripetono in molti - siamo fortunati”

il ministro elisabetta trenta (3)

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…