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Per quanto paradossale potrà sembrare, il profilo della Nuova Europa prenderà forma i primi di luglio ad Amburgo. In quel gran casino che sarà il G-20 (terrà banco la guerra su clima e commercio fra la Merkel e Trump), la Cancelliera forte dei sondaggi a suo favore inizierà a discutere del futuro delle istituzioni europee.
Da Berlino, è noto, vedono istituzioni a “più velocità”. E, manco a dirlo, con la Germania “dominus” incontrastata. La Nuova Europa si svilupperà su tre passaggi fondamentali (almeno così la raccontano in tedesco).
Il primo: la sostituzione di Weidmann con Draghi alla guida della Bce nel 2019. Il secondo: attribuzione alla Francia della posizione di ministro unico delle Finanze europee; un identikit che la stessa Commissione ha tratteggiato con il suo piano, infarcito di eurobond (ma guai a chiamarli così) e di Fondo monetario europeo. Il terzo: assegnazione all’Italia del ministro della Difesa europea; un progetto di lungo periodo che presuppone una aggregazione politica dall’intensità maggiore dell’attuale.
Perché questo schema prenda forma nei corridoi, però, la Cancelliera mette i suoi paletti; e sono paletti tedeschi. Innanzitutto chiede una forma di giuramento con il sangue per isolare Trump al G-20 dagli altri 18 al tavolo, compito agevolato dall’atteggiamento della Casa Bianca che interpreta gli assetti dei vertici internazionali in un modo solo: il G-1, l’America e basta.
Poi, Angelona dopo aver portato dalla sua parte (coercizione di minore) Macron, vuole anche porre le condizioni sulla politica interna italiana. Dialoga amabilmente (anche in tedesco) con Gentiloni; mentre non sopporta Renzi. Figurarsi se in lontananza vede addirittura un’ipotesi di larghe intese fra Matteo e Silvio. Quindi, dalla Cancelleria ha smosso ogni emissario a disposizione per far capire al cazzaro ed al cavaliere che è meglio rinviare le elezioni a scadenza naturale.
Il motivo è abbastanza chiaro. Ed è tutto nel calendario (come ha detto Delrio a Renzi). Il 24 settembre si vota in Germania. Il 15 ottobre l’Italia deve presentare la Legge di Bilancio in Parlamento ed a Bruxelles. In quei 20 giorni, Angela sarà tornata in sella, legittimata dal voto popolare, alla guida della Cancelleria. E sarà più forte. Al punto da poter modulare il rigore della Commissione nei confronti della politica economica italiana.
Soprattutto se ad Amburgo riesce a stravincere su Trump portando Cina e India sulle sue posizione ed a far passare (al momento nei conciliaboli di corridoio) lo schema di Nuova Europa che ha in mente.