napolitano mafia

OBTORTO COLLE - I PM SALGONO AL QUIRINALE PER INTERROGARE NAPOLITANO: E’ IL PRIMO CAPO DI STATO IN CARICA A ESSERE ASCOLTATO IN UN DIBATTIMENTO - NESSUN GIORNALISTA PRESENTE: IL QUIRINALE NON HA DATO IL NULLA OSTA - IL CORAZZIERE CAPO MACALUSO: “DOVEVA RIFIUTARSI DI DEPORRE”

1. I GIUDICI DI PALERMO IN TRASFERTA AL QUIRINALE PER SENTIRE NAPOLITANO - IL PRESIDENTE DELLA CORTE DECIDERÀ LE DOMANDE AMMISSIBILI

Riccardo Arena per “la Stampa”

giorgio napolitanogiorgio napolitano

 

Giorgio Napolitano comparirà nella sala del palazzo del Quirinale, che sarà adibita ad aula di udienza, stamattina dopo le 10 e le «parti» del processo sulla trattativa Stato-mafia dovranno essere puntuali: al Quirinale infatti potranno entrare rigorosamente tra le 9,10 e le 9,40.

 

Dopo, si rischia di rimanere fuori. A non entrare sicuramente saranno i giornalisti. Napolitano – primo Capo dello Stato in carica ad essere ascoltato in un dibattimento – risponderà invece alle domande, anche se, avvalendosi delle prerogative riconosciute alla sua figura costituzionale, potrebbe teoricamente anche decidere di «revocare la disponibilità». Che lo faccia sul serio è però ipotesi ritenuta remota.

 

Le attese dunque non sono da poco, ma il Colle ha ritenuto di non fare ascoltare la deposizione del presidente, così come aveva deciso la Corte d’Assise, dando il nulla osta al collegamento esterno, in video e/o audio, per i giornalisti.

giorgio napolitanogiorgio napolitano

 

Il via libera era condizionato però alla disponibilità dei padroni di casa. Che invece hanno deciso di far lasciare fuori a magistrati e avvocati i telefonini, i computer, gli apparecchi capaci di registrare: l’audizione sarà comunque registrata, ma dal tecnico ufficiale del Colle.
 

Dentro l’aula giudici (il presidente Alfredo Montalto e Stefania Brambille e otto giurati popolari, due dei quali supplenti), cinque pubblici ministeri, gli avvocati. Nessuno delle sette parti civili e dei dieci imputati potrà essere presente personalmente, per l’espresso divieto dei giudici. In tutto una quarantina di persone, per seguire e poi sviluppare le venti domande «di partenza» della Procura, guidata dal capo facente funzioni, Leonardo Agueci. Che si limiterà ad introdurre e poi lascerà la parola al procuratore aggiunto Vittorio Teresi e al sostituto Nino Di Matteo.

 

Toto RiinaToto Riina

Esaurito l’esame del pubblico ministero la parola passerà ai legali, che potranno solo approfondire i temi introdotti dall’accusa. Particolarmente battagliero l’avvocato Luca Cianferoni, difensore di Totò Riina («dispiaciuto» di non poter essere presente): lui chiederà di anticipare il proprio «esame», già ammesso dalla Corte, per porre domande sulla trattativa. Ma questo passaggio rischia di dover slittare di un anno, a quando cioè la parola passerà alle difese e ai loro testimoni.

 

Verosimile, secondo le previsioni, che gran parte dell’udienza sarà dedicata a questioni di tipo procedurale, sull’ammissibilità delle domande. Perché fino a pochi giorni fa i temi della deposizione erano striminziti e riguardavano le presunte confidenze che il consigliere giuridico del presidente, Loris D’Ambrosio, morto nel 2012, avrebbe fatto a Napolitano sulla sua presunta strumentalizzazione come «ingenuo e utile scriba» ai tempi delle stragi, tra l’89 e il ’93.

Bernardo provenzano arrestatoBernardo provenzano arrestato

 

Ora nel processo sono stati ammessi documenti del Sismi su un allarme-attentati contro Napolitano e Giovanni Spadolini, nel ’93, e l’accusa ritiene di poter rivolgere al testimone eccellente domande anche sul cuore del processo, appunto la presunta trattativa: sapeva cioè, l’allora presidente della Camera, del senso della strategia della tensione che, secondo i pm palermitani, portò agli attentati del ’92-’93?

 

LORIS D AMBROSIOLORIS D AMBROSIO

Intanto ieri il Gip di Palermo Vittorio Anania ha archiviato l’inchiesta per concorso esterno contro l’ex presidente del Senato, Renato Schifani, in un primo momento oggetto di un supplemento di indagine. Secondo il giudice non ci sono riscontri di alcun tipo alle accuse.

 

2. MACALUSO: “SI SAREBBE DOVUTO RIFIUTARE DI DEPORRE”

 Da “la Stampa”

«Questa cosa andava evitata». A poche ore dalla deposizione al Quirinale del presidente della Repubblica nell’ambito del processo per la cosiddetta trattativa tra Stato e mafia, Emanuele Macaluso, amico di sempre, consigliere e compagno di lunghe avventure politiche di Giorgio Napolitano, ne è sicuro.

 

Emanuele Macaluso Emanuele Macaluso

«Sarebbe stato meglio che non fosse stato chiamato a testimoniare - spiega a LaPresse - perché dal momento che il presidente della Repubblica ha detto “guardate che io non so nulla” perché il suo collaboratore (Loris Dambrosio, ndr) non aveva detto nulla, era chiaro che bisognava evitare questa cosa».

 

«Secondo me - aggiunge Macaluso - avrebbe dovuto dire no» anche perché «all’interno della magistratura ci sono diverse correnti, finanche guerriglie, basta guardare cosa è successo a Milano o a Palermo». «C’è un pezzo di magistratura che fa politica, nel senso che aprono processi in rapporto a battaglie politiche che vogliono fare», conclude Macaluso.

 

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?