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Stefano Carrer per www.ilsole24ore.com
Corsa contro il tempo per salvare la vita degli ostaggi in mano ai terroristi dell'Isis. Sono ore di febbrili negoziati e, tra annunci e parziali smentite, sembrerebbe imminente lo scambio di prigionieri imposto dal califfato come condizione per il rilascio del giornalista giapponese, Kenji Goto.
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La Giordania ha accettato di liberare Sajida al-Rishawi, l'aspirante kamikaze irachena arrestata nel 2005 per un attacco suicida che fece decine di morti. Secondo il viceministro degli Esteri nipponico, Yasuhide Nakayama - da giorni ad Amman alla guida di una delegazione di Tokyo per gestire la crisi - lo scambio di prigionieri avverra' «nel giro di alcune ore».
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Dopo pochi minuti dall'annuncio, un funzionario dell'ambasciata nipponica ad Amman, incontrando i giornalisti all'esterno dell'edificio, ha tuttavia smentito la dichiarazione del ministro. Poco dopo fonti del governo giordano hanno confermato l'accordo: hanno pero' precisato che, a beneficiare dello scambio, sara' il pilota giordano, Muadh Kassasbe, catturato alla periferia di Raqqa, roccaforte del `calffato´, alla vigilia di Natale.
A poche ore dalla scadenza del nuovo ultimatum di 24 ore con cui l'Isis minaccia di decapitare Kenji Goto (il termine spira intorno alle 15 ora italiana), la madre 78enne del giornalista prigioniero degli estremisti islamici ha lanciato oggi un nuovo disperato appello per la salvezza del figlio: recatasi in un edificio della Dieta a Tokyo, Junko Ishido ha chiesto al premier Shinzo Abe di fare di tutto per cercare fino all'ultimo una soluzione.
Il tempo stringe, visto che, secondo le richieste contenute in un terzo messaggio Internet postato ieri sera, se entro la giornata di oggi una terrorista detenuta da dieci anni in Giordania non verrà rilasciata, Goto sarà decapitato, come è già avvenuto per il suo compagno di prigionia Haruna Yukawa (Goto si era recato in Siria nell'ottobre scorso per cercare di ottenerne la liberazione).
Il messaggio – come il precedente, non un video ma solo una immagine e un audio - indicava anche come imminente l’esecuzione di un pilota giordano catturato – Mu'ath al-Kaseasbeh - di cui Goto teneva in mano la foto: da tempo Amman sta tentando di liberare il prigioniero giordano, prendendo anche in considerazione uno scambio di prigionieri. Dopo una riunione notturna seguita al rilascio del video (una replica di quanto successo sabato notte alla notizia dell'uccisione del primo ostaggio), il governo giapponese è tornato a deplorare le minacce di esecuzione e ha promesso all'opinione pubblica ogni sforzo per tentare di ottenere la liberazione di Goto.
Il premier Abe ha definito il messaggio “spregevole”. Fonti giordane hanno indicato che Amman ha preso in considerazione l'ipotesi dello scambio della terrorista Sajida al-Rishawi (e magari di un altro detenuto) con entrambi gli ostaggi (il pilota e il giornalista), ma ovviamente non è chiaro se l'Isis sia serio nella volontà di trattare. Del resto, i due messaggi rilasciati ipotizzano solo uno scambio tra Goto e la terrorista. Le voci dell'ultima ora, secondo cui il governo giordano avrebbe accettato di liberare la detenuta, non sono state ancora confermate.
Oggi in un comunicato rilasciato al termine della loro riunione a Kota Kinabalu, i ministri degli esteri dei Paesi dell'Asean (che conta varie nazioni a grande maggioranza musulmana) hanno espresso “supporto e solidarietà” al governo giapponese e condannato l'assassinio del primo ostaggio giapponese e la detenzione dell'altro. Senza citare esplicitamente lo Stato islamico, i ministri «condannano e deplorano le violenze e brutalità commesse da organizzazioni estremiste e gruppi radicali in Siria e Irak, il cui impatto pone una crescente minaccia a tutte le regioni del mondo».