Da Ilgiornale.it
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Orrore e sangue sulle coste libiche. Le decapitazioni dello Stato islamico adesso sono a un passo dall'Italia. Questa sera è stato, infatti, diffuso un nuovo video dal titolo Un messaggio firmato con il sangue alla Nazione della Croce, che mostra la decapitazione di decine di cristiani copti in Libia.
Nei giorni scorsi era stata, infatti, annunciata l’esecuzione dei 21 egiziani sequestrati in Libia tra dicembre e gennaio.
Sono immagini violentissime quelle che nelle ultime ore stanno facendo il giro del web. I 21 cristiani copti condannati a morte vengono portati dai tagliagole islamici sulla spiaggia che guarda all'Italia. E da lì mandano un nuovo messaggio di minaccia all'Europa e all'Occidente. Gli ostaggi sono tutti vestiti con la classica tuta arancione.
Bisbigliano una preghiera, rimettono l'anima a Dio, prima che i coltelli dei sanguinari jihadisti fedeli al califfo Abu Bakr al Baghdadi nella loro gola. Sono immagini agghiaccianti che mettono a nudo, ancora una volta, tutto la violenza e la vilta della Guerra santa mossa dall'Isis all'Occidente. Dopo aver sgozzato e decapitato i 21 ostaggi, i boia hanno posizionato le teste sopra i corpi senza vita e si sono fatti riprendere dalla telecamera per il video messaggio che, di lì a poco, i fondamentalisti islamici hanno subito fatto girare su Twitter e su YouTube.
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Una minaccia che, settimana dopo settimana, si è fatta inconfutabilmente globale, ma anche sfaccettata e concreta quanto sfuggente. L'Isis in piena fase di espansione, con rami che dalle sue basi in Siria e Iraq ormai si spingono anche fino alla Libia. E nel nuovo video l'Isis lancia un chiaro messaggio di morte all'Europa e in particolar modo all'Italia: "Prima ci avete visti su una collina della Siria. Oggi siamo a sud di Roma... in Libia". E ancora: "Avete buttato il corpo di Osama bin Laden in mare, mischieremo il suo sangue con il vostro". Rita Katz, direttrice di Site, fa notare che l'accento del jihadista che parla nell'ultimo video è diverso da quello di John, il tagliagole che fino a oggi ha giustiziato gli ostaggi in Siria.