1. DAGOREPORT - INDAGINE INTERNA PER LUX VIDE
Il Papa ha chiesto a Renè Bruelhart, direttore dell'Aif, Autorità Informazione Finanziaria, l'acquisizione della documentazione relativa ai verbali del caso finanziamento Ior alla Lux Vide di 15 milioni, a cui formalmente si era opposto Gotti Tedeschi. Per questo rifiuto e per l'opposizione alla convertibilità dei fondi regalati allo Ior dalla Fondazione Carige, Gotti venne cacciato. Ora Bertone rischia, se dovessero essere confermate le accuse, rischia la riduzione alla stato laicale, con conseguente perdita dell'attico e dell'auto blu, benefit compresi.
PS - Come consegna lo Ior i 15 milioni alla Lux Vide di Ettore Opus Dei Bernabei? La "banca di Dio" ha acquistato quote di un fondo di investimento di nome Optimum per 15 milioni e contemporaneamente ha obbligato il fondo ad investire l'importo in Lux Vide.
2. ECCO IL MEGA-SCANDALO DELL'EX SEGRETARIO DI STATO
Da ‘Il Fatto Quotidiano'
Ne ha parlato la stampa di tutto il mondo, ora arrivano anche le foto. ‘Chi' in edicola oggi pubblica le immagini del grande attico che l'ex segretario di Stato, Tarcisio Bertone, sta facendo ristrutturare a Palazzo San Carlo in Vaticano e in cui è in procinto di trasferirsi. La reggia che ha fatto infuriare Papa Francesco sfiorerebbe i 700 metri. Una circostanza smentita dal cardinale, che nei giorni scorsi ha replicato che ne misura ‘solo' la metà. Bergoglio vive in un appartamento di 70 metri.
TARCISIO BERTONE PADRE GEORG PAPA BENEDETTO XVI3. "C'ENTRA BERTONE": CARIGE ALLA CACCIA DI 9 MILIONI - INTERCETTAZIONI CHOC SUI RAPPORTI TRA LA FONDAZIONE E LO IOR. IL MANAGER: "TU NON PUOI REGALARE SOLDI AL PAPA, HAI CAPITO?"
Ferruccio Sansa per ‘Il Fatto Quotidiano'
La procura di Genova sta indagando sui rapporti tra Carige e lo Ior. Manca ancora l'ufficialità, ma gli uomini della Finanza stanno seguendo un nuovo filone dell'inchiesta Carige che potrebbe rivelarsi il più clamoroso: l'acquisto compiuto nel 2010 da parte dell'Istituto per le Opere di Religione di 100 milioni di obbligazioni convertibili Carige. Che avrebbero dovuto poi, appunto, diventare azioni.
Non andò così: lo Ior uscì. La decisione fu presa dall'allora presidente Ettore Gotti Tedeschi che così scrisse in un appunto destinato al cardinale Tarcisio Bertone: "Abbiamo cercato più volte di ottenere le informazioni necessarie per decidere se convertire o no il prestito obbligazionario in azioni Carige. Il non aver avuto mai risposte alle richieste è stato oggetto di preoccupazione. Ci siamo responsabilmente preoccupati del nostro investimento, pur sempre tenendo presente criteri di legame affettivo nei confronti dell'Istituto bancario e del territorio in cui opera".
L'operazione lasciò preoccupazioni. Ad altissimi livelli, se è vero quello che racconta l'ex numero uno Carige nelle intercettazioni: "Berneschi - annotano i pm - parla di Papa Francesco che avrebbe chiamato i tre vescovi del Ponente ligure a Roma per chiarire la faccenda legata allo Ior. Due giorni fa Berneschi riferisce di aver ricevuto monsignor Molinari il quale per conto di Bagnasco voleva sapere che cosa era successo tra la Fondazione Carige e lo Ior".
Ma è soprattutto un altro passaggio ad attirare l'attenzione: "Ma guarda che la storia dello Ior la tiro fuori il primo novembre, amico bello... non puoi regalare tu 9 milioni al Papa, a me non me ne frega un cazzo del Papa, non c'entra il Papa, al signor Bagnasco e a Bertone, mi segui? Né Bagnasco, né il Papa stavo dicendo due cazzate, c'entra il signor Bertone".
Il cardinale, si è sempre detto a Genova, era il grande sponsor dell'operazione. Del resto aveva un uomo di fiducia nel cda della Fondazione e poi della banca: Marco Simeon.
Sempre ad ambienti vicini a Bertone sarebbe riconducibile un altro episodio finora non oggetto di indagine: la Lux Vide di Ettore Bernabei (società di produzione che secondo la Bild Zeitung ha ricevuto un finanziamento di 15 milioni dallo Ior grazie "all'intercessione" di Bertone) nel 2008 ha incassato 300mila euro anche dalla Fondazione Carige (all'epoca il presidente era l'imprenditore Flavio Repetto, vicino alla Curia, e nel cda sedeva anche Simeon, nessuno dei due indagato).
Un finanziamento che suscitò perplessità all'interno della banca, perché, fece notare qualcuno, non si ravvisava il legame dell'operazione con la Liguria. C'era il rischio di togliere finanziamenti ad associazioni di volontariato attive sul territorio.
Fu Simeon, come ha ricostruito Repubblica, a portare in commissione la proposta. Si trattava di finanziare la Lux Vide per la produzione e diffusione dei dvd della serie televisiva "La Bibbia" (con Monica Bellucci), andata in onda alcuni anni prima fino al 2002. I dvd vennero presentati direttamente al Consiglio da Simeon come un prodotto "didattico - educational", così da giustificare il finanziamento. L'anno dopo Lux Vide tornò alla carica, ma la richiesta fu respinta. Nel 2010 però la Fondazione finanziò con altri 90mila euro l'acquisto di stole e paramenti in occasione di un'assemblea mondiale dei vescovi.
Del resto la Curia di Genova è sempre stata di casa nella Carige. Soprattutto da quando il Governatore della Liguria, Claudio Burlando, rinunciò al posto della Regione nella Fondazione lasciandolo al cardinale Bagnasco. O a uomini di sua scelta. Una decisione che suscitò polemiche.
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