raggi lanzalone giorgetti parnasi bisignani stadio roma

PARNASI VUOTA IL SACCO! NELL'INTERROGATORIO FIUME, L'IMPRENDITORE HA SVELATO AI PM LA RETE DI FAVORI PER OTTENERE IL VIA LIBERA SU TOR DI VALLE E ORA TREMANO TUTTI - DIETRO LE AMMISSIONI C'È LA PAURA DEL DEFAULT DEL SUO GRUPPO, PARSITALIA, IN LIQUIDAZIONE DA DIECI MESI - VIRGINIA RAGGI POTREBBE DOVER GESTIRE NUOVI SILURI. MA ANCHE LA LEGA, CHE DA PARNASI HA RICEVUTO FINANZIAMENTI, NON DORME SERENA. E GIORGETTI…

parnasi e salvini allo stadio

Sara Menafra per “il Messaggero”

 

Quando i giudici l' hanno interrogato a San Vittore dopo la prima notte di carcere, il costruttore Luca Parnasi aveva annunciato la sua strategia: «Parlerò, ma con i pm». Ieri pomeriggio, all' indomani del deposito della decisione del Riesame, che ha confermato l'esistenza di un'associazione a delinquere di cui sarebbe il capo, ha chiesto ai pm Paolo Ielo e Barbara Zuin di interrogarlo.

luca parnasi mauro baldissoni

 

E dalle 16, assistito dall' avvocato Emilio Ricci, ha cominciato a raccontare la sua galassia di relazioni e affari, retribuita con finanziamenti alla politica leciti e illeciti e pagamenti ai consulenti giusti. La prima puntata è cominciata ieri pomeriggio ed è finita a tarda sera, ma stamane si riprende alle 9.30 e non si sa fino a quando.

 

GLI AFFARI

LANZALONE E VIRGINIA RAGGI

Un colloquio fiume, nel corso del quale Parnasi sta raccontando la corsa verso la costruzione del nuovo stadio della Roma e con l'obiettivo di mettere a segno anche altre opere: un palazzetto per il basket e quello del rugby sempre nella Capitale, lo stadio del Milan, altri progetti immobiliari nel Lazio.

 

Per la procura di Roma, il quadro è già chiaro: la sua azienda, Eurnova, avendo siglato l'accordo con As Roma per la costruzione di un nuovo stadio a Tor di Valle, a pochi metri dal Tevere, avrebbe prima spinto per convincere la giunta comunale pentastellata a passare dal no al sì all' opera, costruendo un legame ben remunerato con l'avvocato e consulente plenipotenziario del Campidoglio, Luca Lanzalone.

 

stadio della roma

E quindi, con tecniche più o meno simili, avrebbe aggirato altri ostacoli che separavano la Eurnova dalla realizzazione dello stadio: intoppi burocratici, vincoli architettonici, limiti ambientali, evitati grazie a contatti e contratti, ben remunerati, con tecnici o politici, a seconda della necessità. L'obiettivo, a veder bene, non era neppure costruire davvero lo stadio ma, una volta approntata ogni cosa, vendere terreno e progetto e andare all'incasso.

 

I RAPPORTI CON LANZALONE

giancarlo giorgetti

Le domande dei pm per la prima parte dell'interrogatorio sembrano essersi concentrate soprattutto sul legame col consulente di fiducia dei Cinquestelle e, da gennaio 2017 del Comune di Roma, Luca Lanzalone, oramai ex presidente di Acea. Che per il momento aveva ricevuto da Parnasi poco più di 12 mila euro, ma era d'accordo per ottenere incarichi del valore di circa 150mila euro.

 

LA POLITICA

È stato il civilista di Bogliasco a guidare Parnasi e i suoi nei rapporti con il Campidoglio e i Cinquestelle. Molto, Parnasi, sta spiegando anche sui soldi dati alla politica, dalle relazioni consolidate con il Pd, ultimo dei quali il finanziamento a Eyu, fino alle sponsorizzazioni a Radio Padania, passando per un elenco di contributi costanti, ad ogni scadenza elettorale, «Da anni 80» dicevano i suoi collaboratori intercettati.

luca parnasi

 

Di certo, l'imprenditore ha di che essere preoccupato e non solo per l' arresto. Il suo fido in banca è sotto di 13 milioni, l'azienda di famiglia, Parsitalia, è in liquidazione da dieci mesi e le banche l' hanno messa da tempo sotto osservazione perché, su un totale accordato di 114,8 milioni, Parsitalia si è spinta a spenderne 123.

 

Il creditore principale è sempre Unicredit, che ha ereditato i rapporti di Banco di Roma con Sergio Parnasi, il padre, scomparso nel 2016. Da quel che si legge nelle intercettazioni, il costruttore puntava ad incassare qualche decina di milioni di euro per dare ossigeno al gruppo. Ma l'affare rischia di sfumare rapidamente, specie se il costruttore resterà in carcere a lungo.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”