LA PENSIONE DEI PILOTI LA PAGATE VOI - CINQUE EURO A BIGLIETTO: È QUANTO COSTERÀ LA TASSA DI IMBARCO CHE SERVE A FINANZIARE IL RITIRO ANTICIPATO DEL PERSONALE DI ALITALIA – LO HA DECISO IL GOVERNO CHE FA DIVENTARE PERMANENTE E OBBLIGATORIA L'ADDIZIONALE, CON LA SCUSA DELLA RIFORMA DELLA FORNERO – ECCO COME FUNZIONA IL FONDO SPECIALE PER IL TRASPORTO AEREO, CHE SOSTIENE LA COMPAGNIA...
Fabio Savelli per www.corriere.it
È sempre stato il Fondo della discordia. Oggetto di critiche per il ricorso alla fiscalità generale, sotto forma di tassa d’imbarco obbligatoria e inserita in biglietto, per sostenere le difficoltà di un’azienda ora in amministrazione straordinaria e all’epoca di bandiera come Alitalia.
La novità è che l’addizionale comunale sui diritti di imbarco (cinque euro complessivi a biglietto) stavolta diventa permanente per finanziare il Fondo volo e in particolare la pensione anticipata per il personale navigante (piloti e assistenti) ed i tecnici.
Il governo gialloverde avrebbe inserito questa misura nella bozza sulla previdenza che sta introducendo una riformulazione della riforma Fornero con l’adozione di quota 100, seppur per tre anni, anche se ciò è oggetto di trattativa con l’Unione europea.
Il Fondo Speciale per il Trasporto Aereo (FSTA) è stato istituito da una legge del 2004. Preleva circa 220 milioni all’anno dai contribuenti. Ha il fine di intervenire, rileva l’Inps, in casi di crisi di aziende del settore del trasporto aereo, per erogare specifici trattamenti a favore di lavoratori interessati da riduzioni dell’orario di lavoro, da sospensioni temporanee dell’attività lavorativa o da processi di mobilità; finanziare programmi formativi di riconversione o riqualificazione. È servito anche per la transizione aziendale che ha vissuto e sta vivendo Meridiana, ora diventata Air Italy, a seguito dell’ingresso di Qatar Airways al 49%.
Il Fondo eroga un’integrazione dei trattamenti di mobilità, cassa integrazione e guadagni straordinaria, cassa integrazione in deroga e solidarietà. I lavoratori destinatari della prestazione integrativa sono sia il personale di volo (piloti e assistenti di volo), sia il personale di terra, per un totale di circa 150.000 potenziali beneficiari (mediamente 1 su 10 ne usufruisce ogni anno).
Tale integrazione garantisce il raggiungimento dell’80% della retribuzione comunicata dall’azienda all’Inps al momento della richiesta del trattamento integrativo, fino ad un massimo di 7 anni. Pertanto i lavoratori possono percepire una prestazione che supera di gran lunga il massimale di 1167,911 euro previsto per la prestazione di CIGS e di mobilità.
La prestazione integrativa supera spesso, soprattutto nel caso dei piloti, i 10 mila euro mensili lordi, con casi limite in cui la prestazione si avvicina ai 30 mila euro lordi al mese. La durata massima della cassa integrazione straordinaria è in genere di quattro anni (2 più eventuali proroghe), mentre la durata della mobilità è variabile (da 1 a 3 anni), a seconda dell’età del lavoratore e dell’ubicazione dell’azienda. Pertanto, un lavoratore può beneficiare dei trattamenti fino a 7 anni.