DA “PICCOLA ATENE” A PICCOLO ANIENE, INTESO COME CIRCOLO – LA NUOVA VITA DI CAPALBIO È UN PO’ MENO RADICAL-CHIC E UN PO’ PIÙ SIGNORA DI DENARI – SPUNTANO SEMPRE PIÙ BANCHIERI E NESSUNO ORGANIZZA PIÙ PETIZIONI CONTRO L’AUTOSTRADA TIRRENICA
Gian Maria De Francesco per “Il Giornale”
Piccola Atene, come filosofeggiava il professor Asor Rosa? No, chiamatelo «Piccolo Aniene», nel senso di dépendance dell'esclusivo Circolo Canottieri Aniene di Roma. Questa è oggi Capalbio, un tempo ridotta dell'intellighenzija sinistrorsa della Capitale e ora specchio dello stato di salute della mejo classe dirigente italiana.
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Certo, dopo aver visto Rimini alle prese con l'emergenza immigrati e Sabaudia infestata da bande di ladri, qui le cose vanno molto meglio. Problemi non sembrano proprio essercene e la vita scorre tranquilla. Anzi, all'«Ultima Spiaggia», il lido radical chic dei sinceri democratici, non è rimasta nemmeno una sdraio libera. Tutto pieno. Nel parcheggio si affollano le Porsche, le Audi e le Bmw.
Se ci si vuole far notare, ci si presenta con un Maggiolino d'antan tinteggiato con colori sgargianti. Gli habitué ci sono sempre: l'ex presidente di Cassa Depositi e Prestiti e ora consulente del premier Renzi, Franco Bassanini, con la moglie Linda Lanzillotta, e il figlio dell'ex capo dello Stato, Giulio Napolitano. Ieri mancavano all'appello Francesco Rutelli con la consorte Barbara Palombelli. Assenti giustificati: l'ex vicepremier era ospite del dibattito di Omnibus.
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Qui del Peripato non è rimasto assolutamente nulla. I discorsi sono quelli di una spiaggia qualunque. Anzi, c'è molta meno politica (Marino e Crocetta sono dei perfetti Carneade) e molto più realismo tipo «l'anno prossimo non so dove mandare i pupi a scuola, signora mia!». Anche nelle letture sotto l'ombrellone Repubblica non domina più come una volta e compaiono persino le ristampe di Dylan Dog. Sul Giornale pende sempre una damnatio, ma forse qualcuno l'ha lasciato in auto per non farsi notare.
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Sarà l'effetto del renzismo. Quest'anno si sono visti persino l'onnipotente Marco Carrai (anima nera del giglio magico) e il numero uno del Fondo Algebris, Davide Serra. Per Bassanini è un po' una nemesi, ma qui si stanno insediando i nuovi vertici della Cdp: sia il presidente Claudio Costamagna con la compagna Alberica Brivio Sforza che l'amministratore delegato Fabio Gallia con la sua famiglia.
Qualcosa sta cambiando. Non c'è nemmeno una petizione contro l'asfalto della nuova Tirrenica Livorno-Civitavecchia. L'ecologismo è démodé e poi, vuoi mettere, con l'autostrada si arriva prima sia da Roma che da Milano. L'unico stimma di sinistra è rimasto l'accoglienza verso gli ambulanti abusivi: sono tutti benvoluti e in giro non ci sono vigili.
GIULIO NAPOLITANO A CAPALBIO CON AMICA
Ecco perché la narrazione di Capalbio e dell'Argentario non può prescindere dall'elenco dei party dell'estate e dei vip che, più o meno stabilmente, si fanno vedere in giro stile Dagospia. La festa per i 90 anni di Giorgio Napolitano nell'appartamento di rappresentanza in dotazione al presidente del Senato Piero Grasso. Presenti, tra gli altri, Renzi, Boschi, D'Alema, Casini ed Eugenio Scalfari. Che qui vicino ha pure il suo editore l'Ingegner Carlo De Benedetti che ha celebrato il genetliaco della consorte Mita.
FEDERICA MOGHERINI AL MARE A CAPALBIO
I party più belli sono quelli del presidente di Sator Immobiliare, Carlo Puri Negri. Quest'anno ha persino «prestato» la sua tenuta al capo delle riassicurazioni Aon, Carlo Clavarino, per il diciottesimo della figlia: 500 invitati tra i quali anche l'ad di Mediobanca Alberto Nagel e il presidente di Telecom Giuseppe Recchi. Segue a ruota Jacaranda Caracciolo Falck che assieme al compagno Gaetano Micciché, presidente di Banca Imi, ha organizzato un evento nella tenuta ereditata dal padre, il principe Carlo.
Un tempo questi lidi osannavano il mito pacifico del progressismo con Michelangelo Antonioni, Lucio Villari e Giacomo Marramao. In ogni cenacolo non si risparmiavano strali al Cavaliere. Oggi qui sono di casa due colonne di Mediaset come Barbara d'Urso e Paolo Bonolis (che però sotto l'ombrellone s'è dilettato, come d'ordinanza, con un saggio di Zygmunt Bauman) e la top model Kate Moss. Si direbbe che manchi solo Silvio Berlusconi, ma a lui tutto ciò che ha una nuance di Botteghe Oscure farebbe sicuramente venire l'orticaria.