trump flynn

PREZZOLATO DAL CREMLINO – L’EX CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA, FLYNN, PRESE I SOLDI PER UN’INTERVISTA DEL 2015 DA UN’EMITTENTE RUSSA. E NON POTEVA FARLO – IL SOSTITUTO INDIVIDUATO DA TRUMP HA RINUNCIATO – HARWARD, EX NAVY SEALS, VOLEVA PORTARE IL SUO STAFF – ARRIVA UN NUOVO DIRETTORE COMUNICAZIONE ALLA CASA BIANCA

 

Da Ansa

 

FLYNNFLYNN

Si complica la posizione Michael Flynn: il Pentagono non ha trovato alcun documento indicante che l'ex consigliere per la sicurezza nazionale avesse ricevuto un'autorizzazione per accettare soldi da un governo straniero prima del viaggio a Mosca a fine 2015 per una intervista retribuita in occasione del gala per i 10 anni della tv filo Cremlino Russia Today, dove sedette vicino a Putin.

 

Lo scrive il Wsj citando una lettera del segretario facente funzioni dell'esercito Robert Speer inviata a Elijah Cummings, deputato dem della commissione controllo. Era stato lo stesso Flynn a riferire di essere stato pagato, e bene, per quell'intervista ed ora Cummings vuole sapere quanto: per questo ha chiesto i dati al suo agente. ''Stiamo tentando di accertare l'ammontare percepito dal gen. Flynn per la sua apparizione, la fonte del finanziamento e se possa aver ricevuto altri pagamenti da altre fonti straniere per ulteriori impegni'', ha spiegato. La Costituzione vieta ai militari in pensione di ricevere soldi da governi stranieri senza l'autorizzazione del Congresso.

 

HARWARDHARWARD

 Il viceammiraglio Robert Harward, scelto dal presidente americano Donald Trump come consigliere per la Sicurezza nazionale al posto del dimissionato Michael Flynn, avrebbe declinato l'offerta.

 

Un possibile motivo sarebbe legato al fatto che Harward aveva posto come condizione quella di portarsi il suo team. Se la notizia data da alcuni media Usa fosse confermata, si tratterebbe dell'ennesima tegola per l'amministrazione Trump. In particolare Harward si sarebbe rifiutato di tenere il vice di Flynn, K.T.McFarland, cui Trump aveva promesso di conservare il posto, e dopo un giorno di braccio di ferro avrebbe preferito rinunciare.

 

NAVY SEALNAVY SEAL

Ex Navy Seal, Harward, 60 anni, ha servito come vice del commando centrale Usa sotto l'attuale capo del Pentagono, James Mattis, di cui era considerato un amico e alleato. In precedenza era stato vice comandante generale del comando per le operazioni speciali congiunte a Fort Bragg, in North Carolina. Harward aveva guidato truppe sia in Iraq che in Afghanistan per sei anni dopo l'11 settembre. Sotto George W. Bush, aveva fatto parte del National Security Council come direttore strategico e delle politiche anti terrorismo.

james mattis  james mattis

 

Dopo il forfait del vice ammiraglio Robert Harward per sostituire il 'dimissionato' Michael Flynn, travolto dal Russiagate, Donald Trump ha fatto sapere via twitter di avere in lista il gen. Keit Kellogg, che temporaneamente ricopre già la carica di consigliere per la sicurezza nazionale ed è "molto in gioco", ed altri tre candidati, che non ha menzionato. Kellogg è stato anche consigliere di politica estera per Trump durante la campagna elettorale. Il tycoon non ha precisato quando intende procedere alla nomine ma si presume presto, per colmare un vuoto in una posizione chiave.

 

Mike DubkeMike Dubke

Mike Dubke, è stato poi scelto come nuovo Direttore della comunicazione della Casa Bianca, secondo quanto riferisce la Cnn online citando in forma anonima due funzionari dell'amministrazione e affermando che la nomina dovrebbe essere ufficializzata oggi. La notizia è riportata anche da Fox News, secondo cui Dubke - che dovrebbe prendere il posto di Jason Miller, che fece un passo indietro poco dopo esser stato scelto lo scorso dicembre - era già ieri alla Casa Bianca.

 

La nomina di Dubke, nota la Cnn, dovrebbe alleggerire la pressione sul portavoce Sean Spicer, che finora oltre a svolgere il suo lavoro ha anche dovuto fare le funzioni di Direttore della comunicazione, due incarichi che normalmente sono separati. Dubke è stato coinvolto nella politica locale, statale e federale sin dal 1988, secondo quanto si legge nella sua bibliografia pubblicata nel sito web della Crossroads Media.

   

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?