PROCESSO MILLS, PRESCRIZIONE DIETRO L’ANGOLO - IL BANANA FESTEGGIA: CANCELLATE IN UN SOL COLPO 3 UDIENZE - IERI NON SONO BASTATE 6 ORE PER DECIDERE SE MILLS, CHE IL PATONZA AVREBBE CORROTTO CON 600MILA $, DEBBA ESSERE INTERROGATO COME “TESTIMONE” (OBBLIGATO A RISPONDERE E DIRE LA VERITÀ) O INDAGATO IN PROCEDIMENTI CONNESSI (E POTREBBE AVVALERSI DELLA FACOLTÀ DI NON RISPONDERE) - LA PROCURA DI MILANO HA TEMPO FINO A FEBBRAIO-MARZO...

Condividi questo articolo


1 - PROCESSO MILLS, PRESCRIZIONE DIETRO L'ANGOLO...
Claudia Guasco per "Il Messaggero"

Berlusconi arriva in Tribunale per il processo MillsBerlusconi arriva in Tribunale per il processo Mills

Tre udienze del processo Mills cancellate in un sol colpo. Che per un dibattimento ancora in primo grado in cui la prescrizione è praticamente dietro l'angolo - scatterà tra febbraio e marzo 2012 - equivale a imboccare un binario morto. Perciò la Procura di Milano si prepara a studiare le contromosse: nei prossimi giorni farà i suoi calcoli, quindi deciderà sull'eventuale richiesta di congelamento dei termini della prescrizione.

Saltate le date del 5, 6 e 10 dicembre il processo per concorso in corruzione a carico di Silvio Berlusconi, accusato di aver ammorbidito con 600 mila dollari la testimonianza di David Mills nei processi All Iberiean e presunte tangenti alla gdf, scivola al 19 dicembre. Questioni procedurali della Corte di Londra, impossibile anticipare la deposizione dell'avvocato d'affari. Che, tra l'altro, non si sa ancora con quali modalità avverrà né se, alla fine, si terrà davvero.

Nella prossima udienza il tribunale di Milano deciderà in che veste Mills potrà essere sentito: come testimone semplice, così sostiene l'accusa, oppure nel ruolo di testimone assistito, come chiedono i suoi legali che in subordine ritagliano per lui il ruolo di imputato di reato connesso, sottolineando che il proscioglimento dall'accusa di riciclaggio nel procedimento diritti tv Mediaset non è ancora definitivo. Questioni che si sarebbero dovute risolvere ieri, ma che in quattro ore di discussione sono rimaste immutate.

Berlusconi in tribunaleBerlusconi in tribunale

Le difese, infatti, hanno ingaggiato una strenua resistenza, poiché l'esito del processo dipenderà in buona parte della deposizione di Mills. Se sarà teste semplice avrà l'obbligo di dire tutta la verità, da testimone-imputato in procedimento connesso potrà avvalersi della facoltà di non rispondere. «E' stato difficilissimo rimanere sveglio», dice Berlusconi. Per l'ex premier questo procedimento è «paradossale» e dimostra «una pervicacia incomprensibile: quando un processo non può avere effetti giuridici perché interviene la prescrizione si deve abbandonare». Dunque «tutte le persone che erano in aula, alcune pagate dai contribuenti italiani e altre dal sottoscritto, sono state a perdere tempo per arrivare al nulla».

DAVID MILLS e BerlusconiDAVID MILLS e Berlusconi

In effetti tutto era pronto per la deposizione dell'avvocato inglese, compresa la puntuale presenza dello stesso Mills il collegamento da Londra. Senonché i giudici inglesi hanno chiesto di conoscere dal pm Fabio De Pasquale «il tipo di testimonianza» a cui doveva essere sottoposto e di avere in anticipo i documenti dal rappresentante della pubblica accusa; i difensori di Mills e di Berlusconi, da un parte e dell'altra della Manica, hanno fatto riferimento a 255 pagine di atti trasmessi dal pm con espresso divieto di farli vedere a Mills; Piero Longo e Niccolò Ghedini hanno ribadito che i loro colleghi inglesi non hanno avuto una traduzione adeguata.

«Questo non è un interrogatorio, ma un vero e proprio processo. Senza certezze Mills non depone, corre il rischio di essere arrestato», chiosa il suo legale, l'avvocato Lewis. L'ultima parola, dallo schermo in bianco e nero, è proprio di Mills: «Se il pm Fabio De Pasquale domani viene qui a spiegarmi su che cosa devo rispondere e che cosa rischio, poi io decido se venire in aula a Milano».

David MillsDavid Mills


2- CON LONDRA CAOS SU MILLS SALTANO TRE UDIENZE...
Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"

«Ma di che parliamo?», sussurra sconfortato il giudice Francesca Vitale nel mezzo di una giornata consumata in videoconferenza tra Milano e Londra attorno a interrogativi esistenziali: come si traduce in inglese l'avvocato sicuro che un certo interrogatorio sia «inidoneo a non rendere concreta la paradigmatica sussunzione del caso di cui al quarto comma dell'articolo 194 anziché al 210 capoverso»? Come si fa entrare nella testa del giudice inglese che la legge italiana prevede, oltre all'imputato e al testimone, anche la via di mezzo dell'impumone, cioè del «teste assistito»?

LONGO E GHEDINI bigLONGO E GHEDINI big

Non si fa, non ci si riesce: specie se il collegamento audiovideo cade in continuazione, la traduzione pomeridiana è mal compresa da chi sta a Londra, e giudici e avvocati britannici (caschi pure il mondo) devono rifocillarsi dalle 13 alle 14 e troncano l'udienza alle 16. Così ieri non sono bastate 6 ore di estenuanti questioni procedurali per decidere se, nel processo in cui Berlusconi è accusato d'aver corrotto con 600 mila dollari nel 1999 l'allora teste in due suoi processi David Mills, costui debba essere interrogato come «testimone» (obbligato a rispondere e dire la verità) o indagato in procedimenti connessi (tesi caldeggiata da Berlusconi e Mills che così potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere).

Ed è Babele persino sulla causa dell'impedimento che fa saltare tre udienze e rinviare al 19 dicembre: se è dei legali di Mills (come traduce l'interprete), la prescrizione divora altri 21 giorni a beneficio di Berlusconi; se invece è anche dei legali dell'ex premier (come il pm ritiene di captare sotto il brusìo di voci da Londra), allora la prescrizione si blocca. Intanto, manco a farlo apposta, nell'Aula Magna di fronte c'è una dotta tavola rotonda sulle rogatorie, animata proprio dal magistrato inglese di collegamento Sally Cullen e dal capufficio ministeriale Stefano Dambruoso. Fantastico.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...