grillo soros

PURE SOROS INCURIOSITO DAI GRILLINI – UN SUO EMISSARIO AL CONVEGNO DI DI MAIO SUL DEBITO PUBBLICO – QUELLA CENA DELLA RUOCCO CON MEDIOBANCA – LA GRANDE FINANZA APPROCCIA M5S: FORSE NON ANDRANNO A PALAZZO CHIGI, MA E’ MEGLIO CONOSCERLI DA VICINO…

Francesco De Dominicis per Libero

 

Antonio FogliaAntonio Foglia

Non è la prima volta che il Movimento Cinque Stelle flirta con l' alta finanza italiana e quella internazionale. E tra gli interlocutori privilegiati dei parlamentari pentastellati ci sono sempre gli alti funzionari di Mediobanca, una delle principali istituzioni finanziarie del nostro Paese. Sta di fatto che pezzi da novanta della finanza mondiale erano presenti, lunedì scorso, al super convegno organizzato dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, incidentalmente in corsa per indossare la giacca da candidato premier M5S.

 

RAINER MASERA - Copyright PizziRAINER MASERA - Copyright Pizzi

Un evento assai lungo, dalle 8 e 30 della mattina fino alle 19, nel corso del quale hanno potuto dire la loro personaggi di spicco come il banchiere italiano Rainer Masera. Occhi puntati, in particolare, su Antonio Foglia, un nome non noto al grande pubblico, ma assai importante. Si tratta del fondatore della Banca del Ceresio, un super fondo con sede principale in Svizzera e diramazioni articolate anche a Londra. Foglia, tra altro, è al vertice di Quantum Endowment, uno dei fondi speculativi più importanti su scala globale, riconducibile a George Soros, che ha base nelle Antille Olandesi e nelle Isole Cayman, due paradisi fiscali.

 

Secondo quanto risulta da fonti ben informate, tutte le principali banche italiane hanno mandato segugi e sherpa a seguire i lavori. L' evento è stato centrale. Tra i relatori, anche un manager assai noto nella finanza globale, come Jens Nordig, oggi amministratore delegato di Exante Data, con un passato nel colosso giapponese Nomura e nella major americana Goldman Sachs.

 

carla ruoccocarla ruocco

I contatti tra l' alta finanza mondiale e il gotha dei Cinque Stelle deve sorprendere fino a un certo punto. Certo, per la base grillina tenere relazioni con gli avvoltoi finanziari, ritenuti i principali colpevoli della bufera e della crisi che va avanti dal 2008 è più di un affronto. Tuttavia, il Movimento fondato da Beppe Grillo è un soggetto politico ormai centrale nel panorama italiano e, a guardarla dal punto di vista dei cosiddetti poteri forti, non può essere ignorato né come (attuale) forza d' opposizione né come (futuro) pilastro di una possibile maggioranza di governo.

 

BARBARA LEZZI BARBARA LEZZI

Eppure a novembre dello scorso anno, scattò la rivolta interna quando si seppe che due parlamentari grilline piuttosto in vista, Carla Ruocco e Barbara Lezzi, furono invitate a cena in un ristorante di Roma da alti dirigenti di Mediobanca (la più importante banca d' affari italiana), interessati a conoscere la «visione di governo» delle prime linee pentastellate. Uno studio dettagliato, quello del panorama politico del Belpaese, che portò gli analisti di Piazzetta Cuccia, già a marzo del 2016, a tratteggiare quella che - ancora oggi resta una delle possibili alleanze post elettorali: ovvero fondere assieme la borghesia inferocita capeggiata dalla Lega Nord di Matteo Salvini e il populismo che contraddistingue gli elettori «grillini».

LA SEDE DI MEDIOBANCA LA SEDE DI MEDIOBANCA

 

Lo stesso Davide Casaleggio, punto di riferimento del Movimento, è ormai abituato a conversare con imprenditori, banchieri, esponenti della finanza. A maggio, per dire, si è seduto accanto ai megadirigenti di Microsoft, Ibm e Airbnb a un evento, nella Capitale, su internet organizzato dall' agenzia di stampa, tutt' ora di proprietà del gigante di Stato Eni.

 

beppe grillo davide casaleggiobeppe grillo davide casaleggio

Contatti ben avviati anche con l' Enel, sempre per restare nel settore energetico, tra convenzioni firmate dai sindaci pentastellati e visite all' estero. I buoni rapporti coi salotti del Nord si sono concretizzati anche con le nomine del sindaco di Roma: Virginia Raggi ha piazzato il milanese Bruno Rota - un lungo trascorso a comandare l' azienda di trasporti di Milano, Atm - alla guida dell' Atac. Mentre ha lavorato in A2A (energia), Stefano Donnarumma, ora a capo di Acea. Qualcuno parla di scelta determinata solo dall' esperienza e la competenza. Altri azzardano manovre sottobanco e lottizzazioni.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…