Pasquale Napolitano per “il Giornale”
Non c' è la firma di Rocco Casalino. Ma è impensabile che il portavoce del premier Giuseppe Conte, guru della comunicazione dei Cinque stelle, non sia stato informato di un' iniziativa che rischia di aprire un nuovo conflitto tra politica e informazione. La smania di controllare, silenziare, addomesticare la stampa avrebbe spinto l' ufficio nazionale comunicazione del M5s a predisporre una schedatura di tg regionali, quotidiani e giornalisti locali. Stavolta, gli scienziati del Consiglio superiore della Sanità, finiti nel dossier del ministro della Salute Giulia Grillo per le presunte simpatie politiche, non c' entrano nulla. Ma il metodo appare identico: far sentire il fiato sul collo all' informazione.
giuseppe conte con rocco casalino alla conferenza stampa
Nei giorni post Befana, la struttura comunicazione dei pentastellati avrebbe spedito un messaggio, un ordine, una chiamata alle armi, nella chat degli uffici stampa dei gruppi regionali dei Cinque stelle, chiedendo un report dettagliato sullo spazio che tv e giornali riservano a iniziative politiche ed istituzionali degli eletti del M5s. Per comprendere lo scopo dell' operazione è opportuno entrare nel variegato e infinito mondo della comunicazione stellata. I consiglieri regionali del M5s hanno un ufficio stampa, al cui vertice c' è un responsabile: esiste poi una chat su whatsapp tra tutti i responsabili degli uffici stampa. Un sistema per controllare dall' alto (Rocco Casalino) dichiarazioni pubbliche, articoli e iniziative.
luigi di maio casaleggio di battista casalino
Utile soprattutto a coordinare le campagne mediatiche e social contro gli avversari politici. Dal vertice parte l' ordine: a cascata tutti gli eletti grillini rilanciano un messaggio politico mettendo nel mirino il nemico di turno. Hanno fatto scuola le campagne mediatiche contro i ministri Maria Elena Boschi, Josefa Idem e Federica Guidi. È il meccanismo per raccogliere consensi, legittimare una battaglia o far veicolare un messaggio del Capo. Una micidiale artiglieria, che i Cinque stelle hanno usato quando sedevano tra i banchi dell' opposizione.
Dal 4 marzo, con la vittoria alle elezioni e l' approdo al governo di Luigi di Maio e dei ministri grillini, la comunicazione, targata Casalino, sta provando a fare un salto di qualità. L' obiettivo sarebbe quello di contenere il dissenso e la delusione degli elettori dopo i primi impegni disattesi.
In cosa consisterebbe il salto?
L' ufficio centrale avrebbe chiesto agli uffici stampa locali (regionali e comunali) di relazione sull' atteggiamento della informazione rispetto alla nuova forza di governo. Va chiarito come sia l' esecutivo a nominare vertici e direttori Rai. E gestisce, direttamente da Palazzo Chigi, i fondi per i quotidiani locali. In cosa consisterebbe la relazione? Una richiesta molta dettagliata: un documento sul quale appuntare i minuti che i tg regionali (Rai ma anche le emittenti locali) riservano alle battaglie dei consiglieri grillini. Per accertare se le tv locali diano l' adeguato spazio alle battaglie politiche dei grillini che, a differenza del governo centrale, sono all' opposizione nelle Regioni guidate da centrodestra e centrosinistra. Minuti e altro: se i tg raccolgono e mandano in onda le dichiarazioni degli esponenti politici locali. C' è poi la sessione conferenze stampa.
Chi sono i giornalisti che seguono quelle dei grillini. E chi le snobba. E soprattutto in che modo viene poi rilanciata la notizia.
Se viene assegnato un taglio positivo oppure relegata tra le brevi. Il lavoro deve essere esteso anche ai quotidiani locali: quali sono gli «amici», che sostengono le battaglie dei grillini. Chi i filogovernativi nella politica regionale. Si tratta, ovviamente, di una schedatura che al Nord ha creato malumori tra i comunicatori grillini. Ma con quali finalità? Capire come rodare la macchina comunicazione dei grillini? Oppure far partire le purghe contro i giornalisti nemici? È chiaro che il M5s avverta le pressioni in vista del voto per le Europee. Le difficoltà di un governo, incapace di rispettare gli impegni. E potrebbe essere una mossa per arginare il crollo di conensi.
rocco casalino giuseppe conte rocco casalino