IL PURO TSIPRAS È GIÀ STATO EPURATO? - L’EROE DELLA SINISTRA GRECA: “L’INTESA CON L’EUROGRUPPO È VERGOGNOSA. MI DISPIACE DI AVER FATTO CAMPAGNA PER TSIPRAS”. CHE OGGI PRESENTERÀ LE SUE PROPOSTE A BRUXELLES

1. L’EROE DELLA RESISTENZA: INTESA VERGOGNOSA

Ettore Livini per “la Repubblica

 

manolis glezosmanolis glezos

Il primo schiaffo ad Alexis Tsipras arriva, a sorpresa, da sinistra. Autore: Manolis Glezos, eroe della Resistenza ellenica ai nazisti, storica icona (ed europarlamentare) di Syriza. Che ieri mattina - dopo una notte insonne - ha preso carta e penna e messo nero su bianco la sua delusione per l’accordo con l’Eurogruppo: «Avevamo promesso di mandare a casa la Troika e di stracciare il memorandum e non l’abbiamo fatto – ha scritto dando voce ai mal di pancia che serpeggiano nell’ala più radicale del partito -Chiedo scusa ai greci per aver contributo a illuderli».

 

 Poi la chiamata alle armi, come ai tempi della guerra: «Prima che il male avanzi e sia troppo tardi, dobbiamo reagire! Troviamoci in assemblea e discutiamo, Sapevo che avremmo dovuto scendere a patti. Ma questo è troppo. Non ci può essere compromesso tra servo e padrone. E tra la libertà e l’oppressione, io scelgo la libertà». Parole pesantissime, cadute come sale nella ferita che si è aperta in Syriza dopo l’intesa con l’Eurogruppo.

 

alexis tsipras  7alexis tsipras 7

«Forse non è bene informato» hanno provato a minimizzare gli uomini più vicini al premier che spiegano la sua rabbia anche con la mancata elezione del 93enne simbolo della sinistra alla Presidenza della Repubblica («lui ci teneva molto», sostengono). Il siluro però, visto da dove è partito, fa molto male a Tsipras. Glezos, con i suoi lunghi capelli bianchi, i baffoni e il volto segnato dalle rughe, è un pezzo di storia della Grecia. A 18 anni, nel ’41, si è arrampicato all’alba sull’Acropoli per ammainare la bandiera nazista, dando così il via alla resistenza in tutta Europa.

 

alexis tsipras  5alexis tsipras 5

Sotto i Colonnelli è finito per quattro anni in carcere e dopo la caduta della Giunta è diventato la spina nel fianco, rigorosamente da sinistra, del duopolio Pasok-Nea Demokratia e delle loro politiche clientelari. All’alba dei 90 anni, quando ad Atene è arrivata la Troika, è tornato in piazza, finendo più volte in mezzo ai lacrimogeni e ai tafferugli con la polizia per protestare contro l’austerity. Il premier ieri ha incassato l’attacco senza reagire. Il problema però è che quella di Glezos – all’interno di Syriza - non è una voce isolata.

 

tsiprastsipras

La minoranza di Piattaforma di sinistra, forte del 30% del Comitato centrale, è sul piede di guerra. Nel nome della Realpolitik ha mandato giù l’intesa governativa con la destra di Anel e l’elezione a presidente della repubblica di Paki Pavlopoulos, uomo di Nea Demokratia. L’accordo con Bruxelles rischia però ora di dividere in due il partito. «Voglio bene a Glezos, ma questo è il momento in cui dobbiamo stare uniti e far quadrato attorno a Tsipras», ha detto Dimitris Papadimoulis, vicepresidente (targato Syriza) del Parlamento europeo. Si vedrà nei prossimi giorni se i compagni di partito daranno retta a lui o al vecchio partigiano.

 

 

 

2. LE IDEE DI TSIPRAS SUL TAVOLO DELLA UE: MENO BUROCRAZIA, LOTTA ALL’EVASIONE

Andrea Nicastro per “il Corriere della Sera

 

varoufakis varoufakis

Il difficile viene adesso. I quattro mesi di respiro finanziario che la Grecia ha ottenuto venerdì dall’Eurogruppo servono ad Atene per convincere i guardiani dell’austerità che si sono sbagliati, che sei anni di liberalizzazioni, di riduzione del peso dello Stato e delle prestazioni sociali sono stati un errore perché l’economia invece di crescere si è prosciugata e il debito invece di calare è cresciuto. «

 

Lavorerò notte e giorno per escogitare riforme» alternative a quelle di riduzione del deficit pubblico che sono state applicate ovunque sino ad oggi, promette il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. E se alla fine i risultati non arriveranno perché l’Europa non si farà convincere la porta di uscita dall’euro è sempre lì a disposizione. 

varoufakis schaeuble varoufakis schaeuble


Il governo della sinistra greca guidato da Alexis Tsipras presenterà oggi una prima tranche di proposte per giustificare l’apertura di credito ottenuta venerdì. L’Eurogruppo ha accettato di accantonare i programmi dettati dalla troika al passato governo di centrodestra per vedere quel «qualcosa di diverso» che promettono i greci.

 

Non si discute più su testi presentati dai funzionari di Banca Centrale europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione europea, ma su idee «made in Greece». Il recupero di sovranità promesso da Syriza, il partito di Tsipras prima delle elezioni del 25 gennaio, è tutto qui. Parrebbe poco e la sinistra interna di Syriza già chiede un congresso straordinario per defenestrare il segretario, ma potrebbe non esserlo. 

tsipras merkeltsipras merkel


Il documento dell’Eurogruppo, infatti, non ripete i target di surplus del 3% quest’anno e 4,5 l’anno venturo che Atene giudica incompatibili con qualsiasi politica di rilancio. Accenna invece alla possibilità di modificare l’avanzo primario (cioè prima del pagamento degli interessi) a seconda «dell’andamento economico dell’anno». Con un testo così «ambiguo» (come dice Romano Prodi), la discrezionalità politica è forte e sarà con l’esame delle proposte di oggi che si comincerà a misurare la reale volontà di conciliazione delle parti. 


Il ministro Varoufakis spiega che disegnerà la nuova rotta economica con «creatività e felicità», «sicuro di poter convincere i colleghi europei». Tsipras ricorda l’impegno elettorale a combattere la crisi «umanitaria» e esclude gli aumenti dell’Iva e le limate alle pensioni chieste in passato dalla troika. Tra le stelle polari di Atene c’è il principio della spesa pubblica come «moltiplicatore» della crescita. «Vogliamo misure che sveglino il Paese dall’anestesia. Presenteremo piani per rendere più efficiente la pubblica amministrazione e per recuperare risorse facendo pagare chi può farlo: gli evasori fiscali. Sarà una battaglia quotidiana, ogni centimetro andrà conquistato con grandi sforzi» .

 

Jeroen Dijsselbloem Jeroen Dijsselbloem

A prevedere tutto ciò è Nikos Pappas, amico d’infanzia di Tsipras e oggi ministro di Stato. 
Non è solo un problema greco. L’eco del dibattito politico continentale tra rigidi e flessibili, liberisti e statalisti, lo si percepisce dalle dichiarazioni allo spagnolo El País di una colomba tedesca come Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo. «Il problema di Syriza è che non hanno proposte concrete per il cambiamento». Il problema è che «stanno crescendo partiti che dicono “votateci e cambieremo tutto”. Ma non si può cambiare tutto quando la realtà va al di là del tuo Paese». 

 

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...