Da “la Repubblica”
Un contingente di militari italiani sarà schierato a partire dal 2018 in Lettonia a difesa della frontiera esterna della Nato con la Russia. La notizia, trapelata da un'intervista al segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, trova conferma nelle dichiarazioni successive della ministra della Difesa Roberta Pinotti e del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
Con una precisazione: l'impegno militare non contraddice la politica italiana improntata al dialogo con la Russia. Ma Mosca accusa la Nato di creare nuove divisioni. Mentre in Italia le opposizioni insorgono e chiedono all'esecutivo di riferire al più presto a un Parlamento del tutto ignaro del prossimo impegno militare. Mentre Grillo twitta: "Con noi al governo mai".
Dai media, il tema Nato-Russia è finito anche sul tavolo del consueto incontro di aggiornamento tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi. Proprio ieri, intervenendo al Nato Defense College a Roma, il capo dello Stato aveva sollecitato l'Alleanza a non procedere per comparti separati, est da un lato e ovest dall'altro, adeguandosi invece a un mondo sempre più interconnesso, mentre aveva invitato la Russia a evitare sterili provocazioni.
"Quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia dove si sono composte le responsabilità che hanno assunto altre nazioni, è stata data anche dall'Italia una disponibilità a fornire una compagnia, con numeri non molto consistenti, all'interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato. È stato deciso al vertice di Varsavia e noi saremo in Lettonia".
Così la ministra della Difesa Roberta Pinotti, a margine del suo intervento all'assemblea nazionale dell'Anci, conferma la dislocazione di truppe italiane ai confini con la Russia emersa da un'intervista alla Stampa del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Rispondere all'impegno deciso a Varsavia, sottolinea Pinotti, non contraddice la politica dell'Italia nei riguardi di Mosca, che "è sempre stata quella di dire che ci vuole il dialogo. Pensiamo che con la Russia si debba dialogare".
Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni entra più in dettaglio sui "numeri non molto consistenti" riguardanti l'impegno italiano a difesa delle frontiere esterne dell'Alleanza in Europa Orientale. L'Italia invierà "nei prossimi mesi una compagnia di 140 uomini in Lettonia per partecipare alla forza Nato a guida canadese lì dispiegata - precisa Gentiloni, a margine della conferenza alla Nato Defense College, alla presenza del segretario generale Stoltenberg -. L'Italia - aggiunge il campo della diplomazia italiana - ha sempre dato il suo contributo all'impostazione di rafforzamento dei nostri assetti difensivi nei Paesi settentrionali e orientali dell'Alleanza Atlantica".
Non si tratta, tiene a sottolineare il titolare della Farnesina, "di una politica di aggressione verso Mosca, ma di una politica di rassicurazione e difesa dei nostri confini come Alleanza Atlantica". Come Pinotti, anche Gentiloni afferma che "queste decisioni non influiscono minimamente nella linea di dialogo che l'Italia ha sempre proposto e condiviso con la Nato, dialogo deve andare in parallelo con le rassicurazioni agli alleati che si sentono a rischio".
Maria Zakharova portavoce esteri Russia
Stoltenberg, dopo essersi allineato a Gentiloni e Pinotti sulla linea del dialogo ("Continueremo a perseguire politiche di difesa e dialogo politico. Dobbiamo evitare azioni e calcoli errati che possono far sfuggire di mano la situazione"), rileva per contro come la Russia sia "sempre più assertiva e imprevedibile e ha schierato sistemi missilistici vicino ai Paesi alleati, parte di uno schema di attività militare su larga scala. Gli alleati sono profondamente preoccupati da questo comportamento".
Il clima di allarme evocato da Stoltenberg fa passare in secondo piano le rassicurazioni di Pinotti e Gentiloni sulla priorità al dialogo. Per questo, la prima reazione di Mosca, attraverso le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, interpellata dall'Ansa sull'impegno italiano in Lettonia, non è indirizzata a Roma ma direttamente alla Nato. "La politica della Nato è distruttiva. L'Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato".
Ma l'ammissione di Pinotti e Gentiloni di un prossimo impegno militare ai confini con la Russia non poteva non generare anche reazioni interne. Assieme al tweet, Grillo pubblica un post con allegato hashtag "#iovogliolapace".
"Renzi e Napolitano chinano la testa, ma l'invio di 150 uomini in lettonia è inaccettabile.Questa azione è sconsiderata, è contro gli interessi nazionali, espone gli italiani a un pericolo mortale ed è stata intrapresa senza consultare i cittadini. L'Italia non ci guadagna nulla e ci perde tantissimo. In termini di sicurezza nazionale questa missione rischia di esporre il nostro Paese al dramma della guerra. Ci riporta indietro di trent'anni e alza nuovi muri con la Russia, che per noi è un partner strategico e un interlocutore per la stabilizzazione del Medio Oriente".
salvini calderoli e il presepe di bergamo
In una nota, i deputati M5S delle commissioni Esteri e Difesa ritengono "gravissimo che una notizia del genere sia taciuta dal governo Renzi e giunga invece da un rappresentante dell'Alleanza Atlantica (l'intervista a Stoltenberg, ndr). Vediamo che il ministro Pinotti ha pensato bene, solo ora, di specificare che i nostri militari saranno inviati in Lettonia. Ovviamente non basta e ne chiederemo conto in Parlamento".
Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini: "Incredibile: nel 2018 un contingente di soldati italiani verrà inviato ai confini con la Russia, con una missione della Nato. Una follia anti-russa. Chi fa prove di guerra con la Russia è matto o è in malafede. Armi e soldati usiamoli contro l'Isis, non contro chi lo combatte".
Dal Carroccio si leva anche la protesta del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli: "La Russia è l'unico Paese dichiaratamente contro l'Isis. E mentre la Cina sta mettendo in campo uno schieramento militare mai visto prima, noi andiamo con la Nato a mettere in discussione i buoni rapporti con la terza potenza mondiale? Mi pare davvero politica internazionale folle".
Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, Arturo Scotto, chiede alla ministra della Difesa di riferire in Parlamento: "Non si può riportare indietro la storia ai tempi della guerra fredda, neanche la Nato. Sinistra Italiana è contraria all'invio di militari italiani in Lettonia. Lo avrà anche deciso il vertice Nato di Varsavia, ma il Parlamento italiano è sovrano ed è quello il luogo dove si compiono queste scelte".
Elvira Savino, capogruppo di Forza Italia in Commissione Politiche della Ue alla Camera: "Il presidente Berlusconi nel 2002, con gli storici accordi di Pratica di Mare, riconciliò la Nato e la Russia. Adesso invece sembra essere tornata la guerra fredda".