Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”
Come ci si attendeva, il partito del presidente Russia Unita vince le elezioni per la nuova Duma, anche se l' affluenza cala vistosamente rispetto al 2011. Arriva a più del 44% e conquista la maggioranza dei seggi uninominali.
Così sarà in grado di controllare il Parlamento formato da 450 deputati. Se necessario, con l' aiuto dei partiti «amici» che hanno superato lo sbarramento del 5%: Russia giusta, con poco più del 6% e anche i liberaldemocratici dell' istrionico Zhirinovskij (grande successo, con più del 18%) e i comunisti (17 per cento; potrebbero non essere più il secondo partito).
Prevista anche l' esclusione di tutti gli altri, compresi i democratici di Parnas e i liberali di Yabloko. Questi ultimi però dovrebbero superare il 3% (a Mosca avrebbero raggiunto l' 11%) e assicurarsi così finanziamenti statali per i prossimi anni.
Inatteso invece il fatto che questa volta si parli apertamente di brogli che, però, sarebbero stati limitati e non influenti. Ha vigilato Ella Pamfilova, stimata figura di difensore dei diritti umani messa da Vladimir Putin alla guida della commissione elettorale.
Ha tuonato contro episodi di falsificazione (che si sono visti anche in Tv) ma ha detto che non c' è motivo di annullare il voto in nessuna regione. A sorvegliare anche centinaia di osservatori internazionali che hanno coperto un po' tutta la Russia. Quelli dell' Osce-Odihr (una sessantina erano in Russia da agosto) e anche 90 parlamentari dei Paesi Osce guidati dall' italiana Marietta Tidei. In generale, le elezioni sono state oneste, secondo la maggioranza di chi controllava le procedure.
Un problema a parte è quello della Crimea, dove si è votato con alta affluenza. L' Europa, naturalmente, non riconosce l' annessione di questa regione da parte della Russia. Ma terrà distinto il giudizio sul voto complessivo.
Soddisfatto, naturalmente, Putin: «Gli elettori vogliono stabilità - ha detto -. La situazione nel paese è difficile ma i cittadini hanno votato lo stesso per Russia Unita. Un segno della crescente maturità politica del nostro popolo».
Un po' in tutti i seggi le autorità locali si sono comunque date da fare per assicurare l' affluenza e per non dispiacere al Cremlino. Chi più e chi meno. Così al seggio 755 presso la fabbrica di cemento ZhBI di Mosca c' erano solo pasticci di carne e dolci a prezzi agevolati, per invogliare i più poveri a non rimanere a casa.
Sempre a Mosca al seggio 497, gli osservatori hanno invece visto presentarsi mille cadetti dell' accademia dei pompieri che hanno votato compatti, presumibilmente per il loro direttore Ivan Teterin. Poco dopo gli stessi giovani si sono ripresentati in abiti civili per depositare un' altra scheda nell' urna.
Questo in base alla tradizionale procedura che consente a chi vuole di votare in un altro seggio senza essere lì registrato. Ci sono state proteste e annunci di ricorsi. Ma la situazione è molto diversa dal 2011 quando migliaia di moscoviti scesero in piazza per protestare.