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Vladimir Putin vuole conquistare Aleppo prima delle presidenziali americane. Sa che Aleppo vuol dire Siria, e Siria vuol dire estendere il potere della Russia nel Mediterraneo. Sa anche che può farlo finché alla Casa Bianca c’è Barak Obama: sta chiudendo il mandato e non si mette troppo di traverso.
Ben diversa sarebbe la situazione se vincesse Hillary la corsa presidenziale. La Clinton sarebbe pronta ad andare allo scontro con il Cremlino. E sa che potrebbe contare sul pieno appoggio dell’intelligence americana.
Hillary Clinton a bocca aperta
Indicative, in tal senso, le inteviste concesse da James Clapper, direttore del National Intelligence. “Vladimir Putin sta tornando indietro ai tempi degli zar. Vuole la Grande Russia, e che sia trattata come una superpotenza globale”. E di fronte al rischio che Putin possa condizionare, con attacchi cyber, il voto americano ha risposto: “non credo. E comunque se risponderemo lo faremo al momento e nei modi che sceglieremo noi. Non sarò io a scoprire il nostro gioco”.
al smith dinner donald trump hillary clinton 16
Ma è sulle presidenziali Usa che Clapper ha dato il meglio. “Se Dio vuole fra due settimane sarà finita: Paul Ryan (presidente della Camera dei Rappresentanti di Washington) ci ha chiesto non dire nulla alla Clinton, altri non volevano che parlassimo con Donald Trump”.
Ed ha aggiunto: “Per noi è un dovere istituzionale. Non una legge: una consuetudine consolidata da quando Truman, appena arrivato alla Casa Bianca senza nemmeno sapere cosa fosse il Progetto Manhattan, dovette decidere sull’uso dell’arma nucleare. Non parlo degli incontri coi candidati, non ne sa nulla nemmeno la Casa Bianca. Dico solo che se non credono nel nostro lavoro, è affar loro: noi riferiamo”.
Trump, che in quanto candidato presidenziale ha avuto accesso a vertici top secret dell’intelligence, ha in queste settimane criticato le analisi della Difesa americana, perché troppo contrarie alla Russia. Hillary, invece, ha taciuto. Ma anche lei è a conoscenza di tutti i dossier top secret. E se sono vere le posizioni di Trump (la Difesa è troppo anti Mosca), vuol dire che le condivide e le sostiene. Da qui, il link con l’intelligence.
Kelly Degnan vice ambasciatore usa roma
A proposito di americani, sembra che la figura forte dell’ambasciata Usa non sia John Phillips, ma la sua vice Kelly Degnan.