Dagoreport
Evviva! Il gran Nunzio ha riaperto le porte dell’ambasciata vaticana in Italia! A due anni dall’ultimo ricevimento ufficiale, Sua Eminenza Adriano Bernardini, arcivescovo di Faleri, ha dato a Villa Giorgina, sede della Nunziatura apostolica in Italia, un grande ricevimento per festeggiare il secondo anno di pontificato di Bergoglio.
monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano
E a via Po c’erano tutti. Ma proprio tutti. Tuttissimi! A guidare la santa (e foltissima) pattuglia della curia vaticana, che andava dal presidente della Cei, monsignor Bagnasco, al segretario generale Nunzio Galantino, dai vescovi di mezza Italia a cardinali e monsignori di ogni tipo, era nientemeno che il segretario di Stato Pietro Parolin.
Ma anche sul fronte laico non si scherzava. C’erano ex presidenti del Consiglio come Mario Monti (e signora). Ex segretari di partito come Bersani e Rutelli. Alte cariche dello Stato come Pietro Grasso (una volta tanto senza moglie al seguito) e Laura Boldrini. Mettiamoci i presidenti della Corte costituzionale e della Corte dei Conti, ambasciatori da mezzo mondo, persino i presidenti di svariate commissioni parlamentari, persino Rosi Bindi e Giuseppe Fioroni.
Facciamola corta: chi è stato l’unico a perdersi la festa? Chi era troppo impegnato, quella sera, a dibattere a Porta a Porta sul Renzi 1 e sul Renzi 2? Proprio lui, Matteo Renzi.
Ora, che Pittibimbo non sia esattamente in sintonia col Vaticano lo sanno ormai anche le pantegane del Tevere, ma preferire una comparsata da Bruno Vespa a un ricevimento in onore del Papa non è stata esattamente, da parte sua, una mossa molto diplomatica.
Ad aggravare l’assenza, se vogliamo, è stato il fatto che l’unico rappresentante del governo presente fosse la ministra Giannini, che come tutti sanno non conta niente, neanche quando il Parlamento discute la riforma della scuola. In poche parole, tutto il comportamento di Palazzo Chigi è stato giudicato insultante. Ufficialmente nessuno ha detto beh.
annamaria bernini francesco rutelli
Ma siccome i preti hanno un loro particolare humour – scientificamente definito dagli esperti come “la battuta del prete” – ecco che a Villa Giorgina era tutta una gara di battute e di cattiverie sull’assenza del premier. Risulta vincente questa, e che Bossi ci perdoni: il premier cazzaro era assente non per libera scelta, ahilui, ma perché troppo impegnato a decidere chi ce l’avesse più duro, se il Renzi 1 o il Renzi 2. Risposta unanime dei presenti: il Renzi 3. Chi l’avesse mai incontrato, per favore, batta un colpo.