Aspirina per Dagospia
Matteo Renzi sta pagando sulla sua pelle la mancata conoscenza delle regole europee. Soprattutto di quelle non scritte. A Berlino, il premier di Rignano aveva accennato alla Merkel l’idea di sospendere le regole del bail in e di creare un fondo pubblico salvabanche.
La Cancelliera non gli aveva detto no. Al contrario, aveva fatto capire che non si sarebbe opposta. L’Italia faceva il suo fondo e lei avrebbe evitato che la Commissione europea si potesse mettere di traverso. L’intesa presupponeva, però, la totale riservatezza sull’operazione.
Matteo, invece, cos’ha fatto? In primo luogo lo ha detto a Padoan (ed a chi doveva dirlo?). Ed il ministro dell’Economia, non sicurissimo che il premier avesse capito bene il via libera della Merkel, ha iniziato a far filtrare la notizia del fondo salvabanche sui giornali, così da garantirsi una vena di ufficiosità (ovviamente d’accordo con Palazzo Chigi).
Il risultato è che la Merkel di fronte all’ufficiosità del fondo salvabanche italiano non ha potuto far altro che smentire le aperture concesse a quattr’occhi a Berlino: ‘’le regole non si cambiano ogni due anni’’, ha detto ieri a Bruxelles. Ed oggi i titoli bancari soffrono in Borsa proprio per la doccia fredda di informazioni contrapposte e contraddittorie ricevute nel giro di 48 ore.
venditore porta a porta VINCINO SU RENZI MERKEL
Renzi è stato preso in contropiede dalla Merkel. O meglio, la Merkel è stata presa in contropiede dall’ignoranza del premier italiano delle regole non scritte europee. Nei corridoi di Bruxelles vince solo chi ha giocato a pallone all’oratorio, che conosce le regole sugli sgambetti e sotterfugi. Proprio il contrario degli insegnamenti degli scout. E Matteo lo è stato.
L’inquilino pro tempore di Palazzo Chigi ieri ha balbettato una reazione: è stata la Germania ad essere stata salvata dal deficit eccessivo. Errore. La presidenza di turno italiana (Giulio Tremonti), nel novembre del 2003, impedì l’applicazione delle sanzioni a Francia e Germania, congelando la procedura per deficit eccessivo.
In realtà, quel che Matteuccio non può ancora raccontare sono gli scenari apocalittici che gli vengono offerti dagli sherpa per giustificare il loro errore di valutazione sull’atteggiamento della Merkel a Berlino.
Pur di non riconoscere lo sbaglio stanno raccontando al premier di fantasmagorici complotti dei popolari europei per farlo cadere. Nulla di più falso. La Merkel ha tutto l’interesse che Renzi rimanga al suo posto. Almeno finquando non mette a posto la legge elettorale. Quella attuale rischia di mandare a Grillo a Palazzo Chigi. Un rischio che Angelona non si può permettere.