berlusconi renzi merkel sarkozy juncker

RIPARATEVI SOTTOCOPERTA PERCHÉ STA PER ARRIVARE UN’ALTRA TEMPESTA FINANZIARIA! NEL 2011 BERLUSCONI FU MANDATO A CASA A COLPI DI SPREAD, ORA RENZI PUÒ ESSERE LICENZIATO DALL’EUROPA GRAZIE ALLE FALLE DEL NOSTRO SISTEMA BANCARIO MARCIO

SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI

Claudio Antonelli per “Libero Quotidiano”

 

Almeno quattro segnali sembrano dirci che è in arrivo una tempesta perfetta. Molto simile a quella che nel 2011 ha travolto il governo Berlusconi. All'epoca il piede di porco usato per scardinare il Paese si chiamava spread. Oggi prende il nome di sistema bancario. Alias, banche quotate.

 

g cannes MERKEL SARKOZY g cannes MERKEL SARKOZY

Alias, bail-in. Passateci l' inglese, ma così si chiama il nuovo sistema previsto dalla Ue e adottato dall' Italia secondo il quale, quando una banca finisce nella palta, a salvarla non sono più i denari pubblici ma gli investitori privati. Compreso i correntisti.

 

Questa novità storica sta rendendo possibile il primo dei quattro pilastri della tempesta. Le garanzie che per anni hanno attirato investitori esteri e nostrani sulle nostre banche sono implicitamente venute meno. Bloomberg ha calcolato che in un anno gli sportelli italiani hanno perso il 27% di raccolta obbligazionaria retail. Più o meno 75 miliardi di euro.

berlusconi 2011berlusconi 2011

 

Un' enormità. Soprattutto se si considera che il dato si somma alle vendite degli investitori istituzionali che da giorni contraddistinguono quasi tutti i titoli del comparto bancario. La speculazione e i mercati si concentrano ovviamente dove c'è il sangue e l' Italia è parecchio ammaccata. Ciò che il mercato sta dicendo è che non crede ai segnali lanciati dal governo. Non crede alla ripresa del nostro Pil e della nostra economia.

 

Spread e dimissioni di BerlusconiSpread e dimissioni di Berlusconi

Per questo chiude posizioni e si concentra sulle banche perché sono anche il luogo dove i nodi arriveranno al pettine. Basti vedere come è stata gestita la piccola partita degli pseudo salvataggi di Banca Etruria e delle altre tre Popolari, per comprendere come la politica non sia in grado assolutamente di tenere le redini di un cambiamento drastico del sistema bancario.

 

I mercati sanno che il governo non sa che pesci pigliare sulla bad bank. Ieri il premier, Matteo Renzi, e il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan hanno incontrato i vertici di Cassa Depositi e Prestiti. Sicuramente per affrontare il tema bollente delle sofferenze bancarie. Non sappiamo cosa si siano detti.

 

renzi junckerrenzi juncker

È certo però che in un anno il governo non ha fatto alcun passo avanti, mentre le sofferenze e gli incagli sono arrivati a valere oltre 200 miliardi. Un fardello che pesa sul sistema e che diventa sempre più l' anello debole su cui i mercati si possono accanire con facilità.

 

Esattamente come nel 2011 fecero sui titoli di Stato, gravati dal debito pubblico più grande della Ue. All'epoca l' Europa si mise alla finestra a guardare gli eventi con una certa soddisfazione. Finchè se ne andò Berlusconi e solo molto tempo dopo arrivò la Bce di Mario Draghi, quando fu autorizzata all' acquisto massiccio di Btp.

 

renzi juncker  renzi juncker

Adesso la situazione sembra ripetersi. Per non essere travolta dalla tempesta, l' Italia ha bisogno di un veloce intervento europeo. Serve l'ok alla costituzione di una bad bank. E serve in tempi velocissimi. Renzi invece non solo non ha il coltello dalla parte del manico, ma non è mai stato in rapporti così cattivi con l'ala tedesca della Ue.

 

Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker venerdì scorso ha attaccato Roma per le continue critiche a Bruxelles e per l'abitudine a non mantenere gli impegni presi. Ieri ha rincarato la dose. Ha addirittura affermato che le incomprensioni nascono dal fatto che a Roma non ci sia più un referente. Una frase che non solo significa: «Per noi Renzi non è più un interlocutore». Ma si può anche tradurre: «Un nuovo interlocutore sarebbe meglio».

mario draghimario draghi

 

Vi ricorda qualcosa? Il 23 ottobre del 2011 l'allora presidente francese Nicolas Sarkozy e la Cancelliera Angela Merkel, durante una conferenza congiunta, furono interrogati dalla stampa. E alla domanda «Avete fiducia in Berlusconi» si limitarono a guardarsi e sorridere con un ghigno che valeva più di molte parole. Lo stesso ghigno che oggi si ritrova nelle parole di Juncker. Proprio qui sta il terzo segnale di allarme.

 

Comprendiamo che il premier farebbe di tutto piuttosto che affrontare il tema banche, visto che l' argomento gli ricorda troppo da vicino Banca Etruria e papà Boschi. Ma il ghigno europeo non promette nulla di buono se non lo si affronta e lo si disinnesca. Per comprendere l'urgenza, Renzi dovrebbe tener presente un ultimo dato che rischia di trasformarsi nel quarto segnale della tempesta perfetta. In gergo tecnico si chiama «debito Target 2».

foto di renzi dal profilo di filippo sensi  2foto di renzi dal profilo di filippo sensi 2

 

Di fatto registra i movimenti dei depositi finanziari. Ai tempi dello spread impazzito la cifra per l' Italia era arrivata a superare i 280 miliardi. Lo scorso dicembre è tornata a 250. Ad agosto 2015 era di poco sopra i 200. In poche parole, siamo di fronte a un nuovo attacco politico al sistema. A un pesante crollo di fiducia che travolge gli sportelli, indipendentemente dai fondamentali.

 

Pur avendo un sistema bancario più solido dei concorrenti Ue, soprattutto Germania (Mps merita un articolo a parte), i soldi stanno fuggendo. La mancanza di un progetto politico crea sfiducia. La sfiducia fa scappare i soldi. L' economia peggiora e la politica si fa travolgere. Esattamente ciò che si chiama circolo vizioso. Quello che rischia di investire Renzi. Speriamo non l' Italia intera.

foto di renzi dal profilo di filippo sensi  1foto di renzi dal profilo di filippo sensi 1

 

 

angela merkel a firenze con renzi  7angela merkel a firenze con renzi 7

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

L'OSTACOLO PIU' DURO PER GIORGIA DEI DUE MONDI E' ARRIVATO: DEVE DECIDERE SE ESSERE LA RAGAZZA PON-PON DI TRUMP O STARE AL FIANCO DELL'UNIONE EUROPEA CONTRO LE TRUMPATE - DI FRONTE AI DAZI DEL 25%, APPENA ANNUNCIATI DAL TRUMPONE, BATTERÀ FINALMENTE UN COLPO? AVRÀ MAI LA LEADERSHIP DI UN MACRON, CHE SI È DIVINCOLATO DALLA STRETTA DI MANO DI TRUMP RIBATTENDO ALLE SUE CONTINUE MENZOGNE – IN ASSENZA DI UNA DECENTE OPPOSIZIONE, L'UNICO RISCHIO CHE CORRE IL GOVERNO MELONI E' DI IMPLODERE SULLA POLITICA ESTERA, TRA FRATELLINI D’ITALIA SEMPRE PIU' MALMOSTOSI VERSO L'EUROPA E  SALVINI IN ANSIA DA PRESTAZIONE TRUMPIANA (OGGI HA INCONTRATO PAOLO ZAMPOLLI, "COMMISSARIO" DEL TYCOON GIUNTO IN ITALIA PER ASSICURARSI DELLA FEDELTA' DI GIORGIA AL VERBO "MAGA") – I "PIZZINI" DELLA SANTADECHE' E L'INSOFFERENZA VERSO LA RUSSA - L’INCAZZATURA PER L’INTERVISTA DI MARINA BERLUSCONI E L’ATTACCO DI JOHN BOLTON: “DOPO IL SALUTO NAZISTA DI BANNON, MELONI NON AVREBBE DOVUTO PARTECIPARE ALLA CPAC”

donald trump volodymyr zelensky

DAGOREPORT – A CHE PUNTO È L’ACCORDO SULLE RICCHE RISORSE MINERARIE UCRAINE TRA TRUMP E ZELENSKY? IN ALTO MARE - LA CASA BIANCA CONTINUA A FORZARE LA MANO: “SE ZELENSKY DICE CHE L'ACCORDO NON È CHIUSO, ALLORA LA SUA VISITA DI VENERDI'  A WASHINGTON È "INUTILE" - IL LEADER UCRAINO INSISTE SULLE “GARANZIE DI SICUREZZA”, VALE A DIRE: LA PRESENZA DI TRUPPE  USA AI CONFINI CON LA RUSSIA (NON BASTANO LE FORZE EUROPEE O NATO) – E SULLE ''TERRE RARE", IL TRUMPONE DOVREBBE ACCONTENTARSI DI UN FONDO GESTITO AL 50% TRA USA E UCRAINA – LA MOTOSEGA DI MUSK TAGLIA I CONSENSI: IL 70% DEGLI AMERICANI NON APPROVA L’OPERATO DI MR. TESLA, CHE NESSUNO HA VOTATO MA FA CIO' CHE VUOLE - CHE ACCORDO (D'AFFARI) HA FATTO CON TRUMP? PERCHÉ NESSUNO DENUNCIA L’ENORME CONFLITTO DI INTERESSI DI MUSK? A CAPO DEL ''DOGE'', FIRMA CONTRATTI MILIARDARI CON IL PENTAGONO...

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?